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Restringimento del campo visivo: come accorgersi del disturbo

prof. Filippo Cruciani

Ultimo aggiornamento – 16 Marzo, 2020

Campo Visivo

In collaborazione con  IAPB Italia onlus . Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità. 


A cura del prof. Filippo Cruciani, specialista in oculistica e referente scientifico di IAPB Italia.


Il campo visivo è la porzione di spazio che un individuo riesce a controllare, fissando un punto davanti a sé con uno o entrambi gli occhi. 

Esso coincide e misura la visione periferica che deve essere distinta dalla visione centrale, che è la visione che permette di vedere nei minimi particolari un oggetto che si sta fissando. La visione periferica dà, invece, il controllo dello spazio circostante e garantisce orientamento e mobilità. Essa ha dei recettori propri (i cosiddetti "bastoncelli"), vie nervose distinte e localizzazioni cerebrali ben definiti.

Molte sono le patologie oculari e sistemiche che possono dare un deficit del campo visivo. Le alterazioni possono essere o una riduzione della sensibilità (per percepire lo stimolo luminoso è necessaria una sua maggiore luminosità) o una perdita visiva di un’area della retina, che corrisponde poi a una zona nello spazio. 

Si possono avere:

  • Zone buie più o meno grandi, variamente distribuite (si definiscono scotomi).
  • Restringimenti del campo visivo, dalla periferia verso il centro, con perdita delle porzioni più periferiche.
  • Emianopsie o quadrantopsie, quando si perde la metà esatta del campo visivo o un suo quadrante. 

La perdita del campo visivo può essere progressiva o improvvisa. Il soggetto manifesta una difficoltà più o meno evidente a percepire la presenza di oggetti e di ostacoli posti lateralmente e, soprattutto, in basso.

La perdita parziale del campo visivo può dare – a seconda dell’estensione - una condizione di ipovisione; la perdita totale dà cecità (Legge 138 del 2001). 

Restringimento del campo visivo: quali sono le cause?

Molteplici sono le cause che possono determinare una riduzione più o meno grave del campo visivo. Esse possono essere distinte in due grandi gruppi: 

  1. Cause dovute a patologie dell’apparato visivo: miopia degenerativa, distacco della retina, glaucoma, retinite pigmentosa, retinopatia diabetica, malattie del nervo ottico. 
  2. Cause dovute a malattie del cervello: tumori, ictus, aneurisma celebrale, traumi cranici.

I deficit del campo visivo si instaurano, nella maggior parte dei casi, in maniera subdola, senza che il paziente se ne accorga. Sono invece meno frequenti i casi di restringimento improvviso del campo visivo: il soggetto - improvvisamente - nota un’evidente riduzione del campo visivo da uno o entrambi gli occhi, più o meno estesa, come una macchia scura (scotoma). In questo caso, è necessario recarsi immediatamente al Pronto Soccorso.

In base alla diagnosi, si possono rendere necessari trattamenti farmacologici o chirurgici, indispensabili per evitare che la perdita del campo visivo possa avere effetti irreversibili.

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Gli esami da fare

I comuni test di una visita oculistica, ovvero misurazione della vista, misurazione della pressione oculare, esame obiettivo oculare, biomicroscopia e esame del fondo, non sono sempre sufficienti per verificare l’eventuale stato compromesso del campo visivo.

A tal fine, deve essere effettuato uno specifico esame del campo visivo, la perimetria. Si tratta di un’indagine non invasiva e indolore della durata di 10-20 minuti, durante la quale al paziente, posto davanti a una cupola, vengono proiettati in maniera automatica dei segnali luminosi; ogni qualvolta vede uno stimolo luminoso, il paziente deve premere il pulsante. 

Ai fini dell’attendibilità dei risultati, è importante che il paziente non sposti lo sguardo lateralmente per seguire il segnale e che sia obiettivo nell’indicare la visualizzazione o meno dell’impulso luminoso. 

Per ottenere dei dati certi sull’eventuale riduzione del campo visivo, qualche volta, trattandosi di un test di natura psicofisica, in cui è fondamentale la piena collaborazione del paziente, può essere necessaria la sua ripetizione. 

Questo tipo di esame è particolarmente importante anche per la valutazione di patologie oculari, quali il glaucoma.

Sottoporsi a visite oculistiche periodiche è la migliore forma di prevenzione per individuare la presenza di campo visivo ridotto e poter definire nell’immediato un trattamento idoneo. 

Non dimentichiamo che la salute dei nostri occhi è importante per il nostro benessere quotidiano, dobbiamo pertanto averne continua cura.

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prof. Filippo Cruciani
Scritto da prof. Filippo Cruciani

Il prof. Filippo Cruciani, referente scientifico di IAPB Italia, ricopre l’incarico di Direttore Responsabile della Seconda Clinica Oculistica, UOC (Unità Operativa Complessa) Oftalmologia, all’Umberto I°.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
prof. Filippo Cruciani
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