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Vostro figlio potrebbe assomigliare al vostro ex!

Simona Fenzi | Blogger

Ultimo aggiornamento – 25 Novembre, 2016

Cosa è la telegonia?

Quando si rompe un rapporto con un uomo, si vuole eliminare tutto di lui dalla nostra vita, ma uno studio recente sembra dirci che le cose potrebbero non andare proprio così.

È stato infatti evidenziato come i precedenti partner sessuali di una femmina possano aver lasciato in lei una traccia molto importante, il loro DNA.

Come si è svolto lo studio?

Questa teoria è stata portata avanti da uno studio australiano che ha evidenziato, studiando la prole di una mosca, come questa possa assomigliare ai precedenti partner sessuali della femmina, anche se è stata concepita con lo sperma di padre biologico diverso.

Questa teoria, nota come telegonia, non è nuova, ma circola da secoli. Fu il filosofo greco Aristotele che ne parlò per la prima volta, ma questa idea è stata ripresa dalla scienza ufficiale solo ad inizio del 1900.

Purtroppo però questa teoria non è stata presa troppo seriamente, ma è stata soltanto sfruttata col fine di convincere le donne che copulare con uomini di razze o classi inferiori, evidenziando come fosse una cosa negativa.

Lo studio sulle mosche la ha però riportata in auge. Per testare la teoria della telegonia i ricercatori hanno manipolato i maschi della mosca, cambiando la quantità dei nutrienti nella loro dieta, creandone così di piccoli e di grandi.

Successivamente, hanno fatto accoppiare le femmine immature con maschi sia piccoli che grandi. Quando le femmine sono maturate sono state fatte di nuovo accoppiare con maschi di varie dimensioni.

Telegonia: leggenda o realtà?

Osservando la prole che era stata generata i ricercatori hanno notato che si erano verificate delle cose strane.

La dottoressa Angela Crean, ricercatrice a capo del progetto ha affermato come il maschio con la quale la mosca si era accoppiata successivamente aveva generato prole di dimensioni uguali a quelle del partner precedente, come se un maschio sia stato capace di trasmettere alcune sue caratteristiche alla prole che alla fine era stata generata col seme di altri maschi.

Ancora non è chiaro perché questo meccanismo si attivi, ma si pensa che sia dovuto a delle molecole presenti nel liquido seminale che viene assorbito dalle uova della femmina, quando queste sono ancora immature, e che va poi a influenzare la prole in un secondo momento. Questa scoperta si va ad aggiungere ad altri aspetti che riguardano il capire come fattori non genetici, come la dieta, possano andare ad influire sui figli.

La dottoressa Crean non sa se quello che accade per le mosche sia valido anche per gli esseri umani, ma si crede che le cose molto probabilmente stiano così anche per gli esseri umani. “Non ci sono prove che questi effetti ci siano anche nell’uomo, perché non ci sono studi in tal senso, ma c’è un potenziale in tal senso anche nei mammiferi” conclude la dottoressa.

Infatti si è notato come nel sangue materno sia presente, durante la gravidanza, un sacco di DNA del feto e questo potrebbe potenziare l’effetto della telegonia. Ci sono prove nei mammiferi sul fatto che il liquido seminale agisca sullo sviluppo della prole, in modo che il seme di un maschio vada, a livello potenziale, ad influenzare lo sviluppo delle uova che saranno poi fecondate da un altro maschio, esattamente come accade nello studio sulle mosche.

Non sapremo mai però se le cose sono così anche per l’uomo, a causa della difficoltà di poter fare esperimenti in tal senso, per via dei vincoli etici.

Che cosa è la telegonia?

Il nome telogonia sta ad indicare una credenza che era molto diffusa tra gli allevatori. Questi credevano infatti che la femmina di un qualsiasi tipo di mammifero, una volta che questa si fosse accoppiata con un maschio di una diversa razza o specie avrebbe dato i natali a degli esseri ibridi.

Anche a distanza di tempo, se si fossero accoppiate con un essere di sesso maschile, della loro stessa specie, e anche dopo molto tempo, avrebbero comunque corso un rischio alto di partorire nuovamente degli ibridi.

Si tratta però di una teoria che non aveva nessun tipo di fondamento scientifico, almeno fino ad adesso, con questi nuovi studi che sono stato compiuti sulle mosche.

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Scritto da Simona Fenzi | Blogger

La scrittura mi ha sempre accompagnata durante ogni fase della mia vita, prima per imparare adesso per diffondere un messaggio. Su Pazienti.it cerco di trasmettere come possiamo prenderci cura di noi ogni giorno, seguendo la regola che volersi bene aiuta a vivere meglio.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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