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Gli effetti collaterali del cloro sul nostro corpo

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 03 Agosto, 2022

Scopriamo quali sono gli effetti collaterali del cloro

In estate, per trovare un po’ di refrigerio, un’opzione potrebbe essere quella di farsi una giornata in piscina.

Nuotare in mezzo al cloro, però, può nascondere delle insidie per il nostro corpo, causando effetti negativi e patologie molto serie

Scopriamo, insieme, quali sono gli effetti collaterali del cloro.

Cos’è il cloro e dove si può trovare in natura

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Innanzitutto, il cloro è il principale minerale intra ed extra-cellulare: insieme al sodio, infatti, esso partecipa alla regolazione degli elettroliti e dei fluidi del nostro organismo – oltre ad essere un componente importantissimo per gli acidi del succo gastrico.

È possibile assumere il cloro in maniera naturale e quotidiana, dal momento che si trova in:

  • sale da cucina (sotto forma di cloruro di sodio); 
  • alghe; 
  • pomodori;
  • sedano;
  • segale; 
  • olive;
  • lattuga.

Inoltre, come sappiamo, il cloro viene anche utilizzato nelle piscine per uccidere i batteri nocivi: secondo il Water Quality and Health Council, all’interno di piscine e idromassaggi, una quantità accettabile di cloro rientra tra 1 ppm (parte per milione) e 5 ppm.

Gli effetti collaterali del cloro sull’organismo

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Nonostante il cloro, nelle piscine, venga utilizzato per proteggersi dalle infezioni, può causare effetti inaspettati sul corpo.

Per prima cosa, se si nuota per lunghi periodi, il cloro può causare pelle secca.

Questo perché priva il derma dei suoi oli naturali – andando a erodere la barriera protettiva della pelle.

Inoltre, penetrando attraverso i pori, il cloro può portare alla formazione di rughe più marcate o alterare il pH della pelle.

Si possono, quindi, verificare:

Allo stesso tempo, il cloro elimina anche gli oli naturali del cuoio capelluto e può provocare:

  • secchezza;
  • alterazioni del colore;
  • prurito;
  • irritazione.

Un'intossicazione derivante dall'inalazione o dall'ingestione di cloro presente nell'acqua può scatenare disturbi ancora più gravi come l'avvelenamento da cloro.

Inoltre, possiamo avere: 

  • difficoltà respiratorie;
  • irritazione agli occhi;
  • alterazione della flora batterica;
  • accumulo di fluidi nei polmoni;
  • bruciore alla bocca;
  • dolore e gonfiore alla gola; 
  • mal di stomaco;
  • vomito;
  • sangue nelle feci.

Come prevenire gli effetti del cloro

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Nei casi di prolungata esposizione al cloro, ci si può cautelare con alcuni accorgimenti

  • indossare una cuffia rigida per difendere i capelli; 
  • indossare occhialini per proteggere gli occhi; 
  • sciacquare capelli e occhi con acqua tiepida appena usciti dalla piscina;
  • fare sempre la doccia prima e dopo l’ingresso in vasca, per rimuovere il sudore e lo sporco;
  • utilizzare prodotti specifici per corpo e capelli in grado di impedire l’azione disidratante del cloro;
  • ricorrere a soluzioni alternative al cloro per la pulizia dell’acqua, come ad esempio il clorinatore o il generatore salino di cloro, un dispositivo che usa solo sale naturale.

Quindi, gli effetti del cloro sulla salute umana dipendono dalla quantità di cloro presente e dalla durata e frequenza di esposizione: è sempre bene ricordarsi di non stare troppo a contatto con il cloro per evitare fastidiosi effetti collaterali.

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Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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