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«Vorrei richiedere un tampone ma non so come fare»: mini-guida ai test per Covid-19

Dorotea Roggio | Biologa e Ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 15 Giugno, 2022

Tampone covid19: come richiederlo e quando effettuarlo

Nel pieno dell'emergenza sanitaria, affrontare l'iter per la diagnosi di Covid-19 sembra quanto mai complicato. 

Ormai dallo scorso marzo sentiamo parlare del tampone per la diagnosi da Covid-19 e da qualche mese anche il test sierologico si è mostrato come un valido strumento di monitoraggio, sebbene non possa essere considerato propriamente diagnostico.

Non solo tampone e test sierologico. Chi torna da un viaggio in aereo, ad esempio, viene sottoposto al tampone rapido direttamente in aeroporto.

Ma quali sono le differenze tra questi test? Che ruolo hanno nel verificare la positività al Covid-19

Ecco una guida per capire come (e con quali test) arrivare a una diagnosi di Covid-19

Tampone, test sierologico e tampone rapido: cosa sono e quando farli

Attualmente sono disponibili tre tipologie di test per la diagnosi di Covid-19, che presentano però delle differenze non sottovalutabili. 

In particolare, tra i test per il Covid-19 abbiamo:

  • Test molecolare, comunemente conosciuto come tampone naso/oro-faringeo, ovvero il test diagnostico per eccellenza. Si tratta di un test molecolare, grazie al quale è possibile ricercare e amplificare il materiale genetico del virus, ovvero il suo RNA, presente nei campioni provenienti da naso e bocca di una persona potenzialmente infetta, prelevati attraverso un tampone, ovvero uno stick paragonabile ad un lungo cotton-fioc. La validità di questo test risiede proprio nel fatto che la metodica di rilevamento utilizzata, ovvero Real-Time PCR (Polymerase Chain Reaction in Real Time, ovvero Reazione a Catena della Polimerasi in tempo reale) preceduta da una reazione di retro-trascrizione dell’RNA virale a cDNA, permette di rilevare in modo specifico l’RNA dei SARS-CoV2. Il test richiede in media dalle due alle sei ore dal momento in cui il campione viene raccolto e poi processato in laboratorio.
  • Test antigenici, detti anche tamponi rapidi, ossia i test che evidenziano la presenza di antigeni virali, ovvero le proteine specifiche che compongono il virus SARS-CoV2.  Sono definiti tamponi rapidi poiché il campione viene prelevato anch'esso con un tampone naso-faringeo, ma il risultato si ottiene in breve tempo, circa 15 minuti. Attenzione, però: la sensibilità e la specificità di questi test sembrano essere inferiori a quelle del test molecolare. Proprio per questo motivo, chi risulta positivo al test antigenico deve avere una conferma tramite test molecolare, eseguito sempre su tampone naso/oro-faringeo. I test antigenici vengono effettuati principalmente negli aeroporti, sfruttando la rapidità del risultato, in modo da per poter contenere il diffondersi del virus in un’ambiente così soggetto ad un elevato scambio di persone.   
  • Test sierologici, che evidenziano la presenza di anticorpi contro il virus nel sangue. Questi test rilevano l’avvenuta esposizione al virus tramite la presenza di anticorpi di tipo IgG (essi vengono prodotti dal 9° al 12° dalla comparsa dei sintomi di un’infezione e rimangono all’interno dell’organismo per un certo periodo di tempo) e per questo motivo non possono essere considerati propriamente dei test diagnostici. Tuttavia, sono utili nella valutazione epidemiologica del virus circolante nella popolazione. Inoltre, nel caso di individui asintomatici o con sintomatologia lieve, possono identificare un’infezione in corso da Covid-19, tramite la presenza di anticorpi di tipo IgM (essi vengono prodotti nella fase iniziale di un’infezione, solitamente tra il 4° e il 6° giorno). Un’eventuale positività, anche in questo caso, dovrà comunque essere confermata da test molecolare su tampone naso/oro-faringeo.
  • Vi sono poi i cosiddetti test salivari da poco introdotti sul mercato, che utilizzano come campione di analisi la saliva, mostrandosi meno invasivi rispetto a un tampone naso-faringeo. Anche sulla saliva, infatti, si possono effettuare sia test molecolari che antigeni, come quelli sopra descritti. Cosa blocca allora l'impiego della saliva a livello di screening globale? Purtroppo, ad oggi, la saliva non si presta bene all’utilizzo delle apparecchiature di laboratorio altamente automatizzate, perché presenta una densità variabile e può creare problemi ai sistemi di processamento ad alta automazione. 

Per questo motivo, secondo il Ministero della Salute, il tampone naso/oro-faringeo seguito da test molecolare rappresenta l’unico test in grado di fornire una diagnosi al Covid-19.

Come fare il tampone per una diagnosi di Covid-19

Dunque, qual è l’iter diagnostico da seguire in caso di sospetto contagio da Covid-19? Si tratta di un percorso che cambia a seconda della situazione in cui ci si trova e a seconda del test da richiedere. 

Come si richiede il tampone?

