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Osteoporosi: curarla con la vertebroplastica

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

osteoporosi: le cause

L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da un basso contenuto di calcio nelle ossa, dalla progressiva perdita di tessuto osseo, con conseguente fragilità dello scheletro e predisposizione alle fratture. La massa ossea (densità ossea) diminuisce dopo i 35 anni di età, e la perdita ossea avviene più rapidamente nelle donne dopo la menopausa.

I principali fattori di rischio per l’osteoporosi includono:

  • la genetica
  • la mancanza di esercizio fisico
  • la mancanza di calcio e vitamina D
  • la storia personale di fratture in età adulta
  • il fumo di sigaretta
  • il consumo eccessivo di alcol
  • una storia di artrite reumatoide
  • un basso peso corporeo

I pazienti con osteoporosi non hanno sintomi fino a quando non si verificano fratture ossee.

La diagnosi di osteoporosi può essere suggerita dai raggi X e confermata da test per misurare la densità ossea.

Come si cura l’osteoporosi?

Trattamenti per l’osteoporosi, oltre alla prescrizione di farmaci, comprendono:

  • smettere di bere alcol
  • smettere di fumare sigarette
  • assicurarsi un adeguato esercizio fisico
  • assicurarsi un adeguato apporto di calcio e di vitamina D

L’osteoporosi è una condizione caratterizzata da una diminuzione della densità ossea, diminuendo la sua forza e portando a una conseguente fragilità delle ossa. Questo disturbo porta l’osso a diventare anormalmente poroso e comprimibile, come una spugna.

L’apparato scheletro, così, si indebolisce e provoca fratture frequenti. L’osteopenia è una condizione che attacca l’osso che diventa leggermente meno denso rispetto al normale, ma il rischio di fratture non è alto come quello che si riscontra nell’osteoporosi.

L’osso normale è composto da proteine, collagene e calcio, i quali gli conferiscono forza. Le ossa che sono colpite da osteoporosi si possono rompere dopo lesioni relativamente minori, che normalmente non avrebbero causato la frattura, che può avvenire sia in forma di fessurazione che sottoforma di collasso (come in una frattura da compressione delle vertebre della colonna vertebrale).

La colonna vertebrale, i fianchi, le costole e i polsi sono aree comuni per le fratture ossee da osteoporosi.

Quali sono i sintomi dell’osteoporosi?

L’osteoporosi può essere presente senza sintomi per decenni, non causa fastidi fino a quando non si ha una frattura. Inoltre, alcune fratture osteoporotiche possono sfuggire a un controllo per anni, quando non causano sintomi. Pertanto, i pazienti possono non essere consapevoli della loro osteoporosi fino a che non subiscono una frattura dolorosa. Il sintomo associato alle fratture osteoporotiche di solito è il dolore; la posizione del dolore dipende dalla posizione della frattura. I sintomi di osteoporosi negli uomini sono simili ai sintomi a quelli nelle donne.

Le fratture della colonna vertebrale possono causare un grave dolore che si irradia anche ai lati del corpo. Nel corso degli anni, le fratture spinali ripetute possono portare a un dolore cronico lombare così come la perdita di altezza o la curvatura della colonna vertebrale, a causa di un crollo delle vertebre. Il crollo conferisce alle persone un aspetto curvo della parte superiore della schiena, spesso chiamato gobba.

Una frattura che si verifica nel corso delle normali attività è chiamata “trauma minimo” o “frattura da stress”. Ad esempio, alcuni pazienti con osteoporosi sviluppano fratture da stress del piede mentre camminano o scendono dal marciapiede.

Le fratture dell’anca si verificano solitamente a seguito di una caduta. Con l’osteoporosi, le fratture possono verificarsi a seguito di incidenti banali, come uno scivolamento. Le fratture dell’anca possono guarire lentamente o poco dopo un intervento chirurgico a causa della scarsa guarigione dell’osso.

GVM

Quali sono le conseguenze dell’osteoporosi?

Le fratture osteoporotiche sono responsabili della causa di un notevole dolore, della diminuzione della qualità della vita, di giornate lavorative perse e di disabilità. Almeno il 30% dei pazienti che soffre per una frattura dell’anca, richiederà assistenza a lungo termine.

I pazienti anziani possono sviluppare polmonite e coaguli di sangue nelle vene delle gambe, che possono viaggiare verso i polmoni (embolia polmonare), dovute al prolungato riposo a letto dopo la frattura dell’anca.

Una volta che una persona ha sperimentato una frattura della colonna vertebrale a causa dell’osteoporosi, è a rischio molto elevato di subire un’altra frattura nel futuro. Circa il 20% delle donne in post-menopausa che soffre di una frattura vertebrale subirà una nuova frattura vertebrale l’anno successivo.

Come si cura l’osteoporosi?

L’obiettivo del trattamento dell’osteoporosi è la prevenzione delle fratture ossee, riducendo la perdita ossea o, preferibilmente, aumentando la densità e la resistenza.

Anche se la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo di osteoporosi possono diminuire notevolmente il rischio di fratture future, nessuno dei trattamenti disponibili per l’osteoporosi è una cura completa.

