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Screening sull’autismo: un progetto del Ministero della Salute

Stefania Virginio

Ultimo aggiornamento – 30 Novembre, 2016

autismo: come si manifesta il disturbo

Il Ministero della Salute ha affidato un progetto, interamente finanziato per 650 mila euro, all’Istituto Superiore della Sanità, volto a effettuare uno screening sull’autismo nelle scuole primarie dei principali Paesi europei.

Come si struttura il progetto?

Il progetto rientra nel programma europeo Autism Spectrum Disorders in the European Union e si avvale della collaborazione della Commissione Europea.

I Paesi dell’Unione Europea coinvolti nel progetto sono 14, e insieme collaboreranno alla costituzione dell’Osservatorio nazionale del monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico.

È un progetto iniziato il 25 febbraio e mira principalmente alla diagnosi precoce.

Lo sviluppo del linguaggio infantile nei bambini con autismo

Oltre a creare una rete che sia in grado di rilevare il numero di bambini affetti da disturbo dello spettro autistico, che frequentano le scuole primarie, lo scopo del progetto è anche quello di creare una rete di specialisti pediatri e neuropsichiatri che si occupino di diagnosticare precocemente la patologia, e soprattutto di trovare una cura per questo disturbo.

Il progetto ha comunque un termine, che è il 2017. Alla scadenza, verrà stilato un report di screening, che verrà poi condiviso tra tutti i Paesi europei che hanno aderito all’iniziativa.

L’Italia ha coinvolto alcune scuole, dislocate principalmente in tre aree:

  1. Al Nord: Lecco, Monza e Brianza;
  2. Al Centro: Roma e provincia;
  3. Al Sud: Palermo e provincia.

Il target analizzato dal progetto

L’età dei bambini che è stata analizzata va dai 7 ai 9 anni; ogni area ha visto lo screening di 15mila elementi.

La coordinatrice del progetto, Maria Luisa Scattoni, dell’Iss, spiega che il lavoro avrà una mole enorme, ma lo scopo di dare una seppur minima idea della diffusione del disturbo dello spettro autistico in Italia ha la meglio sulla fatica e sull’impegno profusi.

In media, è probabile che verrà rilevato un caso di autismo su 145 bambini controllati ma, visti gli ultimi sviluppi, le previsioni potrebbero non rivelarsi così rosee; infatti, il numero potrebbe aumentare, arrivando a 1 caso su 120.

Quello che si spera di realizzare è una rete che a livello nazionale sia in grado di stabilire un dialogo diretto tra genitori, pediatri e bambini. Troppe volte le lungaggini delle visite mediche ritardano le diagnosi, il che non agevola la ripresa degli elementi basilari trascurati in tenera età.

Molti bambini a cui è stato diagnosticato tempestivamente l’autismo, sono in grado di svolgere una vita normale e senza eccessivi stress emotivi.

Cos’è il disturbo dello spettro autistico?

L’autismo è un disturbo che provoca anomalie del comportamento, come uno sviluppo diverso e deficitario dell’interazione sociale e della comunicazione, una marcata ristrettezza del repertorio di attività e di interessi.

Le manifestazioni dell’autismo possono variare a seconda del livello di sviluppo del disturbo e dell’età del soggetto.

Le persone con autismo presentano sia difficoltà nel condividere gioie sia nello sviluppare interessi e obiettivi; hanno altresì diversi blocchi nello sviluppare relazioni interpersonali, nell’esprimersi mimicamente e nell’intraprendere anche una semplice conversazione.

Un soggetto autistico ha un uso pragmatico del linguaggio. Il gioco di immaginazione, l’uso delle metafore e la capacità di intenderle sono spesso assenti o notevolmente compromessi. Il linguaggio appare solitamente molto ripetitivo e monotono.

I movimenti corporei associati all’autismo sono il battere compulsivamente le mani, il dondolarsi avanti e indietro, il buttarsi a terra senza un preciso motivo, l’oscillare stando in piedi e il camminare in punta di piedi.

Purtroppo ad ora non esiste né una prevenzione né una cura per il disturbo dello spettro autistico; i bambini che ne sono affetti si possono avvalere però di psicologi esperti nel trattamento di questa patologia.

 

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Stefania Virginio
Scritto da Stefania Virginio

Sono Stefania e sono una friulana doc! Da quando mi hanno dato in mano la prima matita alle elementari non ho mai smesso di scrivere, e nemmeno di leggere tutto quello che mi passa sotto gli occhi.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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