Fa paura, ancora molta paura. Eppure, una buona notizia c’è: il trend dell’incidenza del tumore al rene sembra essere leggermente positiva.
Secondo i dati ad oggi disponibili, lo scorso anno sono state registrate 800 diagnosi in meno, con un calo del 6%. Erano 13.400 nel 2016, ne sono state stimate 12.600 nel 2019.
A questo dato, si deve aggiungere un tassello piuttosto sconcertante. La diminuzione, infatti, riguarda soltanto gli uomini (da 8.900 a 8.100), mentre la diffusione della neoplasia resta costante fra le donne (4.500).
In più, preoccupa l’alto numero di casi scoperti in fase già avanzata, pari a circa il 30% delle diagnosi complessive.
Riconoscere un tumore al rene in tempo è dunque fondamentale.
I sintomi del tumore al rene
Sono tre i sintomi del tumore al rene a cui fare più attenzione o, perlomeno, quelli più comuni:
- Massa nell’addome palpabile
- Sangue nelle urine
- Dolore localizzato a livello lombare
Purtroppo, però, si tratta di sintomi non sempre manifesti, anzi. Non è un caso, dunque, che circa il 60% delle diagnosi sia casuale e avvenga di solito tramite un’ecografia addominale eseguita per altri motivi, senza sintomi specifici.
Si calcola infatti che solo 1 persona su 10 presenti questi sintomi in contemporanea e, soprattutto, in una fase già molto avanzata della malattia.
Un occhio di riguardo, dunque, anche ai sintomi più insospettabili, tra cui astenia, febbre, calo dei globuli rossi, sudorazione notturna, pressione alta e ipercalcemia. Quando persistenti - e non riconducibili a una causa nota - parlatene con un medico.
C’è un altro segnale, poi, da tenere sott’occhio, in particolare quando si manifesta in età adulta. Parliamo infatti del varicocele, ovvero un’infiammazione delle vene del testicolo dovuta in questo caso alla compressione da parte della massa tumorale o, eventualmente, delle sue metastasi.
Insomma, in presenza di questi campanelli di allarme, una visita dal medico o dal neurologo è pressoché obbligatoria.
Come arrivare a una diagnosi di tumore al rene
Come abbiamo visto, la maggior parte delle diagnosi di tumori del rene avviene per caso, eseguendo una tomografia computerizzata (TC) o un’ecografia per indagare un altro disturbo.
Nel caso in cui vi sia il sospetto di tumore al rene - in base ai sintomi sopra descritti - il medico vi indirizzerà sia verso una tomografia computerizzata sia verso una risonanza magnetica per immagini, necessarie per arrivare a una diagnosi certa. Comunque, almeno in una prima fase di indagini, non è strano che vi sia la prescrizione di una semplice ecografia o di una urografia con mezzo di contrasto.
Accertata la presenza di un cancro, si proseguirò con un iter diagnostico necessario a determinare la presenza di eventuali metastasi. Quindi:
- Radiografia del torace
- Scintigrafia ossea
- TC della testa
- TC del torace
- Esami del sangue
Il tumore al rene può metastatizzare
Purtroppo, il 30% dei casi di tumori al rene viene scoperto in fase già avanzata, quando ormai ha attaccato già altre parti del corpo.
Il rischio di metastasi è infatti significativo, appunto perché la maggior parte dei casi non vengono identificati durante le fasi iniziali della malattia, quando il tumore è ancora piccolo e limitato al rene.
È questo il motivo per cui prevenzione e diagnosi precoce svolgono un ruolo chiave. Come in tutte le neoplasie, gli stili di vita rivestono un ruolo molto importante, in particolare l’attività fisica.
Proprio al movimento è dedicata la Giornata Mondiale contro il tumore del rene che si celebra oggi. «È dimostrato che l’attività fisica praticata con costanza è in grado di ridurre fino al 22% il rischio di sviluppare la malattia – ha sottolineato il dr. Massimo Di Maio, segretario Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e direttore Oncologia dell’Ospedale Mauriziano, Università degli Studi di Torino - Non solo. Anche nei pazienti che hanno già ricevuto la diagnosi, il movimento può migliorare del 15% i risultati dei trattamenti, riducendo fatigue, ansia e depressione, con un impatto positivo sulla qualità di vita. Si tratta di risultati paragonabili a quelli di un farmaco efficace. Purtroppo, in Italia, ben il 34,5% dei cittadini è sedentario e, fra i pazienti con tumore del rene, questa percentuale cresce fino al 75%. Serve più impegno per far comprendere a tutti i grandi benefici del movimento».