In altre parole, è difficile ricostruire completamente l’osso che è stato indebolito da osteoporosi. Pertanto, la prevenzione dell’osteoporosi è importante quanto il trattamento. Di seguito, sono riportate le misure di trattamento e prevenzione dell’osteoporosi:

  • cambiare stile di vita, tra cui smettere di fumare sigarette, limitare l’eccessiva assunzione di alcol, fare esercizio fisico regolare, consumare una dieta equilibrata con adeguato apporto di calcio e vitamina D;
  • assumere i farmaci che bloccano la perdita ossea e aumentano la resistenza ossea;
  • assumere i farmaci che aumentano la formazione di tessuto osseo.

L’esercizio fisico ha una vasta gamma di effetti benefici sulla salute. Tuttavia, l’esercizio non comporta un sostanziale aumento della densità ossea. Il vantaggio dell’esercizio fisico per l’osteoporosi ha soprattutto a che fare con la diminuzione del rischio di cadute, probabilmente perché l’equilibrio è migliorato e la forza muscolare è aumentata.

La ricerca non ha ancora determinato che tipo di esercizio sia meglio fare per combattere l’osteoporosi o per quanto tempo debba essere continuato. Fino a quando la ricerca non risponderà a queste domande, la maggior parte dei medici raccomanda esercizi con pesi, camminare, preferibilmente ogni giorno.

È importante evitare gli esercizi che possono ferire le ossa già indebolite. Nei pazienti con più di 40 anni e quelli con malattie cardiache, obesità, diabete mellito, e la pressione alta, l’esercizio fisico deve essere prescritto e monitorato dai medici. I livelli estremi di esercizio (come la maratona) potrebbero non essere salutari per le ossa.

Fumare un pacchetto di sigarette al giorno per tutta la vita adulta può portare alla perdita del 5% -10% della massa ossea. Il fumo delle sigarette diminuisce i livelli di estrogeni e può portare a perdita ossea nelle donne prima della menopausa. Il fumo di sigarette può anche portare a un’anticipazione della menopausa. Nelle donne in menopausa, il fumo è legato a un aumentato rischio di osteoporosi.

In cosa consiste la vertebroplastica?

Un metodo per riparare i danni causati dall’osteoporosi è la vertebroplastica.

Gli obiettivi della procedura chirurgica di vertebroplastica sono attuati per stabilizzare la frattura vertebrale e per arrestare il dolore causato dalla frattura. La vertebroplastica è considerata una procedura chirurgica minimamente invasiva, perché viene eseguita attraverso una piccola puntura nella pelle del paziente (in contrapposizione ad un’incisione aperta). Una tipica procedura di vertebroplastica, di solito dura circa un’ora.

Il paziente viene trattato con anestesia locale, in una sala operatoria in regime ambulatoriale.

Un ago è guidato nella vertebra fratturata attraverso una piccola puntura nella pelle del paziente.

Uno speciale cemento osseo acrilico è iniettato sotto pressione direttamente nella vertebra fratturata, riempiendo gli spazi all’interno dell’osso, con l’obiettivo di creare un tipo di getto interno per stabilizzare l’osso vertebrale.

L’ago è rimosso e il cemento s’indurisce rapidamente (circa 10 minuti), congela i frammenti della vertebra fratturata e stabilizza l’osso.

La piccola puntura viene coperta con una benda.

Poco dopo che il cemento si è indurito, il paziente è libero di lasciare la struttura medica e può tornare a casa il giorno stesso.

Ai pazienti viene di solito consigliato di non guidare il giorno della procedura, potrebbe essere necessario passare la notte in un albergo in zona se devono percorrere una lunga distanza. Se il paziente ha bisogno di ulteriore osservazione dopo la procedura, è particolarmente fragile o non avrà l’assistenza a casa, potrà fare un breve soggiorno in ospedale.

Recupero da vertebroplastica

Per le prime 24 ore dopo la vertebroplastica, il riposo a letto è raccomandato. Le attività possono essere aumentate gradualmente e la maggior parte dei farmaci abituali possono essere ripresi. Ci può essere qualche dolore per alcuni giorni nella zona dell’iniezione, che può essere lenito con un impacco di ghiaccio.

Molti pazienti sottoposti a vertebroplastica percutanea si accorgono di una riduzione del dolore entro le 24-48 ore dall’intervento e una maggiore capacità di svolgere le attività quotidiane. Recenti ricerche hanno dimostrato che la vertebroplastica percutanea può alleviare il dolore da fratture vertebrali da compressione per un massimo di quasi tre anni dopo la procedura.

Potenziali rischi e complicazioni della vertebroplastica

Le complicanze sono rare (meno del 3%) dopo un intervento per vertebroplastica, ma comprendono:

  • infezioni
  • emorragie
  • intorpidimento / formicolio
  • aumentato il mal di schiena

Altri rischi includono:

  • l’estrusione del cemento nel canale vertebrale;
  • la compressione della radice nervosa;
  • un’embolia venosa (un coagulo di sangue che si forma all’interno di una vena);
  • un’embolia polmonare (uno o più coaguli di sangue che bloccano un’arteria nei polmoni);
  • rischi legati all’anestesia.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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