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Metastasi alle vertebre: quando il sintomo è il mal di schiena

Alessandra Lucivero

Ultimo aggiornamento – 06 Maggio, 2022

Tumore alle vertebre

Metastasi vertebrale: purtroppo, migliaia di pazienti ogni anno fanno i conti con gravi complicanze legate ai tumori che, in alcuni casi, possono espandersi toccando anche le ossa.  

Quando a essere colpite sono le vertebre, si parla di tumore metastatico o tumore secondario (originato da un cancro solido o liquido) a localizzazione vertebrale, appunto. 

Va subito detto che esiste una differenza rispetto al tumore vertebrale primitivo, ovvero quel cancro che nasce proprio all'interno della vertebra e si estende partendo da lì.  

Facciamo chiarezza. 

Metastasi alle vertebre: le cause

Lungo la colonna vertebrale si manifestano più frequentemente dei tumori secondari, diffusi in primis attraverso la via venosa.

Dunque, è il sangue il canale preferenziale che porta le cellule metastatiche a colpire altri organi o tessuti. Le cellule malate, una volta lì, proliferano e si "impossessano" del tessuto osseo. 

La conseguenza? Un chiaro indebolimento dell'osso vertebrale o, in altri casi, un indurimento delle lesioni osteo-addensanti. I pazienti lamentano anche fratture con dolore, disequilibrio e compromissione dei nervi. 

Quali sono i sintomi del tumore vertebrale?

Il dolore è il sintomo chiave. Può manifestarsi da seduti o camminando, in modo continuo o interrotto, di notte o di giorno. 

Non solo: questa sindrome mialgica può espandersi in più aree, con deficit neurologici, qualora vada a ledere le strutture nervose e il midollo spinale (in questi casi, anche le gambe possono presentare dolore acuto).  

Certamente, quando il dolore alla schiena dura più di 15 giorni e si ha un passato di malattia tumorale, è consigliabile rivolgersi quanto prima al proprio medico per un approfondimento. 

I sintomi maggiormente riscontrabili quando si ha un tumore alle vertebre sono:

  • difficoltà nel controllo degli sfinteri anale e vescicale;
  • difficoltà nella deambulazione;
  • formicolio agli arti (parestesie);
  • debolezza generalizzata (astenia);
  • dolore localizzato.

Tumore "secondario" alla schiena: come si diagnostica

In primis, in questi casi, si esegue una RX e una visita specialistica da un ortopedico o neurochirurgico. Può capitare che le immagini ottenute dall'esame radiografico non siano chiare, portando l'esperto a procedere con una TAC o con una Risonanza Magnetica.    

Nel caso dovesse risultare necessario, si potrebbe anche richiedere una ago-biopsia TAC-guidata, per avere una diagnosi istologica, in grado di delineare la natura del tumore alle vertebre

Lo stadio del cancro - e dunque la sua gravità - permetteranno di valutare la terapia più idonea. 

Per effettuare la diagnosi di tumore alla schiena, si possono eseguire:

  • risonanza magnetica;
  • lo studio delle risposte del sistema nervoso (potenziali evocati) in caso di compromissione del midollo spinale;
  • Tac;
  • Pet, in caso di sospetta metastasi vertebrale;

Cosa fare: le cure

Non esiste una strada unica: è il caso di dire che dipende dai casi e, certamente, c'è un approccio multidisciplinare.

Le vie percorribili per curare un tumore vertebrale sono:

Gli specialisti a cui rivolgersi sono:

  • oncologo;
  • ortopedico;
  • neuroradiologo; 
  • neurochirurgo; 
  • radioterapista.

Ultimo consiglio? Non sottovalutare mai uno stato doloroso "sospetto": come sempre la prevenzione e un'agire celere possono fare la differenza.

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Alessandra Lucivero
Scritto da Alessandra Lucivero

Amo scrivere, leggere e parlare. Pazienti.it è più di un lavoro, è l'idea concreta che la salute sia un valore da trasmettere a tutti.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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