Dormire fa bene al fisico, ma anche alla mente

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Andrea Salvadori

Data articolo – 19 Giugno, 2015

La conferma arriva da uno studio del Scripps Research Institute (TSRI), Florida, e pubblicato sulla rivista Cell: dormire non fa solo bene alla salute fisica e mentale dell’essere umano, ma anche alla sua memoria.

La psicologia aveva dimostrato che il sonno porta alla formazione della memoria perché isola il cervello dalle interferenze causate dalle attività che svolgiamo durante il giorno. Cioè, il sonno isola il cervello da tutti gli stimoli che possono interferire con la memoria di archiviazione. La neuroscienza, invece, aveva dimostrato che il sonno favorisce la memoria attraverso un processo definito di “consolidazione” delle esperienze avvenute durante la veglia.

Ebbene, il nuovo studio unisce psicologia e neuroscienza e svela le basi biologiche della formazione della memoria, dimostrando che il sonno sopprime l’attività di alcune cellule del cervello responsabili dell’oblio, assicurandoci che almeno qualche ricordo sopravvivrà.

Più sonno, meno dopamina, più memoria

Da studi precedenti, si sa che la dopamina regola la plasticità, ovvero la capacità del cervello di cambiare in risposta all’apprendimento, inclusa la capacità di dimenticare. Attraverso lo studio, i ricercatori hanno dimostrato che l’aumento del sonno diminuisce l’attività della dopamina e con essa i segnali di dimenticanza del cervello, migliorando la conservazione della memoria. Al contrario, maggiori stimoli accelerano l’attività della dopamina che causa l’oblio.

A mano a mano che il sonno avanza a livelli più profondi”, spiega Ron Davis, l’autore principale dello studio, “i neuroni dopaminergici diventano meno reattivi agli stimoli e quindi diminuisce l’attività dell’oblio, con conseguente consolidamento dei ricordi”.

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
Vista posteriore di una donna d'affari caucasica matura e anziana, donna d'affari con gli occhiali, tassista, tenere il volante, sterzare, auto dentro, specchietto retrovisore, guida con attenzione, attenzione, macchina.
Salute cognitiva: lo stile di guida parla di te

Un innovativo studio rivela che i dati di guida raccolti dal GPS identificano il rischio di declino cognitivo con maggiore precisione dei test clinici.