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Bibite zuccherate: ecco perché evitarle

Vincenzo Russo | Blogger

Ultimo aggiornamento – 10 Luglio, 2015

Milioni di persone, in tutto il mondo, consumano abitualmente bevande zuccherate. I cosidetti soft drinks non sono alcolici e, per questo, non destano preoccupazioni nei genitori che lasciano che i loro figli ne consumino, soprattutto nella stagione più calda.

Da diverso tempo, però, si sa che il consumo abituale di queste bevande non è affatto salutare e consigliabile tanto per i bambini che per gli adulti.

Oggi, i risultati di alcuni importanti studi, raccolti nel corso degli anni, dimostrano che i rischi associati al consumo abituale di queste bevande sono maggiori di quanto si ritiene. Ad affermarlo, tra gli altri, il dr. Frank Hu, docente di Nutrizione ed Epidemiologia alla Harvard School of Public Health, che ritiene che ci siano evidenze scientifiche più che sufficienti per poter sostenere che, riducendo il consumo dei soft-drinks, si ottiene un’evidente riduzione dei casi di obesità e delle malattie correlate.

Studi epidemiologici di lunga durata hanno poi permesso di verificare come l’aumento del rischio di sviluppare altre gravi patologie, sia correlato al consumo abituale di queste bevande. Le persone che consumano bevande zuccherate regolarmente in quantità pari o superiore ad 1-2 lattine al giorno, hanno il 26% di rischio in più di sviluppare il diabete di tipo 2, rispetto alle persone che non ne fanno uso.

Uno studio durato oltre 20 anni, su 40.000 uomini, ha scoperto che coloro che bevono in media una lattina di una bevanda zuccherata al giorno sviluppano un rischio maggiore del 20% di malattia cardiaca rispetto alle persone che non consumano bevande zuccherate. Un altro studio, condotto su donne, è arrivato a conclusioni molto simili. Per altre malattie, come la gotta, il rischio è ancora più elevato.

Evidenze incontestabili indicano poi che le bevande zuccherate analcoliche contribuiscono allo sviluppo del diabete.

Una indagine, effettuata seguendo lo stato di salute di circa 90.000 donne ricoverate in nursery e durata otto anni ha dimostrato, basandosi sui rilievi delle infermiere del reparto, che le pazienti che consumavano una o più porzioni al giorno di bevande alla frutta dolcificate o bibite zuccherate sviluppavano il diabete con un’incidenza doppia rispetto alle pazienti che non consumavano queste bevande.

Risultato, peraltro, confermato da una ricerca a lungo termine condotta su circa 60.000 afro-americane monitorate in tutti gli Stati Uniti. Lo studio ha anche mostrato la relazione bevande zuccherate – aumento di peso – diabete. Altre ricerche, come il Framingham Heart Study, condotte su soggetti di entrambi i sessi, stimano nel 25% l’aumento di rischio di sviluppare il diabete [1].

Le bevande analcoliche e le malattie cardiache

bevande

Sempre secondo questi studi, il rischio di sviluppare una patologia cardiaca con rischio di morte aumenta del 40% nei soggetti che consumano almeno due lattine al giorno di soft drinks, sempre rispetto ai non bevitori.

Anche se spesso il consumo di bevande zuccherate è associato a una dieta poco salutare, la riduzione del rischio, per chi beve bevande zuccherate ma ha uno stile di vita salutare, è molto bassa. Questi dati suggeriscono che l’obesità o una dieta ipercalorica non spiegano, se non parzialmente, il rapporto tra patologie e bevande zuccherate. Il rischio, quindi, potrebbe essere legato al tipo di zucchero o agli additivi utilizzati come dolcificanti.

Soft drink e salute delle ossa

Bisogna fare particolarmente attenzione alle bevande alla soda. La soda contiene alti livelli di fosfato che ha un effetto deleterio sulla salute delle ossa, oltre al fatto di essere prive di calcio, per cui particolarmente inadatte ai giovani, che sono il target commerciale principale dei produttori di soft drink.

