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Pressione alta da giovani: la parola allo specialista

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Anche da giovani, l’ipertensione è un disturbo che può causare numerosi problemi e che, quindi, non deve essere sottovalutato.

La pressione alta può essere la conseguenza di altre patologie, come il diabete, o di numerose condizioni, come la menopausa. In realtà, questo disturbo può essere anche scatenato da uno stile di vita poco sano: alimentazione sregolata, sedentarietà, aumento di peso e obesità.

Ma cosa fare per tornare a stare meglio? Abbiamo rivolto alcune domande al dr. Luigi Gianturco, specialista in cardiologia, che ci ha dato alcuni consigli per stare meglio, pur soffrendo di ipertensione, chiarendoci alcuni aspetti del disturbo.

Pressione alta a 30 anni: quali sono le cause più comuni?

In genere, a questa età difficilmente si tratta dell’ipertensione essenziale, ovvero quella canonica. Spesse volte, nei soggetti giovani l’ipertensione è evento secondario ad altre affezioni (es. m. Cushing, feocromocitoma, stenosi arterie renali, etc.) e pertanto si parla di ipertensione secondaria.

La rimozione della causa che la genera può, solitamente, risolvere completamente il quadro clinico. È fondamentale per cui attivare uno screening preciso e puntuale laddove vi sia tale tipo di sospetto e, lo screening, va fatto prima di intraprendere terapie in grado di alterare l’esito degli esami.

Esistono rimedi alternativi validi contro l’ipertensione, oltre alle solite terapie (pillole per ipertensione)?

Di sicuro, la perdita di peso e la riduzione dell’introito di sale possono contribuire al calo dei valori della PA (pressione arteriosa).

Esiste una sorta di correlazione matematica per cui alla perdita di 1 kg di peso corporeo si perde 1 punto di pressione in termini di mmHg (es. se perdo 5 kg e avevo una PA sistolica (massima) di 145 mmHg arrivo a 140 mmHg circa). È tacito, comunque, che laddove i mezzi di “stile di vita” congruo (es. anche maggiore attività fisica, specie aerobica) non siano sufficienti il ricorso alla terapia farmacologica è imprescindibile.

Pressione alta e alcol: si può bere qualcosa o bisogna rinunciare a tutto?

È un falso mito il fatto che l’alcol alzi la pressione. Semmai potrebbe, con la vasodilatazione, farla calare. Pur tuttavia gli effetti deleteri dell’acolismo, più che del “bevitore sporadico”, possono condurre a quadri di sindrome metabolica/obesità, che possono contribuire alla creazione di circoli viziosi da cui si genera una maggiore predisposizione allo sviluppo dell’ipertensione arteriosa e/o al peggioramento di quadri già conclamati di pressione alta.

Ipertensione e sport: quali sono quelli consigliati e cosa è meglio evitare?

Gli sport aerobici (es. jogging) non comportano grossi problemi, purché non vi sia un controllo pressorio inadeguato da parte dei farmaci assunti e/o concomiti con l’ipertensione arteriosa, una cardiopatia più “seria” (es. cardiopatia ischemica). Mentre gli sport non di resistenza ma di “forza” (es. sollevamento pesi) sarebbero da evitare.

Col tempo, l’ipertensione può scomparire?

È poco probabile, per non dire impossibile, che una reale forma ipertensiva si risolva. Fatte salve, le forme di ipertensione secondaria (5% del totale e quindi rare), che sono susseguenti ad altre patologie base che se eliminate risolvono il tutto; l’iperteso essenziale (classico) è generalmente costretto a una terapia vita natural durante, ahimè.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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