icon/back Indietro Esplora per argomento

Dormi male? Ecco perché a risentirne potrebbero essere le tue ossa

Dr.ssa Anna Maria Formenti

Ultimo aggiornamento – 01 Marzo, 2022

Osteoporosi e Sonno

Intervista alla dr.ssa Anna Maria Formenti, specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo.


Nel 2020, l’Istituto Superiore di Sanità ha dichiarato che 1 italiano su 3 non riesce a dormire una quantità di ore sufficiente e che 1 italiano su 7 ritiene che la propria qualità del sonno sia scarsa. 

Pandemia, ritmi stressanti, cambio di abitudini e particolari condizioni legate all’età, come la menopausa, sono degli elementi che possono causare disturbi del sonno

Ma, realmente, cosa può provocare l'insonnia? Quando preoccuparsi, soprattutto dopo i 50 anni? 

Assieme alla dr.ssa Anna Maria Formenti, specialista in endocrinologia, abbiamo cercato di delineare una conseguenza dei disturbi del sonno, in particolare il ruolo che il dormire bene ha sulla salute delle ossa e sul metabolismo.  

Ecco le sue risposte. 

Gli esperti sostengono che la mancanza di sonno possa rendere le ossa più fragili: come mai?

Spesso, non ci rendiamo conto che esiste un forte legame tra alcune principali funzioni fisiologiche e gli organi dell’organismo deputati alla salute generale. Faccio riferimento, appunto, alla correlazione tra sonno di qualità e metabolismo osseo

Mangiare bene è importante, lo sappiamo, ma dormire bene lo è altrettanto. Entro nel dettaglio: c’è da dire che, fisiologicamente, il nostro organismo è condizionato dall’azione di determinati ormoni, che innescano una serie di reazioni enzimatiche, processi cellulari e quant’altro.

La produzione ormonale, normalmente, varia a seconda delle fasi che viviamo durante il giorno; si possono distinguere una “fase attiva” e una “fase ricostruttiva”. 

La prima fase è detta “catabolica”, in cui assistiamo a un picco del  cortisolo , e questa va dalle 3 del mattino alle 3 del pomeriggio. È un momento di attività, in cui prevale un’acidosi.

La seconda fase, invece, inversamente, dalle 3 del pomeriggio alle 3 del mattino, vede l’avviarsi di un processo di “ricostruzione”, in cui si riparano i piccoli danni che quotidianamente si verificano a cellule e tessuti, permettendo così all’organismo di riposarsi e riacquistare energie. 

Anche per questo, si suggerisce di non fare attività fisica tardi in serata oppure di non mangiare troppo prima di coricarsi, perché il corpo è in una fase in cui ha bisogno, per i processi sopradescritti, di rigenerarsi. 

In realtà, però, vanno considerati alcuni fattori, come la menopausa o le cattive abitudini (ad esempio, restare svegli sino a tardi) che condizionano gli equilibri organici. In questi casi, la qualità del sonno peggiora e, quindi, anche l’equilibrio di demolizione/ricostruzione cellulare sarà alterato. 

Restare svegli in una fase in cui dovremmo dormire porta, infatti, a un eccesso di produzione di cortisolo, generando una anomala attivazione del sistema immunitario e uno stato tendenzialmente “infiammatorio” di alcune parti del corpo. 

Ad esempio, analizzando cosa accade nel metabolismo osseo, possiamo vedere come si assista all’attivazione delle cellule dei precursori degli osteoclasti: l’osso tende così a cedere il calcio fuori dall’osso stesso e, quindi, a impoverirsi nella sua struttura e qualità. 

In che modo gli ormoni (come il cortisolo) incidono sul sonno?  

L’ormone chiave di cui parlare è appunto il cortisolo

Faccio un esempio: quando si avverte uno stato di stress, come nel caso della  menopausa , si innesca un circolo vizioso. Se si è stressati, si farà più fatica a dormire, con il presentarsi di condizioni come le vampate; da qui, un’ulteriore stato di “agitazione”, con la conseguente produzione del cortisolo, ormone generato dall’organismo proprio per far fronte allo stress e causa di numerosi disturbi, come la fragilità ossea. 

Menopausa e mancanza di sonno: che esami fare per prevenire l’osteoporosi?

Anche se purtroppo a livello di rimborsabilità l’esame MOC non è garantito dal Sistema Sanitario Nazionale alle donne subito dopo la menopausa, in realtà quello che io sento di suggerire alle mie pazienti è di fare una MOC-DEXA, all'esordio della menopausa (vista anche la bassa esposizione radiante dell’esame).

Se, infatti, si aspettasse l’età (65 anni) in cui la MOC può essere rimborsata (secondo le indicazioni ministeriali, per alcune pazienti in base al grado di rischio), si perderebbe molto tempo, col rischio di non prevenire complicanze, attraverso un intervento precoce. 

Per preservare la salute ossea è bene anche valutare lo stato del metabolismo fosfocalcico. In particolare, effettuare un semplice dosaggio della  vitamina D , tenendo conto che la carenza di questa vitamina è sempre molto diffusa nelle donne con l’avanzare dell’età.   

Facendo poi riferimento al sonno, mi stupisco di quante persone si siano abituate a coricarsi molto tardi, ancor di più in questa fase di pandemia in cui magari studenti o lavoratori sono stati a casa. 

Perciò, è importante mantenere dei ritmi fisiologici, quindi coricarsi tra le 10 e le 11 della sera e alzarsi con le tapparelle che facciano trapelare un po’ di luce, al mattino presto. 

Cosa fare per contrastare il fenomeno? Esistono delle sostanze naturali in grado di conciliare il sonno, renderlo migliore e, nello stesso tempo, favorire il benessere delle ossa?

Prima ancora di ricorrere all’uso di farmaci o di integratori naturali, dovremmo farci delle domande, capendo se davvero in questo modo stiamo favorendo la qualità del nostro sonno. 

In primis, infatti, bisognerebbe seguire delle sane abitudini, come coricarsi sempre alla stessa ora, fare un bagno caldo prima di mettersi a letto, dedicare qualche minuto alle pratiche di mindfulness ed evitare di utilizzare, già un’ora prima del sonno, dispositivi elettronici che emettono la cosiddetta “luce blu”. 

Solo dopo, si potrebbe discutere con un medico sull’eventuale assunzione di sostanze in grado di conciliare il sonno

Potrebbe essere utile il magnesio per ristabilire un po’ l’equilibrio serale?

Personalmente, dico che il  magnesio  va ben ponderato. Si tratta, infatti, di un elettrolita che ha un impatto sul metabolismo fosfocalcico

Le situazioni di ipomagnesemia (mancanza di magnesio) e di ipermagnesemia (eccesso di magnesio) possono alterare la funzionalità delle paratiroidi, ovvero le ghiandole che regolano i livelli di calcio nel sangue. 

Quindi attenzione al "fai da te", per quanto riguarda assunzione di magnesio; piuttosto, per conciliare la qualità del sonno, rivolgiamoci a specialisti che possano eventualmente aiutarci nella scelta del prodotto che meglio fa al caso specifico, per concedere all'organismo il dovuto riposo.

Esistono, infatti, e vanno prese in considerazione alcune piante nella fitoterapia che abbassano i livelli di cortisolo e possono favorire il sonno; allora, è preferibile indirizzarsi su queste.

Condividi
Dr.ssa Anna Maria Formenti
Scritto da Dr.ssa Anna Maria Formenti

Specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo.

a cura di Redazione Pazienti
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
icon/chat