Fibromialgia: è prevista l’invalidità?

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 04 Febbraio, 2022

È prevista l'invalidità per la fibromialgia

Una persona su cinque in Italia è colpita da fibromialgia. Si manifesta con un dolore cronico associato all’aumento della tensione muscolare. Vi sono altri sintomi, che includono stanchezza, stress e colon irritabile.

Appare subito chiaro come questa patologia possa condizionare sia la vita privata sia quella lavorativa. Sarà quindi prevista l’invalidità per la fibromialgia? Cerchiamo di capirlo insieme.

Fibromialgia: di cosa si tratta e come si manifesta

Il termine fibromialgia indica il dolore proveniente dai muscoli e dai tessuti fibrosi, come i tendini e i legamenti.

Si tratta di una malattia autoimmune reumatica che colpisce l’apparato muscolo-scheletrico, i cui sintomi principali comprendono:

  • Dolore cronico e diffuso
  • Aumento della tensione muscolare
  • Rigidità in diversi punti dell’apparto locomotore

Le principali condizioni associate che potrebbero insorgere includono:

  • Astenia, ossia stanchezza e affaticamento cronici
  • Disturbi dell’umore
  • Disturbi del sonno
  • Colon irritabile
  • Alterazione della sensibilità
  • Ansia, depressione e disturbi legati allo stress

Tutti i sintomi sopra elencati si presentano generalmente in contemporanea e caratterizzano la sindrome fibromialgica (o Fm).

Quali le cause e come avviene la diagnosi

Quale sia la causa della fibromialgia non è ancora noto, ma le nuove ricerche sembrano suggerire che esista un fattore – noto come Ddnf – e che la sua presenza aumenti le connessioni tra neuroni e sensori. La conseguenza? Viene stimolata la crescita dei nervi, causando una ipersensibilità o alterazione della sensibilità.

Altri studi suggeriscono invece che altri fattori di rischio includono:

  • Attività lavorativa svolta
  • Familiarità genetica a reazioni allergiche o ad un coinvolgimento del sistema immunitari

La diagnosi della fibromialgia non è inoltre semplice, poiché non tutti i pazienti presentano la totalità dei sintomi associati alla patologia. In un primo momento il medico esclude altre patologie muscolari, neurologiche o scheletriche. Successivamente, verifica che il dolore presente sia diffuso in modo simmetrico e duri da un minimo di tre mesi, oltre a effettuare la palpazione dei diciotto punti chiave (o tender points) di cui almeno undici devono risultare dolenti. 

Anche le analisi del sangue possono risultare utili nella diagnosi, in quanto molti pazienti con fibromialgia presentano un’alterazione nella conta dei globuli bianchi, una minore concentrazione di serotonina (come negli individui depressi e ansiosi) e di melatonina, l’ormone del sonno.

Tutti questi passaggi evidenziano ancora una volta la difficoltà nel diagnosticare la fibromialgia, oltre alla facilità con cui possa essere confusa con altri disturbi psichici o con gli effetti fisici della depressione.

È prevista l’invalidità per la fibromialgia? Un percorso difficile

La fibromialgia è considerata una sindrome reumatica non tipica poiché la sua causa è ancora sconosciuta. A livello internazionale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha inserito la fibromialgia nell’elenco delle patologie dolorose croniche invalidanti. Anche in Europa è dichiarata come patologia invalidante.

In Italia, la fibromialgia non è presente nelle linee guida dell’Inps per il riconoscimento dell’invalidità. In rari casi, però, alcune commissioni mediche Asl, come l’Asl di Varese, ne hanno riconosciuta l’invalidità.

In conclusione, il riconoscimento dell’invalidità per la fibromialgia è purtroppo molto complesso, ma non impossibile. Che fare, in questi casi?

  • Farsi rilasciare un certificato medico che attesti la patologia e le cure seguite. È consigliato un medico specializzato in reumatologia o terapia del dolore
  • Inviare la domanda per il riconoscimento dell’invalidità all’Inps

Qualora il verdetto della commissione medica sia negativo, è possibile fare ricorso. È necessario munirsi del verbale sanitario con un accertamento tecnico preventivo e chiedere al giudice la nomina di un consulente tecnico d’ufficio, allegando la documentazione medica necessaria. Questo ricorso ha avuto esito positivo, ad esempio, nel 2017 quando il tribunale di Termini Imerese ha riconosciuto l’invalidità ad un’artigiana di Castelbuono con fibromialgia.

Vuoi saperne di più? Ascolta il podcast sulla fibromialgia.  


Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice
Scritto da Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Diplomata al Liceo Scientifico PNI in Matematica, ho iniziato i miei studi presso la facoltà di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Milano, successivamente ho prediletto la facoltà di Science Communication & Bionics presso una Università Internazionale con sede in Germania. Attualmente sto assistendo in un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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