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Vaccini a scuola: tutto quello che c’è da sapere

Camilla Mantegazza | Web Editor e Social Media Manager a Pazienti.it

Ultimo aggiornamento – 06 Luglio, 2018

vaccini a scuola obbligatori

Già da un anno, insieme a zaino, diario, colori e libri di testo, le famiglie dovranno assicurarsi che i propri bimbi e ragazzi siano muniti di tutte le vaccinazioni obbligatorie necessarie per poter procedere con l’iscrizione al nido, alla materna e alla scuola dell’obbligo.

È questo quanto previsto dal decreto-legge n.73 del 7 giugno 2017, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 31 luglio 2017 che, deciso dal Ministero della Pubblica Istruzione, intervenendo sull’obbligatorietà delle vaccinazioni, assicura a tutta la popolazione le azioni dirette alla prevenzione, al contenimento e alla riduzione dei rischi per la salute pubblica.

In questi giorni, però, si sta affacciando una novità. Le vaccinazioni restano obbligatorie, certo. Ma per i genitori basterà un’autocertificazione e nessun documento. Facciamo chiarezza.

Ora basterà un’autocerficazione per iscrivere i bambini a scuola

Come abbiamo visto, per l’iscrizione a scuola, la vaccinazione resterà obbligatoria per i bambini e i ragazzi 0 a 16 anni.

I genitori, però, non dovranno portare alcun documento sanitario per dimostrare che i figli sono in regola a livello sanitario. Basterà un’autocertificazione, dove si afferma che i vaccini sono stati fatti o si faranno per poterli iscrivere all’anno scolastico 2018-2019.

L’atto andrà consegnato entro il 10 luglio prossimo, il termine già fissato dalla legge Lorenzin, e sarà valido un anno.

Ovviamente, non tutto sarà lasciato al caso. Si prevede, infatti,  di procedere con alcuni controlli a campione per monitorale la regolarità delle autocertificazioni.

Intanto, si vocifera che nei prossimi mesi si prevede la fine dell’obbligo per sei dei 10 vaccini che oggi vanno fatti per accedere alle lezioni. Ne resterebbero dunque quattro, quelli già esistenti prima del decreto. Detto ciò, in teoria, chi entro cinque giorni non presenta la famosa autocertificazione ovrà comunque restare fuori da scuola.

Dunque, facciamo un ripasso, per capire quali sono i vaccini per iscrivere i bambini a scuola.

Quali sono i vaccini obbligatori?

Sono 10 le vaccinazioni obbligatorie e gratuite. In particolare, è necessario l’immunizzazione contro:

  1. Poliomielite
  2. Tetano
  3. Difterite
  4. Epatite B
  5. Haemophilus influenzae B
  6. Pertosse
  7. Morbillo
  8. Parotite
  9. Rosolia
  10. Varicella

Sei dei 10 vaccini obbligatori saranno somministrati in formulazione esavalente (poliomielite, tetano, difterite, epatite B, Haemophilus influenzae B e pertosse), gli altri 4 in tetravalente (morbillo, parotite, rosolia e varicella). Per questi ultimi è prevista l’obbligatorietà per 3 anni, con successiva verifica del raggiungimento della copertura di sicurezza.

Le 4 vaccinazioni offerte attivamente e gratuitamente, invece, sono quelle contro meningococco B, meningococco C, pneumococco e rotavirus.

Chi è esente dai vaccini?

Per chi ha già contratto una tra le 10 malattie per cui è previsto il vaccino, risultando così immunizzato in modo naturale, vi è la possibilità di omettere la vaccinazione, presentando copia della notifica di malattia infettiva effettuata alla Asl dal medico curante.

La circolare emanata dal MIUR il 16 agosto scorso spiega inoltre che “le vaccinazioni obbligatorie possono essere omesse o differite ove sussista un accertato pericolo per la salute dell’individuo, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate che controindichino, in maniera permanente o temporanea, l’effettuazione di una specifica vaccinazione o di più vaccinazioni“. Condizioni cliniche che “devono essere attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta – dice ancora la circolare – e coerenti con le indicazioni fornite dal ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità».

I minori non vaccinabili per ragioni di salute, però, saranno rigorosamente inseriti in classi nelle quali sono presenti soltanto bambini vaccinati o immunizzati.

Il vaccino è invece posticipato quando i soggetti si trovano in specifiche condizioni cliniche documentate dal medico di medicina generale o dal pediatra.

Per potersi iscrivere al nido o a scuola, gli esonerati e i ‘posticipati’ dalle vaccinazioni dovranno presentare l’idonea documentazione comprovante l’esonero per intervenuta immunizzazione per malattia naturale o quella comprovante l’omissione o il differimento della somministrazione del vaccino con copia della prenotazione dell’appuntamento presso l’Asl.

No al vaccino? Niente nido e multe salate

Il Miur, al tempo del decreto Lorenzin, aveva parlato chiaro. Niente nido o materna per chi non vaccina il figlio, anche se paga la sanzione pecuniaria prevista. “La sanzione estingue l’obbligo della vaccinazione – si legge nella circolare – ma non permette comunque la frequenza, da parte del minore, dei servizi educativi dell’infanzia, sia pubblici sia privati, non solo per l’anno di accertamento dell’inadempimento, ma anche per quelli successivi, salvo che il genitore non provveda all’adempimento dell’obbligo vaccinale“.

Per la scuola dell’obbligo, invece, le cose cambiano: il divieto di iscrizione, infatti, non vale. “Diversamente, per gli altri gradi di istruzione, e precisamente per quelli dell’obbligo – si legge sempre nella circolare – la presentazione della documentazione non costituisce requisito di accesso alla scuola (scuola primaria, scuola secondaria di primo grado, scuola secondaria di secondo grado, centri di formazione professionale regionale) o agli esami”.

Per i genitori che non vaccinano i figli saranno però previste alcune sanzioni. Il tetto va da 100 euro a 500, contro i previsti 7.500 euro iniziali, in base alla gravità dell’infrazione.

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Camilla Mantegazza | Web Editor e Social Media Manager a Pazienti.it
Scritto da Camilla Mantegazza | Web Editor e Social Media Manager a Pazienti.it

Con Pazienti.it ho l’occasione di “impugnare la penna” ogni giorno, costruire piani editoriali su misura dei lettori e rispondere attraverso i contenuti a tutte le curiosità di salute di chi ci segue. Il blog e i social rappresentano un canale di comunicazione immediato e ricco di stimoli, che cerco di cogliere pienamente.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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