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Allarme mondiale per epidemia di listeriosi lanciato dalla Spagna

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Listeriosi in Spagna

Allarme in Spagna, causato da un’estesa epidemia di listeriosi, che ha già colpito diverse aree del Paese: 150 le persone infettate, oltre a un decesso ormai accertato.

È allerta massima a livello internazionale. Il Ministro della Salute di Madrid, María Luisa Carcedo, , ha infatti già attivato i sistemi di allarme e comunicazione con le autorità europee e informato l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) “nel caso in cui casi di listeriosi possano essere identificati in altri Paesi”.

L’origine dell’epidemia è stata identificata dalle autorità locali nella contaminazione da listeria di alcuni lotti di carne macinata prodotta da un’azienda di Siviglia. Per il momento non si hanno casi di contagio fuori dai confini spagnoli, ma nel Paese l’emergenza sembra essere molto estesa.

Casi di listerosi in Spagna, numeri in aumento

Secondo i media locali, sono 150 i casi accertati dalle autorità. Vi sarebbero però altre centinaia di casi sospetti, che farebbero salire la cifra a oltre cinquecento.

Molti di questi sono stati giudicati casi di lieve entità, ma la portata della contaminazione è alta. 50 le persone che hanno subito un ricovero ospedaliero, tra cui un’anziana deceduta, complici anche l’età avanzata e un quadro clinico generale non ottimale. Bambini e donne incinte sono le categorie più esposte al contagio.

Come riconoscere un caso di listeriosi (e come prevenirlo)

La listeriosi è un’infezione causata dal batterio Listeria monocytogenes: viene classificata come una tossinfezione alimentare, in quanto causata generalmente dall’ingestione di cibo contaminato, come nel caso spagnolo.

Spagna a parte, la malattia si sta rivelando sempre più un importante problema di sanità pubblica, come affermato dallo stesso Istituto Superiore di Sanità. Seppur relativamente rara, infatti, si può manifestare con un quadro clinico severo. I tassi di mortalità possono essere elevati, soprattutto quando l’infezione colpisce soggetti fragili, bimbi e anziani in primis.

Non tutti gli alimenti sono associati all’infezione. Tra i tanti, comunque, ricordiamo il pesce, carne e verdure crude, latte non pastorizzato e latticini come formaggi molli e burro, cibi trasformati e preparati (pronti all’uso) inclusi hot dog, carni fredde tipiche delle gastronomie, insalate preconfezionate, panini, pesce affumicato.

Purtroppo, il quadro sintomatico non è così immediato. La maggior parte dei soggetti adulti in buona salute non presenta alcun sintomo dopo il consumo di alimenti contaminati o può presentare sintomi gastroenterici quando la contaminazione è molto elevata.

La listeriosi può comunque assumere diverse forme cliniche, dalla gastroenterite acuta febbrile più tipica delle tossinfezioni alimentari, che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione, a quella invasiva o sistemica.

Vi sono però delle regole per (tentare di) evitarla: la migliore strategia di lotta alla listeriosi passa attraverso una efficiente prevenzione. Dunque:

  • Risciacquare con gli alimenti crudi, come frutta e verdura, sotto l’acqua corrente prima di mangiarli, anche se verranno cotti o sbucciati
  • Asciugare i prodotti con un panno pulito o un tovagliolo di carta
  • Separare sempre le carni crude dalle verdure e dai cibi cotti e pronti al consumo
  • Mantenere la temperatura del frigorifero entro i 4°C e del congelatore sotto i -17°C e l’ambiente pulito
  • Cuocere e completamente il cibo derivato da animali
  • Consumare i prodotti refrigerati non oltre la data di scadenza
  • Dividere gli avanzi di cibo in contenitori poco profondi così da farli raffreddare più velocemente, chiuderli e consumarli entro 3-4 giorni

 

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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