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Torna l'ora legale: ecco perché mente e corpo ne risentono

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 08 Aprile, 2024

Orologio su una parete

L’ora legale nel 2024 scatterà tra sabato 30 e domenica 31 marzo: si dormirà un’ora in meno, ma si avrà a disposizione un’ora di luce in più la sera e una in meno la mattina. 

Vediamo di seguito in cosa consiste il passaggio all’ora legale e quali sono i suoi effetti sulla salute psico-fisica.

Cos’è il cambio dell’ora legale

L'adozione ufficiale del cambio dell'ora in Europa risale al 1966 (dopo che era stata introdotta e poi abolita come misura per il risparmio energetico durante la prima e la seconda guerra mondiale) e da allora la maggioranza dei paesi del continente – tranne Russia, Islanda e Bielorussia – ha seguito questa pratica.

L'Unione Europea ha introdotto una legislazione unificata su questo tema, standardizzando le regole per tutti gli stati membri: attualmente il cambio dell'ora è previsto tra l'ultima domenica di marzo e l'ultima domenica di ottobre.

Si è parlato spesso di abolire il cambio dell’ora: nel 2018 la Commissione Europea ha condotto un sondaggio chiedendo ai cittadini se fossero a favore del mantenimento dell'ora legale o della sua abolizione.

Dai risultati è emerso che 4,6 milioni di persone hanno aderito e che l’86% si è espresso favorevole a porre fine ai cambiamenti di orario, con la conseguente abolizione dell'ora legale e il mantenimento permanente dell'ora solare.

Il Parlamento europeo aveva approvato una risoluzione in merito nel 2019: si era deciso di lasciare ai singoli stati la libertà di decidere in autonomia su questo tema.

Ogni zona d’Europa, infatti, avrebbe delle preferenze: le nazioni nordiche opterebbero per mantenere sempre l'ora solare, poiché a quelle latitudini le giornate sono normalmente più lunghe, mentre i Paesi del Sud Europa, come l'Italia, preferirebbero per l'ora legale tutto l'anno al fine di sfruttare al meglio le serate, stimolando le attività all'aperto dopo il lavoro.

La pandemia da Covid-19 scoppiata nel 2020, però, ha interrotto gli iter legislativi in corso, facendo così passare l'abolizione del cambio dell'orario in secondo piano nell'agenda dell'Unione Europea.

Gli effetti collaterali sulla salute

Sebbene si guadagni un’ora di luce e ci sia anche un risparmio energetico, il cambio verso l’ora legale porta con sé anche alcuni disagi sia fisici che psicologici.

Infatti, mentre il passaggio all’ora solare che avviene a fine ottobre risulti abbastanza gestibile dalla maggior parte delle persone, diversi studi affermano che abituarsi all’ora legale non sia così facile.

Sembrano essere più sensibili all’effetto simil “jet-leg” dell'ora legale le persone che hanno l'abitudine di svegliarsi più tardi, mentre coloro che si svegliano presto ne risentono meno.

Beth Ann Malow, docente di Neurologia e Pediatria alla Vanderbilt University, ha spiegato in questo articolo per The Conversation perché il nostro corpo e la nostra mente facciano fatica a rispondere a questo cambiamento di orario.

L’orario dei nostri orologi e delle nostre sveglie viene spostato un'ora avanti, di conseguenza sembra siano le 7 del mattino anche se i nostri orologi indicano le 8.

Questo ritardo della comparsa della luce a inizio giornata ha una durata di quasi otto mesi ed è particolarmente impattante perché la luce del mattino è preziosa per aiutare a stabilire i ritmi naturali del corpo, dato che ci sveglia e migliora la nostra attenzione.

Sebbene le ragioni esatte non siano ancora conosciute, potrebbe essere dovuto agli effetti della luce sull'aumento dei livelli di cortisolo, un ormone che modula la risposta allo stress o l'effetto della luce sull'amigdala, una parte del cervello coinvolta nelle emozioni.

Al contrario, l'esposizione alla luce prolungata fino a tarda serata ritarda il rilascio di melatonina nel cervello, l'ormone che favorisce la sonnolenza

Questo può interferire con il sonno e farci dormire complessivamente meno e l'effetto può durare anche dopo che la maggior parte delle persone si è abituata a perdere un'ora di sonno.

