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AstraZeneca e il vaccino Vaxzevria: gli ultimi aggiornamenti

Redazione

Ultimo aggiornamento – 15 Giugno, 2022

Vaccino AstraZeneca in Siringa in Primo Piano

Nelle ultime ore, sono stati pubblicati due importanti aggiornamenti sul vaccino di AstraZeneca, da poco battezzato come Vaxzevria: il primo proviene da un comunicato dell'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), il secondo da una decisione presa dal Ministero della Salute. Ecco di cosa si tratta.

AstraZeneca e trombosi rare: il legame secondo l’EMA

L'EMA ha dichiarato possibile un legame tra alcuni casi di trombosi rare e Vaxzevria, il vaccino anticovid di AstraZeneca; tuttavia, l'agenzia ha anche ribadito i benefici del vaccino, che attualmente superano i rischi di somministrazione, nonché quelli che si corrono, se ci si ammala di Covid-19.

Una comunicazione da parte dell'EMA era in realtà attesa da settimane, a seguito della sospensione del vaccino da parte di alcuni paesi dell'UE a inizio marzo. Il motivo era verificare il potenziale nesso con alcuni casi di trombosi. Allora l'EMA non aveva rintracciato un nesso di causalità tra vaccino e rari casi trombotici, aveva però mostrato intenzione di approfondire la questione con nuove analisi.

Gli approfondimenti dell'EMA hanno preso in considerazione 62 casi di trombosi cerebrale, 24 di trombosi presenti in altre aree, di cui 18 hanno portato alla morte. Tali casi sono stati rilevati su 25 milioni di persone vaccinate con AstraZeneca in Europa e Regno Unito.

Si ipotizza che la trombosi dipenda da una eccessiva reazione immunitaria, che induce l'infiammazione del sistema circolatorio. Sono però necessari ulteriori approfondimenti per capire meglio la portata del problema.

Ovviamente, nei foglietti illustrativi del vaccino, deve essere segnalato il rischio di trombosi, per far sì che i pazienti risultino pienamente informati e che il personale medico che somministra i vaccini prenda le opportune precauzioni, anche se la casistica rintracciata è davvero irrisoria.

Tra i più comuni effetti collaterali del vaccino di AstraZeneca compaiono anzitutto febbre e mal di testa, che svaniscono in fretta.

Trombosi: di cosa si tratta

Una trombosi è una condizione che prevede la formazione di trombi, ossia coaguli di sangue, nei vasi sanguigni; il trombo arriva così a impedire la circolazione sanguigna. Un trombo può formarsi ovunque, dagli arti, ai polmoni, al cervello (anche se i trombi cerebrali sono tra i più rari).

La trombosi deve preoccupare soprattutto chi presenta già dei fattori predisponenti, come chi conduce una vita poco sana, prestando scarsa attenzione a movimento e alimentazione, ma anche chi fuma. 

Vaccino di AstraZeneca a chi ha più di 60 anni, in Italia

A seguito della segnalazione dell'EMA, il Ministero della Salute ha deciso ieri sera di raccomandare il ricorso al vaccino Vaxzevria soltanto gli over 60

Si tratta, infatti, della fascia di età che presenta bassi rischi di sviluppare trombosi o di soffrire di problemi alla circolazione.

La decisione è stata comunicata tramite una circolare e una conferenza stampa, in cui il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, ha dichiarato «di stabilire la raccomandazione per l’uso preferenziale di AstraZeneca nei soggetti oltre i 60 anni di età».

Tale decisione è stata presa in maniera precauzionale e preferenziale, nel senso che comunque il vaccino in termini assoluti non comporta particolari problemi, ribandendo anche il fatto che i benefici superano i rischi, come affermato anche dall'EMA stessa. Hanno agito in maniera analoga anche altri paesi europei. Ogni paese dell'Unione, però, ha stabilito in autonomia i limiti d'età, senza che ci sia stata una coordinazione dall'alto.

Per quanto riguarda invece gli under 60, chi già aveva ricevuto la prima dose del vaccino, senza sperimentare problemi circolatori, potrà sottoporsi anche alla seconda dose di AstraZeneca.


Per maggiori informazioni sui vaccini anti-Covid, invitiamo a visitare il portale ufficiale del Ministero della Salute, cliccando qui.

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