La moralità fa aumentare la materia grigia nel cervello

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Alessandra Lucivero

Data articolo – 05 Giugno, 2015

Sei un moralista? Allora avrai più materia grigia nella corteccia prefrontale del cervello, proprio in quelle aree che influiscono sul comportamento sociale, sui processi decisionali e sui ragionamenti.

Lo studio

Ad affermarlo, un nuovo studio pubblicato dalla rivista PLoS ONE e coordinato dal prof. Hengyi Rao, ricercatore del dipartimento di Neurologia e Psichiatria presso la Scuola di Medicina di Perelman dell’Università della Pennsylvania.

Ma cosa si intende quando si parla di ragionamento morale? Semplice, è un pensiero che impegna la mente a determinare ciò che è sbagliato e ciò che invece è giusto, secondo una propria etica e morale. Per la prima volta, sono state analizzate le strutture cerebrali coinvolte in ogni fase del ragionamento, colmando delle lacune della scienza dell’ultimo secolo.

Il team ha deciso, quindi, di coinvolgere 67 studenti di età compresa tra i 24 e i 33 anni, parte della classe di Master of Business Administration (MBA) programmata dalla Wharton School. “Gli studenti MBA sono i candidati ideali per questo lavoro“, dice la coautrice dello studio Diana Robertson. “Si è voluto verificare, se la fase del ragionamento morale si riflette nell’architettura della struttura cerebrale“.

L’aumento del volume della materia grigia

A tutti gli studenti è stato chiesto di completare un test per cercare di identificare i modelli di pensiero e gli schemi cognitivi di ciascuno.

Per la prova, a ogni studente è stato presentato un dilemma morale, come il suicidio medico-assistito. Sono poi state date 12 soluzioni per ogni dilemma ed è stato chiesto di definire la rilevanza di ognuna. Gli studenti sono stati poi assegnati a uno dei sette gruppi di schemi cognitivi in ​​base alle loro scelte, con ogni gruppo che rappresentava i crescenti livelli di ragionamento morale.

Successivamente, i cervelli degli studenti sono stati digitalizzati tramite risonanza magnetica, per consentire ai ricercatori di determinare le strutture cerebrali legate a ogni livello di ragionamento morale. Tutti gli studenti hanno preso parte a un test della personalità, dopo il quale sono stati assegnati a uno dei cinque gruppi: nevrotici, estroversi, aperti alle esperienze, coscienziosi e sereni.

Rispetto agli studenti a cui hanno riscontrato bassi livelli di ragionamento morale, gli studenti con alti livelli di ragionamento morale hanno mostrato un aumento del volume della materia grigia nella corteccia prefrontale del cervello – la zona responsabile della mediazione dei pensieri contrastanti.

Insomma, una nuova scoperta in un mondo, quello della mente e del cervello umano, per molti versi ancora ignoto.

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