Come va trattata una caviglia che non si piega come dovrebbe?
Buongiorno, ho 29 anni e, durante una partita di pallavolo, ho lesionato parzialmente il peroneo astragalico anteriore e la risonanza magnetica mi segnala la presenza di patologia osteocondrale. Dopo un anno, ancora non riesco a saltare nè a correre bene, nonostante fisioterapia perché la caviglia non si piega come dovrebbe. L'altra caviglia è nelle stesse condizioni per il medesimo infortunio. Come posso recuperare la funzionalità di prima? Ci sono esercizi o terapie valide oppure devo rassegnarmi? Ringrazio e saluto cordialmente.
Risposta
Salve,
se non hai avuto giovamento dalla fisioterapia, forse è il caso di valutare col tuo ortopedico un trattamento per le lesioni osteocondrali che dipende essenzialmente dalla dimensione e gravità della lesione.
Le lesioni sintomatiche rispondono poco al trattamento conservativo. Il trattamento chirurgico, nella stragrande maggioranza dei casi, viene effettuato in artroscopia e consiste nell'asportazione della lesione condrale.
Sempre in artroscopica, vengono eseguite le microfratture. Si tratta di piccoli buchi nell’osso che viene spogliato dalla cartilagine, che determinano il sanguinamento locale e uno stimolo alla riparazione cartilaginea. Oggi, grazie alla bioingegneria, esistono dei prodotti che, una volta eseguite le microfratture, vengono posizionati a colmare la lesione e fanno da impalcatura alla riparazione cellulare.
Per migliorare il risultato, si associa l’aggiunta di concentrato di sangue midollare contenente cellule staminali mesenchimali. Dopo l’intervento, l’arto viene mantenuto in scarico per 3 settimane e già dopo 10 giorni si inizia il recupero funzionale.
se non hai avuto giovamento dalla fisioterapia, forse è il caso di valutare col tuo ortopedico un trattamento per le lesioni osteocondrali che dipende essenzialmente dalla dimensione e gravità della lesione.
Le lesioni sintomatiche rispondono poco al trattamento conservativo. Il trattamento chirurgico, nella stragrande maggioranza dei casi, viene effettuato in artroscopia e consiste nell'asportazione della lesione condrale.
Sempre in artroscopica, vengono eseguite le microfratture. Si tratta di piccoli buchi nell’osso che viene spogliato dalla cartilagine, che determinano il sanguinamento locale e uno stimolo alla riparazione cartilaginea. Oggi, grazie alla bioingegneria, esistono dei prodotti che, una volta eseguite le microfratture, vengono posizionati a colmare la lesione e fanno da impalcatura alla riparazione cellulare.
Per migliorare il risultato, si associa l’aggiunta di concentrato di sangue midollare contenente cellule staminali mesenchimali. Dopo l’intervento, l’arto viene mantenuto in scarico per 3 settimane e già dopo 10 giorni si inizia il recupero funzionale.
Redazione Pazienti
medico generale
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