Prima di tutto: come si richiede il tampone? Si tratta di uno dei dubbi più diffusi tra la popolazione. 

Il tampone naso/oro-faringeo per la diagnosi per Covid-19 può essere richiesto solo dal medico di base in seguito alla presenza nel paziente di sintomi tipici dell’infezione da Covid-19 (febbre ≥ 37,5°C, tosse, perdita improvvisa dell’olfatto e perdita o alterazione del gusto, difficoltà respiratorie, mal di gola, diarrea). Il medico curante, in seguito alla segnalazione del proprio assistito, provvederà a richiedere tempestivamente il tampone al Dipartimento di Prevenzione (DdP) della ASL/ATS competente del territorio, che a sua volta incaricherà un operatore specializzato al prelievo del campione, che verrà poi analizzato dai laboratori di riferimento regionali o dai laboratori aggiuntivi individuati dalle Regioni.

È possibile eseguire un tampone privatamente?

Esiste la possibilità di fare un tampone privatamente? Sì, ma ricordiamoci che non è un comune esame di screening. Pertanto, non potrebbe essere effettuato senza una comprovata motivazione. 

Certo, il tampone privato per Covid-19 viene eseguito in regime di prestazione privata da laboratori aggiuntivi individuati dalle Regioni, ma è anche vero  che è un canale riservato agli individui che non hanno sintomi da infezione da Covid-19, che non si trovano in isolamento e che non hanno avuto contatto con soggetti positivi. Per quali motivazioni è possibile farlo? 

  • Viaggio all’estero verso un paese che richiede per l’ingresso un referto di negatività al Covid-19
  • Rientro da un viaggio all’estero da paesi come Croazia, Grecia, Spagna, Malta, Francia 
  • Soggiorno presso una struttura alberghiera, una RSA, etc. i cui gestori richiedano tampone negativo per l’accesso
  • Altra comprovata motivazione non connessa allo stato di salute

In sintesi, per eseguire un tampone privatamente può non occorrere la prescrizione medica, ma occorre invece una comprovata motivazione, come per esempio il modulo di rientro dall’estero, compilato secondo le indicazioni del Ministero degli Esteri. 

Cosa fare in caso di sintomi sospetti e dopo che si è stati in contatto a una persona con tampone positivo

Cosa bisogna fare quindi in caso di manifestazione dei sintomi? Oppure nel caso in cui si ritiene di essere stati a stretto contatto con una persona risultata positiva al Covid-19 con test molecolare? 

La prima azione da compiere è sicuramente in entrambi i casi quella di iniziare l’isolamento fiduciario in casa, per evitare di diffondere l’infezione. 

È poi fondamentale contattare il medico di base telefonicamente e non recarsi, dunque, al pronto soccorso o presso gli studi medici di presenza, per evitare di mettere a rischio la salute delle altre persone. 

Sarà poi il medico di base a valutare la situazione sintomatica e ad avviare la procedura per la richiesta di un tampone

Per capire l’importanza dell’isolamento, può essere utile sapere che il periodo infettivo per un individuo positivo al Covid-19 può iniziare uno o due giorni prima della comparsa dei sintomi e continuare fino a 7-12 giorni nei casi moderati e in media fino a due settimane nei casi gravi. 

Di conseguenza, i contatti stretti di individui affetti da Covid-19, potranno effettuare un test antigenico o molecolare al decimo giorno di quarantena, in modo da essere sicuri che il virus abbia “completato”, almeno in gran parte, il suo periodo di incubazione, e sempre dopo aver segnalato la propria situazione al medico di base, che si occuperà di richiedere eventualmente il tampone naso/oro-faringeo.     

Invece, il test sierologico può essere effettuato all’interno di un regime di screening epidemiologico proposto a livello nazionale o regionale, oppure può essere effettuato privatamente, anche senza la prescrizione medica. Sicuramente, tra i vari test è più facilmente accessibile ma, d’altra parte, non avendo un valore diagnostico, non può sostituire i test molecolari. 

Quando una persona può essere considerata guarita dal Covid-19

Le persone asintomatiche e positive a Covid-19 possono ripetere il test molecolare su tampone dopo aver completato i dieci giorni di isolamento, contati a partire dalla diagnosi di positività. Dopo aver ottenuto esito negativo, possono rientrare nella comunità.

I pazienti sintomati e positivi a Covid-19 possono ripetere il test molecolare su tampone dopo aver completato i dieci giorni di isolamento, conteggiati a partire dalla comparsa dei sintomi: di questi dieci giorni, almeno 3 devo essere trascorsi senza sintomi (non considerando la perdita di gusto e olfatto che possono avere una durata prolungata nel tempo). Anche in questo caso, dopo avere ottenuto esito negativo, è possibile porre fine all'isolamento fiduciario.

Vuoi saperne di più? Ascolta il podcast su Covid-19: un anno dopo.

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Dorotea Roggio | Biologa e Ricercatrice
Scritto da Dorotea Roggio | Biologa e Ricercatrice

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a cura di Dr.ssa Gloria Negri
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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