Un virus per curare la sordità

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Marco Cicirello

Data articolo – 14 Luglio, 2015

Quando si parla di virus si pensa subito a qualche malattia. Poi su Science Translational Medicine appare lo studio di un’équipe statunitense che invece propone un punto di vista diverso: grazie a una ricerca compiuta sui topi, si è scoperto che un virus è capace di correggere un difetto genetico causa di sordità.

Cellule e sordità

All’interno del nostro canale uditivo ci sono dei peletti con cellule in grado di trasformare le vibrazioni dei suoni in impulsi elettrici che poi vengono recepiti e analizzati dal cervello. Succede, a volte, che alcune mutazioni genetiche “rovinano” le cellule, impedendo la corretta trasmissione dei suoni al cervello. In altre parole, almeno nei casi più gravi, si diventa sordi. I difetti nel Dna sono causa della metà dei casi di sordità nella prima infanzia.

La sperimentazione con il virus

La sperimentazione è avvenuta su topi del tutto sordi che non sarebbero stati in grado di sentire i suoni di un concerto rock ad alto volume (115 decibel). Nel loro orecchio è stato iniettato un virus che entra nelle cellule ed è in grado di riparare una mutazione del gene Tmc1. Grazie all’intervento del virus i topi hanno recuperato parte del loro udito, riuscendo ad avvertire suoni di 85 decibel. I roditori, inoltre, hanno anche modificato il loro comportamento in risposta ai suoni durante il periodo dello studio.

L’ottimismo dei ricercatori

Purtroppo i geni causa di problemi all’udito sono più di un centinaio, quindi è difficile curarli tutti con un solo virus. La scoperta dei ricercatori, però, ha aperto una strada interessante per lo sviluppo delle ricerche, che potrebbero produrre altri importanti risultati: “Siamo cautamente ottimisti – dice Jeffrey Holt del Boston Children’s Hospital – ma non vogliamo dare false speranze. Sarebbe prematuro dire che abbiamo trovato una cura. In un futuro non troppo lontano, però, il nostro potrebbe diventare un trattamento per la sordità genetica, quindi è un dato importante”.

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