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I figli di famiglie omogenitoriali godono di una salute migliore

Benedetta Borzillo | Blogger

Ultimo aggiornamento – 11 Luglio, 2014

Si dice sempre che i bambini di genitori gay avrebbero una vita più difficile, perché senza un padre o una madre. Che andrebbero in confusione, sarebbero stressati, confusi. Ma la realtà è che nelle famiglie omogenitoriali, i figli sono più sani e più in salute degli altri.

Un affondo all’opinione corrente? Potrà sembrarlo. Ma è questa la conclusione cui sono giunti i ricercatori dell’Università di Melbourne, dopo uno studio impegnativo svolto su un campione di 315 famiglie omogenitoriali e un totale di 500 bambini.

Stereotipi e felicità

Ma perché le famiglie omogenitoriali crescono figli più felici? Non è che le nuove famiglie siano migliori delle vecchie: è che nelle famiglie omogenitoriali, i compiti, le responsabilità e le aspettative sono divisi tra i genitori in modo equo – e, soprattutto, non secondo i classici stereotipi sessuali, ma nel rispetto delle competenze e naturali inclinazioni dei genitori.

Sono gli stereotipi la vera ragione dell’infelicità domestica. Quando in famiglia non ci sono frustrazioni, c’è armonia. E i primi a trarne beneficio, in termini di salute, felicità e autostima, sono i bambini.

Spazziamo via i luoghi comuni!

Molti i luoghi comuni demoliti dallo studio. Le famiglie omogenitoriali sono finte? I loro figli però mostrano una maggiore propensione alla coesione familiare. Sono innaturali, stressanti per dei bambini? Ma i bambini che crescono in famiglie omogenitoriali sono statisticamente il 6% più in salute degli altri. E l’autostima, la qualità della salute mentale e comportamentale? Tra i bambini delle famiglie eterogenitoriali e quelle omogenitoriali, non vi sarebbero differenze. Punto.

Che cosa vuol dire famiglia?

L’unica origine di stress, nelle famiglie omogenitoriali, viene dall’esterno: e sono le pressioni e le discriminazioni, il più delle volte inconsapevoli, cui il nucleo familiare va incontro nella vita di tutti i giorni.

Ma su questo punto, si può lavorare. Tanto più ora che i rischi che si temevano per i bambini dalla nascita delle nuove famiglie, si rivelano del tutto infondati.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Bmc Public Health e ha già scatenato un dibattito che definire acceso, forse, è riduttivo. In tutto il mondo, la comunità scientifica e l’opinione pubblica sono ora in subbuglio e si interrogano: che cosa vuol dire famiglia?

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Benedetta Borzillo | Blogger
Scritto da Benedetta Borzillo | Blogger

Scrivo, leggo, insegno e... ancora scrivo.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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