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Allergia alle graminacee e reazioni crociate: gli alimenti da evitare

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 17 Marzo, 2017

allergia ai pollini: i sintomi, come la congestione nasale, che disturbano i soggetti allergici alle graminacee in primavera

L’allergia al polline è molto comune. Sono molti i pazienti allergici al polline che manifestano sintomi, come naso chiuso, naso che cola, prurito agli occhi, tosse e starnuti. Ci sono centinaia di tipi di piante il cui polline può scatenare una reazione allergica. Lo stesso soggetto può essere allergico a diversi tipi di polline.

La fine della primavera e l’inizio dell’estate fanno parte del “periodo critico”, quando le piante fioriscono e i pollini volteggiano nell’aria trasportati dal vento. I granuli di polline sono microscopici e, se non è possibile vederli, è possibile percepirli attraverso la reazione del corpo dei soggetti allergici.

Quali sono i sintomi dell’allergia al polline?

I sintomi dell’allergia al polline possono includere:

  • Congestione nasale
  • Prurito agli occhi o occhi che lacrimano
  • Starnuti e tosse
  • Prurito e pizzicore in gola
  • Occhi gonfi
  • Affaticamento e irritabilità

I pollini possono, inoltre, scatenare allergie respiratorie di entità più o meno grave, come:

Quando si parla di allergia alle graminacee?

Il polline delle graminacee rappresenta un allergene per gran parte dei soggetti sensibili ai pollini. L’allergia alle graminacee è molto diffusa in tutto il globo. La famiglia delle graminacee, principali responsabili del raffreddore da fieno, comprende gran parte dei cereali che fanno parte della nostra alimentazione quotidiana.

Un elenco delle graminacee è in parte il seguente:

  • Frumento
  • Gramigna
  • Avena
  • Farro
  • Kamut
  • Mais
  • Miglio
  • Riso
  • Orzo
  • Segale e sorgo

Essendo piante anemofile, ossia con impollinazione tramite vento, evitare queste piante non è affatto facile, anche perché producono enormi quantità di polline.

Oltre ai cereali indicati, i soggetti allergici alle graminacee hanno maggiori probabilità di sviluppare una crisi allergica anche a seguito di contatto, o ingestione, di frutta e verdura che hanno proteine in comune con il polline. Si parla, in questi casi, di reazioni crociate:

  • Sedano
  • Melone e anguria
  • Pesche
  • Arance
  • Pomodori
  • Segale

E ancora:

  • Bietole
  • Prugne
  • Kiwi
  • Ciliegie
  • Albicocche
  • Fragole
  • Mandorle e arachidi

Il calendario della fioritura delle graminacee in Italia

Esiste un calendario della fioritura delle piante in Italia, che ne specifica i periodi. Si tratta di un ottimo strumento che consente a chiunque conosca a quale tipo di polline è allergico di prevedere quando inizieranno i suoi sintomi e provare a prevenirli attraverso l’assunzione di antistaminici, l’utilizzo di mascherine o altre strategie preventive utili.

L’Associazione Italiana di Aerobiologia mette a disposizione un bollettino pollinico, sempre aggiornato, che specifica periodo e concentrazione nell’aria di diversi tipi di polline. Molto sommariamente si può riassumere il calendario nel seguente modo:

  • Gennaio, Febbraio, Marzo: polline di cipresso, di nocciolo, di pioppo e betulla.
  • Aprile, Maggio, Giugno, Luglio, Agosto: pollini di graminacee, parietaria, romice, ambrosia.
  • Settembre, Ottobre: pollini di artemisia, mentre parietaria, graminacee, romice e artemisia diminuiscono la loro concentrazione nell’aria.
  • Novembre e dicembre: non ci sono quantità significative di pollini nell’aria.

Cosa si intende con reazioni allergiche crociate?

Molti alimenti contengono molecole proteiche simili, o uguali, a quelle contenute nei pollini. Questo significa che soggetti sensibili a determinati allergeni possono risultare allergici ai corrispondenti alimenti, riconosciuti allo stesso modo dal sistema immunitario che scatena una reazione allergica crociata. Di seguito elenchiamo alcuni tra gli allergeni (pollini) e gli alimenti con proteine simili:

  • Polline e miele
  • Artemisia e anguria, banana, mela, melone, camomilla, sedano, zucca, anice, camomilla, carota, cicoria, cumino, coriandolo, finocchio, prezzemolo, sedano, semi di girasole, tarassaco
  • Parietaria e ciliegia, melone, more di gelso, basilico, ortica, piselli, olive
  • Betulla e albicocca, arachidi, carota, ciliegia, banana, fragola, lampone, mandorla, mela, melone, nespola, noce, nocciola, pesca, pistacchio, finocchio, patata, sedano
  • Nocciolo e nocciole
  • Ambrosia e anguria, banana, melone, camomilla, sedano, zucca

Come scoprire se siamo allergici?

Fare le prove allergiche è l’unico modo per sapere se davvero si è allergici a erbe e pollini o se, a scatenare la risposta allergica, è stata qualche altra cosa. Esistono sia test cutanei che test ematici.

II test cutaneo consiste nel mettere a contatto cutaneo il soggetto con gocce di allergeni. Dopo una ventina di minuti è possibile verificare una eventuale reazione che, se positiva per un determinato allergene, si presenta come la puntura di una zanzara.

Il test del sangue verifica, invece, la presenza delle immunoglobuline IgE specifiche contro i singoli allergeni.

Come vengono trattati i sintomi delle allergie?

I farmaci più utilizzati nel controllo dei sintomi delle allergie sono antistaminici e cortisonici, utili a moderare la sintomatologia anche in caso di gravi reazioni anafilattiche.

 

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Tania Catalano | Biologa
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