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Perché vaccinare i bambini: l’importanza della prevenzione

Valerio Gestri | Blogger

Ultimo aggiornamento – 05 Marzo, 2020

Vaccinazioni pediatriche: l'importanza della prevenzione delle malattie pediatriche

E’ molto importante vaccinare i bambini e, alcune vaccinazioni, sono obbligatorie. Vediamo insieme quali sono. 

Quali sono le vaccinazioni pediatriche obbligatorie?

Le vaccinazioni obbligatorie per i neonati, in Italia, sono::

  • l’antitetanica
  • l’anti-epatite virale B
  • l’antidifterica
  • l’antipoliomielite

Le prime vengono effettuate a tre mesi di età del neonato e poi succedono vari richiami a distanza di mesi e di anni. L’antitetanica e l’antidifterica vengono ancora oggi somministrate sottoforma di vaccino trivalente, visto che con queste viene combinato anche il vaccino contro la pertosse.

Oltre a questa, ne esistono molte altre facoltative, ma che spesso i genitori del bambino decidono di fare per prevenire malattie comuni, come il morbillo, la rosolia e la parotite.

Esiste un calendario di vaccinazioni obbligatorie da seguire e da rispettare tenendolo in considerazione dai tre mesi fino ai cinque anni e mezzo circa del bambino e poi a seguire a tredici anni, quando cresce e diventa teenager.

Perché è importante vaccinare i bambini?

Secondo i medici, in particolare i pediatri, e sulla base di studi effettuati negli anni, è molto importante che i più piccoli vengano vaccinati perché è l’unico modo per difenderli da malattie, come la rosolia, il morbillo, la parotite e molte altre.

Infatti, i bambini che vengono vaccinati e rispettano i richiami secondo il calendario che viene fornito hanno meno probabilità di contrarre malattie come queste appena elencate. Il vaccino crea nel bambino difese immunitarie utili ad attenuare gli effetti della malattia stessa, evitandone le conseguenze più gravi.

Inoltre, il fatto stesso di avere molti bambini che si sono sottoposti ai vaccini obbligatori implica che la malattia con difficoltà possa prendere piede. Ad esempio, il vaiolo che era in circolazione quando i nostri genitori erano giovani ora non esiste più grazie ai vaccini che sono stati effettuati. Ogni giorno si cerca di raggiungere dei traguardi simili anche per quel che riguarda malattia ben più gravi, come può essere la poliomielite in età infantile.

Come agiscono i vaccini sull’organismo?

Che si tratti di grandi o di piccini, i vaccini agiscono in modo tale da creare le difese immunitarie di cui il nostro corpo ha bisogno per difendersi adeguatamente da una malattia. Per fare ciò, la malattia viene inoculata nella persona, che di fatto la contrae, ma ne diventa immune. Il vaccino rappresenta dunque una sorta di “scorciatoia”, visto che il nostro corpo sviluppa le risorse immunitarie per contrastare un tipo specifico di morbo, ma senza contrarlo.

Questo significa che se la malattia trova la strada sbarrata sotto tutti i fronti, il che si traduce nel fatto che siamo tutti vaccinati, questa finisce per scomparire per sempre.

Quali sono gli effetti collaterali dei vaccini sui bambini?

Solitamente, dopo aver effettuato un vaccino su un neonato, il medico si rivolge alla mamma dicendole di premere sulla parte della coscia dove è stata fatta la puntura e si raccomanda di non strofinare mai.

La cosa importante è di restare la mezz’ora successiva in sala di attesa per controllare se vi siano o meno reazioni allergiche, rossore improvviso della zona o pianto inconsolabile del bambino. Se non avviene alcuna di queste reazioni, potete andare a casa tranquillamente, tenendo comunque sotto osservazione il vostro bambino.

Viene, infatti, rilasciato un foglio illustrativo con su scritto che nelle successive 24-48 ore potrebbe apparire febbre o rossore. In tale caso, il medico consiglia di somministrare solo la tachipirina. Se, ovviamente, la cosa dovesse aggravarsi contattare subito il pediatra.

Interazioni con i medicinali e allergia al vaccino

La prima domanda che viene fatta alla madre del neonato oppure del bambino è se questo ha assunto farmaci come antibiotici qualche giorno prima di fare il vaccino e se ha febbre, perché in questi casi non può essere fatta la puntura. Inoltre, se ha avuto delle reazioni allergiche importanti bisogna segnalarlo al centro vaccini prima di effettuarne un altro.

Di solito, non si hanno effetti di alcun tipo, ma può succedere che per un fattore congenito si verifichino reazioni febbrili anche con convulsioni. Bisogna prestare attenzione anche alle reazioni allergiche per via della presenza di proteine appartenenti all’uovo e di antibiotici all’interno di alcuni vaccini.

È vero che i vaccini possono causare l’autismo?

Questo è il grande dubbio di tutti i genitori, quando portano i propri figli a fare le vaccinazioni. Se ne sentono molte di notizie su questo aspetto e di risposte certe ce ne sono poche.

Pertanto cerchiamo di chiarirci le idee. Fino a poco tempo fa, sembrava certo che la causa dell’autismo fossero i vaccini o che almeno lo potessero provocare, ora sembra che questi possano creare effetti a livello fisiologico, ma che non provochino l’autismo.

Quest’ultimo, infatti, è legato a manifestazioni comportamentali del bambino che avvengono in un certo periodo temporale, non può essere una cosa legata ai vaccini.

Anche se minima, questa è una spiegazione più che plausibile, sulla base della quale si può ragionare e trarre le proprie conclusioni.

 

 

 

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Scritto da Valerio Gestri | Blogger

Laureato in Lettere Moderne, ho una pluriennale esperienza nella redazione di contenuti. Dopo aver lavorato come redattore cartaceo e multimediale, collaboro come freelance, coltivando le mie passioni: la scrittura e l'informazione!.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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