Come sverminare il gatto: un po' di consigli

Ludovica Cesaroni

Ultimo aggiornamento – 06 Ottobre, 2022

Come sverminare il gatto: consigli

Dei circa 60 milioni di animali domestici presenti in Italia, 7 milioni e mezzo sono gatti, detenendo il primato (al secondo posto ci sono i cani, con 7 milioni).

Come per tutti i nostri amici animali, anche del gatto occorre prendersi cura fin da quando è cucciolo e per il resto della sua vita, ma vi è un passaggio fondamentale che è importante eseguire in modo corretto, il trattamento antiparassitario intestinale.

Vediamo, quindi, come sverminare un gatto.

Sverminazione gatti

I gatti, in special modo quelli di razza, sono animali molto delicati, che possono facilmente subire l’attacco dei parassiti nel tratto gastro-intestinale

Sverminare i gatti è pertanto una prassi obbligatoria, da ripetersi di frequente (specie se il gatto vive all’aria aperta). 

I più comuni parassiti che possono attaccare il gatto sono i nematodi (facilmente riconoscibili per via della forma allungata e in parte tonda). Nei felini, le specie più frequenti di nematodi sono gli ascaridi e gli anchilostomi:

  • ascaridi: possono essere trasmessi al gatto tramite cibo contaminato; diversamente, il gattino può prenderli al momento del parto, se è mamma gatto a trasmetterglieli. I sintomi più comuni sono diarrea e vomito.
  • anchilostomi: invece, si attaccano alle pareti dell’intestino tenue e si nutrono del sangue del gatto. Anche in questo caso la diarrea è uno dei sintomi principali, assieme ad anemia e rallentamento della crescita (nei cuccioli).

Può capitare che ad infestare l’organismo del gatto sia anche la tenia (o verme solitario). Si può notare dalla presenza di segmenti bianchi (proglottidi, sacchette piene di uova di tenia) che si staccano dal verme che vive nell’intestino e compaiono nelle feci del gatto.

La tenia si manifesta anche con altri sintomi, tra cui:

  • feci molli letargia;
  • sangue nelle feci;
  • pelo poco lucido;
  • perdita di peso.

Quando sverminare un cucciolo di gatto

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Perché anche i gattini piccoli che hanno sempre vissuto in casa ospitano dei parassiti nel loro intestino? 

La risposta è semplice: i gattini nascono con i vermi poiché la madre li trasmette al momento del parto (anche se mamma gatto non soffre di vermi in modo manifesto, essi potrebbero essere dormienti nel suo organismo). Gli ascaridi possono passare dall’utero (durante la nascita) o durante l’allattamento.

La stragrande maggioranza dei cuccioli di gatto ospita gli ascaridi, motivo per cui è opportuno procedere con la sverminazione in modo regolare. In questo modo, li si libera dalla presenza dei parassiti e si evita la comparsa di altre patologie.

La prima sverminazione avviene, di solito, intorno alle 4 settimane, previo esame delle feci.

Alcuni veterinari consigliano di iniziare alla terza settimana di vita, mentre altri alla quarta. Parametri per individuare l’esatto momento in cui effettuare la sverminazione dei gattini possono essere la razza e lo stato generale di salute: per una maggiore accuratezza, il consiglio è sempre quello di affidarsi al parere del proprio veterinario.

Non è sempre facile riscontrare i vermi nei gatti cuccioli, ma la sverminazione è una pratica da non evitare, anche quando si ritiene che il cucciolo sia libero da parassiti, perché può essere facile sbagliarsi su questo punto.

Oltre ad evitare di saltare completamente questo trattamento, è altrettanto importante non rimandare la sverminazione: se il gattino non viene sverminato quando è ancora cucciolo, la sua crescita ossea e muscolare può essere compromessa, perché i parassiti non gli consentono di assimilare tutti i nutrienti di cui ha bisogno per la crescita e lo sviluppo.

La sverminazione dipende sempre dalle feci e dall'esame di queste per verificare se il gatto ha ancora parassiti.

L’ultimo trattamento va somministrato quando compie un anno. Come si è visto, le dosi, da ravvicinate, diventano man mano più distanziate. E se i vermi ricompaiono nel gatto adulto, si può procedere con la terapia per sverminare i gatti adulti.

Come sverminare un gatto

Una volta capito il momento più opportuno per la procedura vermicida, è importante capire cosa usare per sverminare un gatto

In commercio esistono diversi prodotti per effettuare il trattamento contro i vermi nel gatto e liberarlo da infestazioni miste di nematodi e altri parassiti interni.

In genere, è sufficiente una singola somministrazione per eliminare tutti i vermi tondi e le tenie; i prodotti terapeutici volti a questo scopo si chiamano vermifughi e sono disponibili sia in compresse che in liquidi (in quest'ultimo caso sono da mescolare al cibo o da somministrare tramite pipetta contagocce). 

Per scegliere il prodotto più indicato per il proprio gatto si consiglia di consultarsi con il veterinario di fiducia.

Altri consigli per la sverminazione del gatto

É importante tenere a mente altri due precetti, che sono fondamentali sia durante sia dopo il trattamento:

  1. Tenere pulita la casa: il gatto può aver “perso” qualche vermetto in giro per casa prima o durante il trattamento. È dunque opportuno prestare un’accortezza maggiore nell'igienizzare la casa, per essere certi che né il gatto né gli altri abitanti delle mura domestiche possano infettarsi con i parassiti. In questo periodo, dunque, la pulizia della casa deve essere effettuata con più cura ed attenzione.
  2. Visite veterinarie: sebbene il gatto vi sembri in perfetta salute, occorre sottoporlo a visite veterinarie periodiche, per essere certi di non incorrere più in questo genere di problemi. Nel caso in cui i parassiti dovessero ricomparire, poi, l’occhio attento ed esperto del veterinario potrà individuare tempestivamente la presenza di vermi e suggerirvi di iniziare un nuovo trattamento quanto prima.
Ludovica Cesaroni
Scritto da Ludovica Cesaroni

Amo definirmi una creativa dalla forte impronta razionale. Scrivere, disegnare e creare con le mani sono le mie grandi passioni, ma il pungolo della curiosità mi ha sempre portato a interrogarmi sui grandi misteri della vita e a informarmi sui 'piccoli misteri' dell'uomo.

a cura di Dr. Luca Buosi
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