13 ragioni per evitarle

  1. Contengono zucchero di scarsa qualità in quantità elevate, con conseguente rischio obesità, perché gli zuccheri contenuti in queste bevande, privi di nutrienti, non vengono rilevati dai centri regolatori della fame e della sazietà e finiscono per accumularsi a quelli introdotti con la dieta. Nei bambini che bevono abitualmente bevande zuccherate il rischio obesità aumenta del 60%.
  2. Attenti al fruttosio. Mentre il glucosio viene metabolizzato da qualsiasi cellula del corpo, il fruttosio si accumula nel fegato. Normalmente, viene trasformato in grasso, trigliceridi e immesso nel torrente circolatorio. Se presente in elevate quantità, la quantità eccedente resta nel fegato dando luogo a una patologia, grave, nota come steatosi epatica non alcolica.
  3. Il fruttosio è inoltre il principale responsabile delle “maniglie dell’amore” e della formazione di grasso intorno alla pancia, il cosiddetto grasso viscerale, responsabile delle patologie legate all’obesità.
  4. Zucchero e soda possono indurre insulino-resistenza. Il meccanismo di rilascio delle giuste quantità di glucosio in circolo è regolato da un meccanismo competitivo basato sull’insulina. La resistenza all’insulina costringe il pancreas a secernere dosi maggiori finché questo squilibrio provoca il diabete insulino resistente.
  5. L’aumento di rischio del diabete i tipo 2 è stato, proprio per questo, collegato alle bevande zuccherate. Uno studio internazionale, condotto in 175 paesi, ha determinato che il consumo di una sola lattina al giorno provoca un aumento del rischio dell’1,1%
  6. Le bevande zuccherate non contengono alcun tipo di nutriente, sali minerali, fibre, solo calorie “vuote” e dannose per l’organismo.
  7. Alcuni studi, effettuati sui ratti ma da approfondire sugli esseri umani, collegano gli zuccheri alla resistenza alla leptina. La leptina è un ormone, prodotto dalle cellule grasse, che regola il bilancio energetico mantenendolo in pareggio. La resistenza alla leptina sarebbe alla base dello squilibrio metabolico che induce l’obesità.
  8. Lo zucchero crea dipendenza, esattamente come le droghe. Mangiare zucchero provoca il rilascio di dopamina, che ci da il senso di piacere. Una volta stimolato, il cervello continua la ricerca di sostanze che rilascino la dopamina per aumentare il nostro senso di piacere, provocando un aumento del fabbisogno. Questo è esattamente il meccanismo che provoca assuefazione alle droghe.
  9. Le bevande zuccherate sono un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie cardiache, con un aumento del 20% del rischio rispetto ai non consumatori.
  10. Aumento del rischio di cancro. Il consumo abituale di soft drink è stato associato ad un aumento del rischio di cancro al pancreas e al tumore del colon retto, in misura simile all’aumento riscontrato per le patologie cardiache e metaboliche.
  11. Le bevande zuccherate sono uno dei principali nemici della salute dei denti, perché creano un ambiente acido, ideale per lo sviluppo dei batteri cariogeni.
  12. Le bevande zuccherate possono provocare infiammazioni articolari, in particolare alle estremità di mani e piedi (gotta). Queste infiammazioni sono causate dall’acido urico che, ad alte concentrazioni, cristallizza e si localizza nelle articolazioni Il fruttosio è uno dei principali responsabili degli alti livelli di acido urico.
  13. Declino cognitivo. L’alto livello di zuccheri nel sangue è associato al declino cognitivo e allo sviluppo di patologie quali la demenza di Alzheimer con un rapporto di proporzionalità diretta [2].

Il tumore al pancreas è collegato al consumo di bibite zuccherate?

Secondo una ricerca, fortemente contestata dai produttori di bibite zuccherate, l’assunzione di queste bevande, anche solo un paio di lattine alla settimana, porta a un significativo aumento del rischio di sviluppare il tumore del pancreas.

Lo studio, effettuato presso la Georgetown University Medical Center, Washington, DC è stato pubblicato dalla “Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention”, una rivista dell’American Association for Cancer Research.

Il pancreas è situato sul retro dello stomaco e deputato alla produzione di enzimi e ormoni, quello principale è l’insulina. Il tumore del pancreas colpisce oltre 42.000 americani l’anno ed è tra quelli più letali. La ricerca, iniziata a Singapore, ha coinvolto oltre 60.000 soggetti ed è durata 14 anni. Sotto controllo, soprattutto, la dieta. A tutti i partecipanti è stato chiesto se consumavano abitualmente bevande zuccherate e succhi di frutta e in quali quantità.

I ricercatori hanno diviso il consumo di bibite e succhi di frutta in tre categorie: nessun consumo, meno di due lattine a settimana, 2 o più lattine a settimana.

Il risultati hanno mostrato un aumento del rischio pari all’87% tra coloro che hanno dichiarato di bere più di 2 lattine alla settimana di bevande alla soda, mentre non è stata trovata alcuna associazione tra coloro che bevevano succhi di frutta.

Per spiegare il legame tra le bibite zuccherate e l’aumento del rischio sono state formulate, per ora, soltanto ipotesi. Secondo il responsabile della ricerca dr. Noel T. Muellerciò che noi crediamo è che lo zucchero nelle bevande analcoliche produca un aumento del livello di insulina nel corpo che contribuisce allo sviluppo delle cellule del cancro al pancreas” [3].

Fonti

[1] Soft Drinks and Disease http://www.hsph.harvard.edu/nutritionsource/healthy-drinks/soft-drinks-and-disease/

[2] 13 Ways That Sugary Soda is Bad For Your Health http://authoritynutrition.com/13-ways-sugary-soda-is-bad-for-you/

[3] Pancreatic Cancer Linked to Sodas? http://www.webmd.com/cancer/pancreatic-cancer/news/20100208/pancreatic-cancer-linked-sodas

 

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Lavoro da anni nel mondo della medicina. Con Pazienti.it ho l'opportunità di scrivere di argomenti di salute, trasmettendo importanti messaggi di prevenzione e benessere.

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