Bagno dopo mangiato: sì o no?

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Ludovica Cesaroni

Data articolo – 26 Luglio, 2016

Bagno in mare: congestione

Durante le torride giornate estive, la tentazione di tuffarsi in mare anche dopo aver consumato un abbondante pasto con gli amici è spesso irrefrenabile, così come quella di rinfrescarsi con una bevanda ghiacciata per alleviare la sensazione di caldo, ma bisogna prestare attenzione a non correre eccessivi azzardi, perché tali scelte possono portare a congestione, che è causa di malori anche piuttosto gravi, come l’affogamento (anche se, è bene sottolinearlo, una congestione in acqua così grave da portare a perdita dei sensi, affogamento, o morte, è evenienza assai rara e più imputabile ad altri fattori, come l’imperizia, il mare mosso, il consumo di alcolici e il mancato controllo dei genitori nei riguardi di bambini non ancora in grado di nuotare o di nuotare bene).

Sebbene sia certo che una digestione non compiuta e un conseguente bagno in mare possano portare a congestione, la variabilità dei fattori che collegano pasti e bagno al mare (o lago, o piscina) è talmente vasta che non vi è una regola definita per il tempo di attesa tra la fine di un pasto e il successivo tuffo in acqua: nelle varie culture il tempo di attesa è ad esempio variabile; si va dalle due ore ‘italiane’, ai trenta minuti suggeriti dagli anglosassoni alle tre ore consigliate dai cubani.

La digestione, però, è uguale a tutte le latitudini, e la sua durata dipende da fattori come l’età, la quantità e la qualità del pasto. La grande labilità di questi fattori che variano da persona a persona, non rende il fenomeno descrivibile in maniera oggettiva da alcuna tesi o supporto scientifico, ma è bene utilizzare il buon senso per evitare di incorrere in spiacevoli incidenti digestivi.

Cos’è la congestione?

La congestione è un blocco intestinale conseguente all’interruzione delle funzioni digestive, che avviene nel momento in cui le energie coinvolte nelle funzioni dell’apparato digerente vengono spostate su altri organi o apparati per sopperire a sforzi fisici o bruschi cambi di temperatura corporea.

Il bagno in mare è una di quelle situazioni in cui il nostro corpo, a causa dello sbalzo termico tra la temperatura corporea e quella dell’acqua, sposta il sangue verso la periferia del corpo, ovvero verso l’epidermide, in modo che la temperatura basale rimanga costante. Se si aggiunge il fatto che nel nuoto a richiedere energie è anche l’apparato motorio, sarà facile intuire come con un bagno in mare a digestione non ancora completata, non vi possa più essere sangue a disposizione per le funzioni dell’apparato digerente che, privo di risorse, si blocca.

Come riconoscere una congestione?

I tipici sintomi della congestione comprendono ovviamente quelli legati all’apparato digerente, tra cui:

Ve ne sono anche di generalizzati:

Come prevenire la congestione?

Un bagno in mare dopo i pasti non è necessariamente garanzia di malore; in generale, sarebbe meglio attendere due ore dopo il consumo di ogni pasto, ma non vi è un tempo prestabilito che possa andare bene per tutti, poiché i processi digestivi variano da persona a persona, per motivi fisiologici, ambientali, di orario, ma anche a seconda della quantità e del tipo di cibo ingerito.

Una digestione serena sarà facilitata se eviterete cibi ricchi di grassi e proteine (che necessitano di una digestione lunga e laboriosa), favorendo invece carboidrati cucinati in maniera semplice e consumati in un luogo fresco ed ombreggiato.

Cosa fare in caso di congestione?

Se si ha a che fare con una persona colpita da congestione, la prima cosa da fare è chiamare i soccorsi. Il primo soccorso in attesa dell’ambulanza richiede di far stendere il malato in posizione supina (meglio se con le gambe sollevate) e in luogo al riparo dal sole o da altra fonte di calore, bagnando con frequenza la fronte del soggetto con un panno imbevuto d’acqua a temperatura ambiente e provvedendo a idratarlo mediante l’assunzione di bevande zuccherine in piccole quantità.

Se l’episodio è di modesta entità e non richiede il ricovero in ospedale, è importante ricordare di ripristinare le funzionalità corporee della persona mediante la somministrazione di sali minerali o di una bevanda calda come la camomilla, sia per alleviare i crampi allo stomaco, sia per reintegrare le sostanze perse con la sudorazione.

 

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
Un signore anziano che sorride con i capelli bianchi
Capelli bianchi: perché potrebbero essere un segnale di autodifesa del corpo

Secondo l’Università di Tokyo, l’ingrigimento dei capelli nasconde un meccanismo di difesa naturale contro i danni al DNA. Scopri come funziona davvero.

medico di famiglia con pazienti
Il ritorno del medico di famiglia: la fiducia che resiste all’era digitale

Secondo l’Osservatorio Salute 2025 IQVIA, il medico di famiglia è ancora la fonte più autorevole per il 59% degli italiani e per il 78% degli over 60.