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Quali sono i rischi di una corporoplastica?

Gentile dottore, sono un ragazzo di 26 anni e tra un mese dovrei sottopormi ad un intervento di corporoplastica semplice secondo Nesbit per una curvatura del pene verso il basso (di circa 45 gradi) e laterale (lieve). Ho qualche dubbio sui rischi e benefici dovuti all’intervento poichè il medico è stato molto sbrigativo nella descrizione e mi ha rimandato ad un foglio in cui viene brevemente spiegato che l’intervento comporterà il raddrizzamento del pene, la circoncisione e un accorciamento proporzionale al grado di curvatura. Sui rischi invece vengono elencati: infezione con tempi di guarigione un po’ più lunghi, alterazioni transitorie della sensibilità, difetti di cicatrizzazione. Tutte complicanze non permanenti e curabili qualora si verificassero. Andando a ricercare su internet invece si trovano esperienze e recensioni ben più negative, si parla di impotenza dovuta ad un problema di afflusso del sangue (inesistente prima dell’intervento), di dolori permanenti anche a distanza che impediscono i rapporti penetrativi e rendono difficile persino la masturbazione e in generale molti parlano di erezioni molto meno potenti e durature. Vorrei capire se questi rischi sono reali, con che percentuali si verificano e se sto rischiando di sottopormi ad un intervento che invece di migliorare la mia attività sessuale potrebbe rovinarla per sempre. Inoltre, il medico è stato molto vago sul lato estetico: al di la della circoncisione e dell’accorciamento, vorrei capire se ci saranno cicatrici, protuberanze o forme particolari, e se il risultato finale sarà qualcosa che verrà percepito come naturale dal partner o se sarà chiaro sempre, anche ad un occhio inesperto, che si tratta di un organo che ha subito un intervento chirurgico.

Risposta

Caro Utente,
tutti gli interventi chirurgici hanno dei potenziali effetti collaterali che possono, o meno, essere legati alla perizia del chirurgo operatore ma che, come nel caso della correzione del recurvatum, non possono essere previsti o esclusi percentualmente.

Credo che la portata della deviazione peniena sia tale da prevedere una correzione chirurgica, senza ipotizzare fantasmatiche disfunzioni erettili che, in genere, non sopravvengono a tali interventi.

Cordialità

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Risposta a cura di
Dr. Pierluigi Izzo Medico Chirurgo
Dr. Pierluigi Izzo
andrologo
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