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Diabete e Coronavirus: cosa è bene sapere e come comportarsi

Dr.ssa Concetta Suraci

Ultimo aggiornamento – 10 Aprile, 2020

Diabete e Coronavirus: cosa è bene sapere?

Diabete Italia è un’associazione che riunisce tutte le Società scientifiche, Associazioni di pazienti e operatori professionali del mondo del diabete.


Intervista alla dr.ssa Concetta Suraci, Presidente di Diabete Italia e Medico Diabetologo.


Il Coronavirus è una minaccia per la salute di tutti e, ancor di più, per i pazienti affetti da patologie croniche. Molti, in queste ore di preoccupazione, si staranno chiedendo cosa aspettarsi in caso di diabete, se i rischi siano maggiori o diverse le eventuali complicazioni. 

Abbiamo, dunque, rivolto alcune domande alla dr.ssa Concetta Suraci, diabetologa e presidente di Diabete Italia. 

I pazienti diabetici corrono maggiori rischi di contrarre il virus?

Non c’è in assoluto un maggior rischio di essere positivi al Coronavirus, ma le persone con diabete presentano una maggiore possibilità di sviluppare la malattia da Coronarovirus e le sue forme più severe, soprattutto se, oltre al diabete, presentano anche ipertensione e patologie cardiache, renali o respiratorie. E, purtroppo, frequentemente queste persone sono anche le più anziane.

Altro fattore di rischio aggiuntivo può essere un cattivo controllo della glicemia e una più lunga durata di diabete. Questi pazienti sono i più esposti alle insidie del Coronavirus e, quindi, sono coloro che devono osservare le massime cautele

Gli altri pazienti con diabete, la maggior parte per fortuna, possono essere relativamente tranquilli, ma devono assolutamente rispettare in maniera puntuale le indicazioni dell’ultimo DPCM 9 marzo 2020 e, quindi, stare in casa, riducendo uscite e spostamenti allo stretto necessario, volte a limitare la diffusione del contagio, valide anche per la popolazione generale. Dunque, devono lavare spesso le mani, evitare contatti ravvicinati, cioè mantenere almeno 1 metro di distanza, non toccarsi naso, bocca e occhi, evitare i luoghi affollati e le strette di mano, starnutire e tossire coprendo naso e bocca con un fazzoletto usa e getta o nell’incavo del gomito.

Nel caso delle persone con diabete, tali misure sono quanto mai necessarie per ridurre inutili rischi a cui esporrebbero in primis se stessi.

Quali possono essere le complicazioni legate alla malattia? Sono maggiori in caso di diabete? 

La buona notizia è che, di solito, è una malattia lieve e circa il 95% delle persone colpite sopravvive . La maggior parte dei casi mostra solo sintomi simil-influenzali minimi. Alcuni pazienti (circa il 15%) sono gravi e pochissimi (circa il 5-10%) possono sviluppare forme critiche, che richiedono il ricovero in terapia intensiva.

La sintomatologia dell’infezione dal Coronavirus (COVID-19) è simile a quella dell’influenza; più precisamente, l' influenza da Coronavirus  presenta, nell'80% dei casi, gli stessi sintomi di un'infezione respiratoria acuta di grado lieve, ed ha anche lo stesso decorso.

Negli altri casi, si verifica una compromissione della funzionalità respiratoria di grado variabile, fino a una polmonite interstiziale (la più grave) che può richiedere il ricovero in terapia intensiva per una ventilazione meccanica della respirazione (è necessario anche intubare il paziente).

Purtroppo la mortalità, anche se non alta, non è da trascurare.

Come afferma Walter Ricciardi, membro italiano del Consiglio Esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e consigliere del Ministro della Salute, Roberto Speranza, “parliamo di un virus che ha delle caratteristiche molto insidiose: è altamente contagioso, ha una letalità non alta, ma neanche trascurabile, ed è abbastanza persistente. Colpisce soprattutto gli anziani, ma non è trascurabile anche l'effetto sui giovani. Quindi, in ogni caso, non va preso sottogamba”.

Quali sono le raccomandazioni da seguire e cosa fare, se si pensa di aver contratto il virus? 

Per prima cosa, ricordiamo ai pazienti che, per tutelarsi in questo momento così critico, è necessario seguire le 5 regole dei giorni di malattia, ossia quelle che una persona con diabete dovrebbe rispettare, quando affronta qualsiasi altra patologia in aggiunta al diabete: 

  1. mantenersi idratati; 
  2. monitorare ancora più scrupolosamente il glucosio nel sangue;
  3. misurare regolarmente la febbre;
  4. tenere sotto controllo anche i chetoni – in caso di terapia a base di insulina;
  5. seguire in modo puntuale le indicazioni che si ricevono dal proprio team di cura.

E poi dobbiamo rifarci, anche per le persone con diabete, a quanto recita il DPCM 7 marzo (art. 3, comma d): “ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore a 37.5°C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e contattare il proprio medico di famiglia o il pediatra di libera scelta (non recarsi in ospedale né presso lo studio del medico di famiglia). Questi, in base a criteri ben definiti dagli esperti, provvederà ad attivare il servizio di sanità pubblica e, quindi, la persona sarà sottoposta a tampone o se necessario a ricovero in ambiente ospedaliero idoneo".           

Si possono contattare anche i numeri 1500 del Ministero il 112 o gli appositi numeri regionali. 

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Scritto da Dr.ssa Concetta Suraci

Dr.ssa Concetta Suraci, Presidente di Diabete Italia e Medico Diabetologo.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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