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Il bullismo: un pericolo per la salute mentale

Paolo Pate | Blogger

Ultimo aggiornamento – 20 Maggio, 2015

Episodi di bullismo subiti nell’infanzia da parte di coetanei lasciano ferite molto profonde, tanto da essere forse anche più nocivi rispetto a casi di abbandono o abusi subiti da parte degli adulti, come dimostrano molte ricerche in merito.

Anche la scuola, un tempo più propensa a chiudere un occhio o addirittura a sostenere che un po’ di violenza poteva anche essere utile per “formare il carattere”, sta ora iniziando a prendere sul serio il fenomeno del bullismo.

Tuttavia, secondo il professor Dieter Wolke della University of Warwick, la strada da fare è ancora lunga per riconoscere davvero la gravità delle conseguenze del bullismo.

La ricerca

Wolke ha combinato i dati dell’Avon Longitudinal Study of Parents and Children (ALSPAC) del Regno Unito e quelli del Great Smoky Mountain Study (GSMS) degli Stati Uniti per fornire un quadro dettagliato di come alcune esperienze infantili abbiano segnato più di 5.000 giovani adulti.

Entrambi gli studi sono stati iniziati nei primi anni del 1990.

Per i partecipanti ad ALSPAC i maltrattamenti sono stati tracciati fino all’età di circa 9 anni, poi a bambini di 8, 10 e 13 anni è stato chiesto di riferire di possibili episodi di bullismo subiti. Quando hanno raggiunto i 18 anni, la loro salute mentale è stata quindi valutata con indagini standard. Nel GSMS, le esperienze dei partecipanti sono state seguite tra i 9 e i 16 anni e poi valutate nella fascia 19-25. I risultati sono stati pubblicati sul The Lancet Psychiatry.

I risultati hanno evidenziato stati di salute mentale che oscillavano dall’ansia alla depressione, fino ad arrivare a tendenze suicide”, ha rivelato Wolke.

Secondo le nostre ricerche, chi ha subito atti di bullismo ha sofferto poi maggiormente per disturbi di salute mentale rispetto a chi è stato maltrattato. Entrambi i gruppi, tuttavia, hanno manifestato un aumento del rischio di problemi di salute psichica, manifestati da ansia e depressione”.

Questi studi con il termine maltrattamento hanno inteso “qualsiasi abuso fisico, emotivo o sessuale subìto, anche da parte dei genitori con percosse e grida frequenti”.

Bullismo, un fenomeno tristemente in ascesa

Mentre “il maltrattamento sui minori è un problema globale oggetto di forte interesse pubblico nei Paesi ricchi da oltre un secolo ed i suoi effetti negativi, fisici e mentali, sono ben noti, il bullismo è un fenomeno relativamente poco studiato”. Eppure provoca gravi disagi: i partecipanti del GSMS vittime di bullismo hanno manifestato probabilità di soffrire di ansia tanto quanto chi era stato maltrattato.

E il bullismo è più comune del maltrattamento, come evidenziano i dati dello studio sui partecipanti:

  • 36,7% hanno subìto atti di bullismo
  • 15,5% hanno subìto maltrattamenti
  • 7% hanno subìto entrambi

Le conseguenze sono molto gravi ed il rischio di soffrire poi per malattie mentali è davvero enorme. “Essere vittime di bullismo non è un rito di passaggio innocuo né un momento inevitabile di crescita. Il bullismo causa gravi conseguenze a lungo termine”, afferma Wolke. “È importante che scuole, servizi sanitari e tutti i possibili enti coinvolti lavorino insieme per ridurre gli episodi di bullismo e gli effetti negativi ad essi collegati”.

Questo lavoro è soltanto l’ultima di una serie di pubblicazioni di Wolke sul tema. L’anno scorso su Pediatrics sono state evidenziate le conseguenze più immediate del bullismo: chi lo subisce da coetanei è più soggetto poi a soffrire di disturbi del sonno (incubi o sonnambulismo).

Tutti questi studi hanno verificato possibili fattori preesistenti che potrebbero influenzare i risultati sia sulla salute mentale dei soggetti sia sulle probabilità di essere vittima di bullismo.

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Scritto da Paolo Pate | Blogger

Scrittura, volontariato, lettura, sport, viaggi… sono davvero tante le passioni che possono descrivermi. In ognuna di queste cerco di mettere tutto me stesso per non smettere mai di crescere, cercare la mia strada ed essere felice.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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