Si tratta di una problematica che riguarda anche i più giovani: infatti, la pubertà di per sé causa il rilascio di melatonina in ritardo durante la notte, il che significa che gli adolescenti hanno un ritardo nel segnale naturale che li aiuta ad addormentarsi e che sono particolarmente suscettibili a problemi di sonno dati dalla luce serale prolungata dell'ora legale.

Gli orari scolastici, inoltre, non aiutano il quadro complessivo: la maggior parte dei bambini vanno a scuola intorno alle 8 del mattino, se non prima; questo significa che durante l'ora legale molti giovani si alzano per andare a scuola quando è ancora buio.

L’American Academy of Sleep Medicine consiglia l'abolizione del cambio annuale dell'ora in favore di un orario standard permanente.

I dati di uno studio da loro condotto nel 2020 sulla popolazione statunitense mostrano che la maggioranza dei partecipanti (il 63%) ha affermato di voler eliminare i cambiamenti stagionali dell'ora in favore di un'ora nazionale fissa per tutto l'anno.

Gli studi dimostrano, infatti, alcune conseguenze pericolose, tra cui:

  • aumento del rischio di incidenti stradali, fino al 6% nei primi giorni successivi al passaggio all'ora legale;
  • scompensi cardiovascolari con un aumento del rischio di ictus e ricoveri ospedalieri;
  • aumento della produzione dei marker infiammatori, una delle risposte del corpo allo stress;
  • disturbi dell'umore;
  • aumento del 18,7% negli eventi medici avversi correlati a errori umani nella settimana successiva al passaggio all'ora legale;
  • perdita media degli adolescenti di 32 minuti di sonno a notte dopo il passaggio all'ora legale per un totale di 2 ore e 42 minuti di sonno perso durante la settimana: questo comporta tempi di reazione più lenti e difficoltà a prestare attenzione.

Gli altri effetti negativi sulla qualità della vita dovuti al passaggio all’ora legale sono:

  • sonno disturbato: comporta un disorientamento del nostro ritmo circadiano. Le conseguenze sono sonnolenza diurna e difficoltà nel dormire la notte, con conseguente stanchezza al risveglio;
  • minore concentrazione: la mancanza di sonno di qualità può causare una riduzione della concentrazione durante il giorno, influenzando il lavoro e rendendo più difficile mantenere l'attenzione, nonché un senso generale di affaticamento;
  • aumento dell'appetito: la privazione di sonno può aumentare l'appetito, specialmente per cibi dolci e comfort food;
  • impatto psicologico: il cambio dell'ora può influenzare la serenità mentale, aumentando l'irritabilità, gli sbalzi d’umore e la sensazione di confusione mentale.

Come mitigare gli effetti negativi dell’ora legale

L’American Academy of Sleep Medecine ha fornito alcuni consigli e raccomandazioni per gestire meglio il cambio d’orario:

  • assicurarsi di dormire almeno sette ore a notte prima e dopo il cambio dell'ora;
  • modificare gradualmente l'orario in cui si va a letto anticipandolo di 15-20 minuti ogni sera a partire da qualche notte prima del cambio dell'ora;
  • ripensare l'orario delle routine quotidiane che rappresentano segnali importanti per il tuo corpo, come gli orari dei pasti;
  • mandare avanti gli orologi di un'ora anticipando il cambio dell’ora al giorno precedente (nel caso italiano, quindi, iniziare a farlo già nel tardo pomeriggio di venerdì 29 marzo) e andare a dormire all'orario abituale;
  • uscire all'aperto per prendere la luce del sole nelle prime ore del mattino durante la settimana successiva al cambio dell'ora, poiché la luce intensa aiuta a regolare il nostro “orario interno” (definito scientificamente ritmo circadiano, ovvero un ciclo biologico che si ripete circa ogni 24 ore e regola vari processi fisiologici nel corpo, inclusi il sonno e il risveglio) in base all’ora legale, contribuendo a regolare il sonno e l'attenzione, nonché a migliorare la produzione di serotonina, l'ormone del buonumore.
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Arianna Bordi | Editor
Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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