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Mammografia: chi ha detto che è un “esame per donne”?

Cristian Padovano | Biologo

Ultimo aggiornamento – 01 Ottobre, 2019

Mammografia per uomini, per una diagnosi precoce di tumore al seno

La mammografia è una tecnica diagnostica associata (principalmente) al mondo femminile. Ma se venisse applicata anche agli uomini?

Secondo uno studio, gli uomini ad alto rischio di ammalarsi di tumore alla mammella farebbero molto bene a sottoporsi allo screening che, a prima vista curioso, potrebbe rivelarsi di grande aiuto nella prevenzione.

Dunque, qual è il valore e l’efficacia della mammografia per gli uomini?

Mammografia, di cosa stiamo parlando

La mammografia è un esame del seno umano effettuato tramite una bassa dose di raggi X.

Viene utilizzata come strumento diagnostico per identificare tumori e cisti.

È stato infatti provato che la mortalità per tumore al seno è ridotta per chi si sottopone all’esame: per questo viene consigliato un esame periodico del seno (ogni anno per le donne che hanno fattori di rischio, o al massimo ogni due anni in tutte le restanti donne) tramite mammografia. In Italia la mammografia, come esame di screening, è consigliato a tutte le donne sopra i 50 anni ogni due anni se non si appartiene ad una classe di rischio.

Mammografia per gli uomini: è più efficace

Come discusso finora, si può notare che l’esame in questione vanta una familiarità prettamente femminile. Il tumore alla mammella, però, può svilupparsi anche nei maschi e, solitamente, in forma più grave che nelle donne.

Non solo. L’esame mammografico è più efficace negli uomini per la scarsa presenza di tessuto fibroghiandolare: questo permette di avere, infatti, una maggiore risoluzione dell’immagine, in quanto c’è una riduzione dello spessore del tessuto che i raggi X devono penetrare, e una conseguente e sostanziale diminuzione della quantità di radiazioni somministrate.

Seguendo questo ragionamento, i ricercatori del New York University Langone Medical Center hanno condotto una valutazione dell’impatto dello screening sugli uomini a elevato rischio, ovvero con casi di malattia in famiglia o con forte predisposizione genetica.

Grazie alla mammografia maschile sono state individuate più di 2000 lesioni, su alcune delle quali è stata eseguita una biopsia e rilevato che il 27,5% di queste erano diagnosi di tumore al seno maligno.

Si è soprattutto rilevato che la percentuale di tumori individuata con lo screening negli uomini a rischio è molto superiore a quella individuata nelle donne: nei pazienti maschi sono stati individuati 18 casi su 1000 esami, mentre nelle donne il rapporto è di 3:1000.

Quello che di più importante è stato rilevato è che i tumori maschili diagnosticati erano tutti ad uno stadio iniziale senza compromissione dei linfonodi: questo permette di avere una diagnosi precoce che equivale a una prognosi migliore. Inoltre, la mammografia difficilmente sbaglia quando applicata agli uomini con una precisione del 100% nell’individuare una lesione e del 95% nel discriminare il tumore da altre formazioni.

Grazie a questi risultati, si spera di riuscire ad arrivare ad una base per ulteriori indagini e che questi possano essere d’aiuto alla stesura di linee guida standardizzate dello screening per alcuni gruppi di uomini ad alto rischio.

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Cristian Padovano | Biologo
Scritto da Cristian Padovano | Biologo

Da sempre curioso della scienza e della divulgazione scientifica, pronto a condividere ogni nozione in mio possesso nella maniera più semplice e chiara possibile. Sono un biotecnologo medico, laureato presso l'Università del Salento.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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