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Mascherina: sapete davvero perché è necessario indossarla?

Gloria Negri | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 15 Giugno, 2022

Donna con mascherina per proteggersi da SarsCov2

Mascherine? L'utilizzo è non solo obbligatorio ma quanto mai raccomandato per ridurre la diffusione dei contagi di Coronavirus.

Ma di quanto l’uso di questo dispositivo di protezione individuale (DPI) aiuta a ridurre l’eventuale carica virale alla quale possiamo essere esposti? Con la mascherina proteggiamo solo noi stessi oppure anche gli altri?

La mascherina abbatte la carica virale di mille volte

Da uno studio tutto italiano condotto dall'IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Verona e pubblicato sulla rivista Clinical Microbiology and Infection è emerso che il corretto utilizzo della mascherina (se associato al rispetto del distanziamento sociale!) abbassa di 1000 volte la carica virale del SARS-CoV-2

Esiste infatti una correlazione tra la riduzione dei casi e della gravità della sintomatologia dei pazienti ospedalizzati ad inizio anno rispetto a quelli ricoverati tra aprile e maggio. Questi ultimi avevano infatti una carica virale più bassa e quindi conseguenze meno gravi dell’infezione e maggiori probabilità di guarigione rispetto ai pazienti di febbraio e marzo, che, al contrario, avevano una carica virale elevatissima. 

Una possibile spiegazione è che il periodo di lockdown abbia ridotto drasticamente la circolazione del virus così come l’introduzione dell’utilizzo della mascherina, del distanziamento sociale e della frequente igienizzazione delle mani, determinando una minore concentrazione virale nei soggetti contagiati in primavera fino a mille volte meno rispetto ai pazienti ricoverati in inverno.

La mascherina protegge (anche) il soggetto asintomatico o paucisintomatico da forme gravi di COVID-19

Secondo un articolo pubblicato dalla prestigiosa rivista New England Journal of Medicine, l’utilizzo universale della mascherina contribuirebbe a ridurre la gravità della malattia e assicurerebbe un maggior numero di infezioni di tipo asintomatico o paucisintomatico - una sorta di variolazione, ovvero la pratica attraverso la quale in molti paesi asiatici si utilizzava materiale estratto dalle pustole vaiolose essiccate per contagiare i bambini con una forma attenuata e a bassa carica virale di vaiolo, tecnica che li avrebbe protetti in futuro dalla malattia naturale.

Questo sulla base dell’osservazione che l’esposizione a cariche virali basse o bassissime contribuirebbe ad attivare una risposta immunitaria da parte dell’organismo senza però essere sufficiente per causare manifestazioni gravi, come polmonite bilaterale o morte, determinando un’immunizzazione del soggetto. 

In secondo luogo, l’utilizzo della mascherina previene il contagio da parte di soggetti asintomatici.

Sì alla mascherine, ma con alcune regole importanti

La mascherina chirurgica è un dispositivo medico monouso costituito da una sovrapposizione di strati di tessuto non-tessuto, solitamente tre, uniti mediante un processo di fusione a caldo. 

È dotata di laccetti o elastici che ne permettono l’aderenza (seppur incompleta) al viso. L'obiettivo della mascherina chirurgica è proteggere, non tanto chi la sta indossando, quanto le persone che stanno intorno

Infatti, le mascherine bloccano le secrezioni di naso e bocca di chi le indossa evitando che le persone circostanti ne vengano a contatto: quindi, non proteggono l’indossatore nei confronti di aerosol fini che provengono dall’esterno e che potrebbero essere veicoli di virus o batteri.

La mascherina N95, nota anche come respiratore di sicurezza, è un dispositivo di protezione più sofisticato, che filtra almeno il 95% delle particelle sospese nell’aria di dimensioni superiori a 0,3 μm

In dettaglio, la mascherina N95 appartiene alla categoria dei dispositivi di protezione individuale ad azione filtrante per la protezione delle vie respiratorie. È progettata per proteggere l’indossatore da aerosol finissimi, detti droplet, che possono contenere virus o batteri, che provengono dall’esterno. Queste aderiscono completamente al viso e sono dotate di lacci o elastici ben saldi.

Tipologia di mascherina a parte, affinché l'abbattimento della carica virale sia alto, è bene seguire alcune regole, che ci arrivano direttamente dall'Istituto superiore di Sanità:

  • Prima di indossare la mascherina - Lavare le mani con acqua e sapone per almeno 40-60 secondi o eseguire l’igiene delle mani con soluzione alcolica per almeno 20-30 secondi;  indossare la mascherina toccando solo gli elastici o i legacci e avendo cura di non toccare la parte interna;  posizionare correttamente la mascherina facendo aderire il ferretto superiore al naso e portandola sotto il mento; accertarsi di averla indossata nel verso giusto (ad esempio nelle mascherine chirurgiche la parta colorata è quella esterna).
  • Durante l’uso  - Se si deve spostare la mascherina manipolarla sempre utilizzando gli elastici o i legacci;  se durante l’uso si tocca la mascherina, si deve ripetere l’igiene delle mani; non riporre la mascherina in tasca e non poggiarla su mobili o ripiani.
  • Quando  si  rimuove - Manipolare la mascherina utilizzando sempre gli elastici o i legacci; lavare le mani con acqua e sapone o eseguire l'igiene delle mani con una soluzione alcolica.

E come smaltire una mascherina chirurgica? Obbligatoriamente nei rifiuti indifferenziati!

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Gloria Negri | Biologa e ricercatrice
Scritto da Gloria Negri | Biologa e ricercatrice

Osservare un meccanismo biologico, formulare delle ipotesi per spiegarlo e allestire esperimenti per confermare la propria tesi per poi raccogliere i dati e, infine, pubblicarli per rendere la propria scoperta fruibile a tutti: questo è il compito di ogni scienziato… e quindi anche il mio! Sono biotecnologo con dottorato di ricerca in genetica molecolare con una profonda passione per la scrittura e per la divulgazione scientifica. Sono autore e co-autore di articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali indicizzate, di abstract per congressi, di contributi per siti internet e di un libro.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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