Vaccino antinfluenzale 2016: le raccomandazioni

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Ludovica Cesaroni

Data articolo – 08 Settembre, 2016

Le raccomandazioni per il Vaccino antinfluenzale

È molto comune, soprattutto con il cambio di stagione e l’arrivo dell’autunno, incorrere nei fastidiosi sintomi dell’influenza. Una delle soluzioni per evitare i malanni di questo periodo è senza dubbio il vaccino antinfluenzale, in grado di contrastare la diffusione di virus che potrebbero portare a soffrire di diverse tipologie di influenza, quali:

  • classica
  • senza febbre
  • intestinale
  • suina
  • aviaria

Il vaccino per l’influenza (o, più correttamente, vaccino antinfluenzale) è assolutamente indicato per tutti coloro che non vogliono incorrere nell’influenza stagionale per vari motivi (timore della malattia, lavoro, studio, viaggi, ecc.).

Vaccino per l’influenza: quale fare?

Attualmente, sul territorio italiano sono presenti due diversi tipi di vaccino antinfluenzale:

  • Vaccino antinfluenzali trivalente (TIV), contenenti 2 sottotipi di virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e un virus di tipo B.
  • Vaccino quadrivalente, che contengono 2 sottotipi di virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B.

L’efficacia del vaccino dipende dalla somiglianza tra i vaccini iniettati e quelli in circolazione sul territorio nella stagione in cui si viene vaccinati. Ecco perché ogni anno la OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) indica la composizione del vaccino basandosi sulle informazione dei ceppi di virus diffusi in quel momento sul territorio.

Chi può fare il vaccino contro l’influenza?

È importante che la vaccinazione sia effettuata quando si desidera evitare di incorrere nella malattia (salvo specifiche controindicazioni). La campagna dei vaccini antinfluenzali è, inoltre, particolarmente indicata per tutti coloro che sono a rischio di severe complicanze (a volte letali) in caso di influenza e per tutti coloro che, per professione, sono quotidianamente a stretto contatto con malati e soggetti a rischio.

Tutti, a partire dai sei mesi di vita in su, possono fare il vaccino antinfluenzale, anche le donne in gravidanza:

  • i soggetti di età pari o superiore ai 65 anni
  • i bambini di età superiore ai sei mesi
  • le donne al secondo o al terzo mese di gravidanza
  • i pazienti in strutture a lunga degenza
  • i medici e il personale sanitario.

Qual è il costo del vaccino contro l’influenza?

La campagna di vaccinazione è promossa ed economicamente sostenuta dal Servizio Sanitario Nazionale, ed è gratuita per i soggetti a rischio e per coloro che svolgono lavori o attività particolarmente utili in ambito medico-sociale. Per tutti gli altri il costo del vaccino trivalente è di 12.00 euro, mentre quello trivalente ha un costo di 18.00 euro, maggiorato a causa delle più sofisticate tecnologie utilizzate per produrlo.

Quali sono gli effetti collaterali del vaccino antifluenzale?

Tra i principali effetti collaterali registrati dopo la vaccinazione vi sono: reazioni locali quali dolore, eritema e gonfiore nel sito di iniezione e reazioni sistemiche (malessere generale, febbre, mialgie). Sono stati segnalati come occorrenze rare eventi come trombocitopenia, nevralgie, parestesie, disordini neurologici e reazioni allergiche.

Non sono invece imputabili alla vaccinazione infezioni da virus influenzali, in quanto il vaccino iniettato è un virus inattivato o parte di un virus. È importante che non vada somministrato a:

  • lattanti al di sotto dei sei mesi (dal momento che non vi sono indicazioni cliniche che dimostrino l’innocuità del vaccino antinfluenzale in questa fascia d’età);
  • soggetti che abbiano manifestato una grave reazione allergica ad una precedente somministrazione di vaccino;
  • persone con malattie acute (con o senza febbre). In questo caso la vaccinazione va rimandata a guarigione avvenuta.

Vaccino antinfluenzale: quando farlo e dove?

Tenendo conto della situazione climatica italiana e dell’andamento temporale mostrato dalle epidemie influenzali nel nostro territorio, il periodo migliore per vaccinarsi è quello autunnale (dalla metà di ottobre fino a fine dicembre, salvo indicazioni specifiche che possono essere fornite di anno in anno in base all’andamento epidemiologico o a particolari eventi collegati allo scatenarsi dell’influenza).

L’efficacia del vaccino comincia due settimane dopo l’inoculazione e dura per circa sei-otto mesi, dopodiché la sua efficacia comincia a declinare. Ecco perché – per chi vuole evitare il contagio da influenza – è necessario sottoporsi nuovamente al vaccino all’inizio di ogni nuova stagione influenzale recandosi in farmacia, dove è possibile effettuarlo comodamente.

 

Ultimo aggiornamento – 21 Ottobre, 2016

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