Primi spermatozoi creati in provetta dotati di un DNA privo di anomalie genetiche

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Stefania Virginio

Data articolo – 01 Marzo, 2016

I primi esperimenti che sono stati eseguiti sui topi sono molto promettenti. Le cellule staminali embrionali dei roditori si sono sviluppate in topolini in salute. Lo studio è stato effettuato dall’Università di Nanchino che ha collaborato con l’Istituto di Zoologia dell’Accademia Cinese delle Scienze, ed è stato pubblicato sul Cell Stem Cell.

Quando questi dati verranno confermati anche sull’uomo, si apriranno le porte alla risoluzione dei problemi di infertilità maschile, anche se però sicuramente ci si dovrà scontrare con le leggi dei vari paesi; infatti, in alcune parti del mondo, l’uso delle cellule staminali di origine embrionale non è consentito.

Anche se gli scienziati cinesi sono giunti a questa conclusione importantissima, c’è da precisare che non è la prima volta che i ricercatori tentano di trovare una soluzione al problema dell’infertilità maschile. In passato, infatti, diverse volte le cellule germinali sono state create da cellule staminali, proprio in provetta, ma mai fino ad ora il DNA generato era stato certificato in questo modo, ovvero senza mutazioni o riportando qualche danno interno, dovuto alla trasformazione forzata in laboratorio.

Il capo ricerca, Jiahao Sha, ha specificato che il loro merito è stato quello di certificare gli spermatozoi, ovvero di essere riusciti a produrli sani.

Come avviene la creazione degli spermatozoi “certificati”?

In una provetta vengono raccolte le cellule staminali embrionali che, coltivate assieme a una serie di sostanze specifiche, riescono a trasformarsi in cellule germinali, come ad esempio gli spermatozoi.

Dopo questa operazione, le si colloca in un ambiente contenente cellule testicolari ricche di testosterone, per simulare il loro habitat naturale. Ogni cellula, in questo ambiente creato ad hoc, duplica il proprio DNA, dividendosi successivamente in 4 cellule figlie, le quali avranno il proprio insieme genetico dimezzato. Questo processo viene chiamato “meiosi”.

Una volta create, queste cellule germinali, che mostrano tutte le peculiarità degli spermatozoi, vengono messe a contatto con gli ovuli dei topi. Il risultato, dopo questo esperimento, è stato una “cucciolata” di roditori sani e in forza.

L’obiettivo è quello di ripetere lo stesso esperimento sugli umani, affinchè gli spermatozoi che si utilizzerebbero per la fecondazione artificiale risultino sani e forti e soprattutto efficaci.

 

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