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Colesterolo alto: può dipendere dalla tiroide

Alessia Di Nardo | Blogger

Ultimo aggiornamento – 21 Febbraio, 2023

I disturbi alla tiroide e il colesterolo

Siamo tutti a conoscenza dei rischi derivanti dal colesterolo, un grasso presente nelle cellule del nostro organismo che, quando raggiunge livelli alti, può ostruire le arterie e mettere a rischio la salute cardiaca.

Ciò che probabilmente molti di noi non sanno, però, è che gli alti livelli di colesterolo possono derivare, oltre che da un’alimentazione ricca di grassi saturi, anche dalla ghiandola tiroidea, poiché un livello troppo alto o troppo basso di ormone tiroideo, può far oscillare i livelli di colesterolo.

Cos’è il colesterolo?

Il colesterolo è contenuto in ogni cellula del nostro corpo e viene utilizzato per produrre ormoni e sostanze che aiutano la digestione.

È presente in 2 tipologie:

  1. HDL: lipoproteine ad alta densità, è il colesterolo “buono” che protegge dalle malattie cardiache;
  2. LDL: lipoproteine a bassa densità, è il colesterolo “cattivo” che, se raggiunge livelli alti, può ostruire le arterie e causare infarti, ictus e malattie cardiache.

Il colesterolo è un composto organico della famiglia dei lipidi steroidei. Nel nostro organismo ha diverse funzioni, importanti:

  • è un componente delle membrane cellulari, di cui regola fluidità e permeabilità;
  • è il precursore della vitamina D, dei sali biliari e degli ormoni steroidei, sia maschili che femminili (testosterone, progesterone, estradiolo, cortisone).

Cos’è la tiroide?

La tiroide è una ghiandola a forma di farfalla presente all’interno del collo, che produce gli ormoni che controllano il metabolismo. Questi ormoni, inoltre, contribuiscono al corretto funzionamento di cuore, cervello e altri organi.

La ghiandola pituitaria (ipofisi) si trova alla base del cervello e dirige le attività della tiroide. Quando l’ipofisi avverte il basso contenuto di ormone tiroideo, rilascia il TSH, che spinge la tiroide a rilasciare più ormoni.

La tiroide, a volte, può produrre pochi ormoni, ciò vuol dire che è poco attiva e si verifica una condizione di ipotiroidismo. In questo caso, si avvertono continue sensazioni di stanchezza, lentezza, freddo e dolori vari. L’ipotiroidismo può essere causato da:

  • tiroidite di Hashimoto, una malattia autoimmune in cui il corpo attacca e distrugge la tiroide;
  • intervento chirurgico per rimuovere tutta o parte della tiroide iperattiva;
  • tiroidite, infiammazione della tiroide;
  • medicinali come litio, interferone alfa, interleuchina 2;
  • tumore, radiazioni, o intervento chirurgico che ha danneggiato la ghiandola pituitaria.

L’ipertiroidismo, invece, è una condizione che si verifica quando si ha una tiroide iperattiva, che causa tremolio e nervosismo, dovuto all’accelerazione della frequenza cardiaca.

L’ipertiroidismo può essere causato da:

  • malattia di Graves, una malattia del sistema immunitario;
  • gozzo nodulare tossico, che coinvolge grumi o noduli sulla tiroide;
  • tiroidite.

Tiroide e colesterolo: il legame tra i due disturbi

Quando si verifica una condizione di ipotiroidismo, l’organismo non riesce a rimuovere il colesterolo LDL che, quindi, si accumula nel sangue.

Uno studio del Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism ha rilevato che bastano i soli alti livelli di TSH ad aumentare i livelli di colesterolo, anche se i livelli di ormoni tiroidei non sono alti.

L’ipertiroidismo, invece, ha effetti opposti sul colesterolo, perché ne riduce fortemente il livello.

I sintomi di una tiroide poco attiva sono:

  • aumento di peso;
  • battito cardiaco lento;
  • aumento della sensibilità al freddo;
  • dolori muscolari;
  • debolezza;
  • pelle secca;
  • stitichezza;
  • difficoltà di concentrazione.

I sintomi di una tiroide iperattiva, invece, sono opposti e possono essere:

  • perdita di peso;
  • battito cardiaco accelerato;
  • aumento della sensibilità al calore;
  • aumento dell’appetito;
  • nervosismo;
  • agitazione;
  • disturbi del sonno.

In caso di problemi alla tiroide o livelli di colesterolo alti o bassi, consultare il medico che potrebbe, eventualmente, prescrivere degli esami del sangue per misurare il livello di TSH e di tiroxina, medicinali per il trattamento dell’ipotiroidismo, come ormoni tiroidei sostituivi, o medicinali per ridurre il colesterolo.

Per un’iperattività della tiroide, il medico potrebbe prescrivere iodio radioattivo per ridurre la ghiandola, o farmaci per ridurre la produzione di ormone tiroideo.

In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere la maggior parte della tiroide.

Il consiglio è di non sottovalutare eventuali sintomi sopracitati e di tenere sempre sotto controllo tiroide e colesterolo.

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Scritto da Alessia Di Nardo | Blogger

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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