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Cattive notizie per il cioccolato fondente

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 03 Dicembre, 2021

Cioccolato fondente benefici

Il cioccolato fondente fa bene! Quante volte abbiamo optato per il fondente sulla base di queste affermazioni?

Che facesse bene al cuore e fosse salutare era ormai convinzione comune, tanto che molti nutrizionisti ne consigliano, seppur sporadicamente, un quadratino anche nelle diete, per limitare i danni dei ben noti “attacchi di voglia” del paziente seguito che, preso da un irrefrenabile desiderio di dolce, potrebbe esagerare con alimenti non consentiti e ipercalorici – o con il tanto demonizzato cioccolato al latte.

Ma il cioccolato fondente fa bene oppure no?

Cioccolato fondente: cibo salutare?

Sembrava troppo bello per essere vero, no? Questo perché fino ad oggi abbiamo creduto che il cioccolato fondente fosse una cibo salutare. Purtroppo, è molto probabile che dovremo ricrederci.

Ma facciamo un passo indietro. Il cioccolato è un alimento derivato dai semi del cacao. È costituito da polvere di semi di cacao (o pasta di cacao), burro di cacao (la parte grassa dei semi di cacao), zucchero, ingredienti facoltativi (quali latte, nocciole ed aromi).

La pasta di cacao è l’ingrediente più nobile, ed in base al rapporto tra gli ingredienti si distinguono vari tipi di cioccolato:

  • Cioccolato fondente – In cui la pasta di cacao deve essere superiore al 40% del totale (più del 70% nell’extrafondente) mentre il burro di cacao si ferma al 10%.
  • Cioccolato al latte – Con una quantità minore di pasta di cacao (15%), una quantità maggiore di burro di cacao (15%) e latte (20%).
  • Cioccolato bianco – Non contiene pasta di cacao ma solo burro di cacao, latte e zucchero.
  • Cioccolato amaro – Contiene solo pasta di cacao e burro di cacao.

Il cacao è ricco di flavoni, sostanze ad azione antiossidante, presenti in molti ortaggi: numerosi studi hanno dimostrato i loro benefici per la salute, tra cui quella del cuore.

I flavoni possono aumentare la sensibilità all’insulina, suggerendo una possibile riduzione del rischio di diabete. La loro presenza nel cioccolato fondente può dunque trarre in inganno e convincere che questo dolce sia un alleato della salute. Tuttavia, non è mangiando cioccolato fondente che si evitano diabete e infarto – ma seguendo alimentazione e stile di vita sani.

Il cioccolato crea dipendenza

Che ci si affidi agli studi condotti dai ricercatori o alle proprie voglie di dolce, è sempre indispensabile affidarsi al buon senso quando si consumano alimenti come il cioccolato. Il cioccolato è un alimento molto calorico (da 500 a 550 kilocalorie per 100 grammi) e contiene una sostanza, chiamata anandamide, che crea dipendenza.

Si consiglia pertanto di consumarlo a piccole dosi, all’interno di un regime alimentare equilibrato. Non più di 30 grammi di cioccolato fondente al giorno. In ogni caso, non più di una tavoletta da 100 grammi di cioccolato fondente nell’arco di una settimana.

Il cioccolato contiene inoltre caffeina e teobromina, sostanze nervine, motivo per cui il suo consumo è controindicato o va comunque molto limitato in caso di tachicardia, in gravidanza e nell’allattamento. Va, infine, evitato anche in caso di:

  • Pseudoallergie alimentari (il cioccolato è un alimento che stimola il rilascio di istamina)
  • Dermatiti atopiche infantili
  • Reflusso gastroesofageo

Secondo studi precedenti il cioccolato fondente è salutare

I flavoni, agiscono sul sistema cardiovascolare e sul sistema nervoso centrale. Dati ottenuti da studi precedenti hanno messo in correlazione il consumo di cioccolato e un minor rischio di malattie cardiovascolari e depressione.

Uno studio italiano pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, ha dimostrato che il cioccolato fondente è un alimento antiossidante – a patto che non venga accompagnato dal latte.

Una review condotta in Svizzera evidenzia come il cacao abbia effetto positivo sulla pressione sanguigna e sulla funzione delle arterie, suggerendo che il consumo di cioccolato fondente possa dare perciò effetti simili.

Alla luce dei nuovi studi, tutto questo può essere considerato un abbaglio?

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Tania Catalano | Biologa
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