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Quali sono le cause di un improvviso dimagrimento in un anziano?

Redazione

Ultimo aggiornamento – 21 Settembre, 2020

Anziano: le cause della perdita di peso

Noi siamo quello che mangiamo”, diceva il filosofo Ludwig Feuerbach. E non aveva tutti i torti, se pensiamo che un’alimentazione corretta e bilanciata consente la prevenzione di moltissime malattie e il mantenimento di un sano stato di salute, partendo dall’infanzia sino all’età anziana.

L’alimentazione nell’anziano: quali sono le sue peculiarità?

Quando l’età avanza, corpo e mente si modificano. Cambiano le esigenze, il modo in cui ci si muove, il metabolismo, i gusti alimentari e anche il modo in cui ci rapporta con il mondo.

Solitudine, abbandono, problemi cognitivi e psicologici possono rendere più difficili non solo i rapporti interpersonali di un soggetto anziano, ma anche la nutrizione adeguata. È piuttosto frequente, infatti la mancanza di appetito nell’anziano e la conseguente perdita di peso.

Dal punto di vista fisiologico, le persone anziane vanno incontro ad alcune modificazioni quali:

  • Rallentamento del metabolismo basale
  • Diminuzione della massa muscolare e scheletrica
  • Cambiamento di stile di vita
  • Riduzione del fabbisogno calorico ed energetico
  • Cambiamento nei gusti alimentari

Spesso, i soggetti anziani eliminano alcuni alimenti prediligendone altri, provocando, in tal modo, squilibri nutrizionali. Nella maggior parte dei casi, tutto è aggravato da una masticazione imperfetta, data da dentatura insufficiente o protesi dentaria, a causa dei quali si tende a consumare cibi troppo cotti che peggiorano l’astenia dell’anziano.

Cosa possono comportare le modificazioni alimentari negli anziani?

Gli anziani avvertono meno il senso di sete, quindi è essenziale fare attenzione all’apporto di acqua introdotto, vitamine e sali minerali per evitare disidratazione.

Le modificazioni alimentari possono favorire l’accumulo di grassi e zuccheri nel sangue, a scapito di proteine, calcio, ferro e vitamine. Inoltre, la riduzione dell’appetito porta spesso anche a una riduzione del peso corporeo, di cui vediamo nel dettaglio le possibili conseguenze.

Quali effetti può avere la perdita di peso involontaria grave negli anziani?

Un eccessivo dimagrimento dell’anziano ha generalmente questi sintomi iniziali principali:

A lungo andare, una grave cachessia determina malnutrizione che può peggiorare la qualità della vita, compromettere il recupero, peggiorare le fasi patologiche e costituire un fattore di rischio di mortalità. Le cellule, infatti, vanno in sofferenza e ciò compromette la risposta immunitaria, la guarigione delle ferite, il tono muscolare, la funzionalità renale, la termoregolazione.

Come prevenire il dimagrimento negli anziani?

È importante evitare di costringere l’anziano a seguire un comportamento corretto per fare in modo che non si senta aggredito e confuso. In alcuni casi, diventa necessario imboccarlo.

Gli anziani soffrono molto la solitudine e a volte basterebbe qualche ora in più di compagnia per farli sentire meglio psicologicamente, il che si riflette, fra le altre cose, anche in un miglioramento dell’appetito.

Per stimolare l’appetito sarebbe inoltre utile, oltre a combinare e a distribuire con equilibrio gli alimenti, preparare pasti appetitosi, servendoli in modo da rendere la tavola attraente.

È importante anche che gli anziani abbiano un rapporto con la natura: farli uscire per una passeggiata è un modo per evitare che si chiudano nei loro pensieri, pensando sempre e solo ai problemi o, peggio, al loro passato in salute.

Alimentazione per anziani: le linee guida

Passando ai consigli specifici per una corretta alimentazione degli anziani, è innanzitutto necessaria una buona idratazione quotidiana; i liquidi vanno assunti sotto forma di acqua e succhi di frutta. L’alimentazione va integrata con frutta e verdura, che non dovrebbero mai mancare nella dieta quotidiana.

L’apporto calorico giornaliero raccomandato dipende dal sesso e dall’età dell’anziano:

  • donna 60-74 anni: 1600-1900 kcal
  • uomo 60-74 anni: 1900-2250 kcal
  • donna dopo i 75 anni: 1500-1750 kcal
  • uomo dopo i 75 anni: 1700-1950 kcal

I carboidrati da privilegiare sono quelli complessi, contenuti in cereali, pane integrale, legumi e certi tipi di verdura e di frutta, che forniscono energia, fibra, ferro, insieme ad altri minerali e vitamine. Evitare di eccedere con zuccheri raffinati e alimenti pronti.

Per quanto riguarda le proteine, vanno privilegiate quelle derivate dal pesce (ricco di grassi polinsaturi per il sistema cardiovascolare), legumi, uova, latte e formaggi (senza esagerare, specie con quelli stagionati). Fra le carni sono da preferire quelle bianche (pollame e coniglio) e più magre.

I grassi vanno ridotti, preferendo quelli più ricchi in acidi monoinsaturi e polinsaturi: olio di oliva, alcuni oli di semi, grassi del pesce e della frutta secca (in piccole dosi). Bisogna poi limitare il consumo di carni rosse e salumi, ricchi di sale e grassi saturi.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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