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Che cosa fare in caso di incompatibilità sessuale?

Ho 55 anni, mia moglie 42, 2 figli di 10 e 8 anni. Sposati da 11, insieme da 14. Purtroppo, solo ora riconosco con chiarezza le mie necessità, le mie caratteristiche e quelle di mia moglie. Ho tardivamente realizzato la portata del mio inappagamento sessuale. Lei mi attrae ancora molto, la desidero e sessualmente sono decisamente monogamo, quindi i miei istinti, il mio desiderio “endogeno”, li dirigo verso di lei. La sua sessualità è invece di tipo “ipoattivo”. Di questo ora sono convinto. Lei stessa sostiene di essere così, e dice che non sono il primo partner ad aver avanzato questo tipo di rimostranze. Per me basta un semaforo verde per fare sesso; lei avrà una decina di semafori che devono essere contemporaneamente verdi. Per me il sesso è tante cose, un gioco delle parti, una debolezza alla quale a volte la razionalità cede il passo; per lei è una piccola cella, perfettamente delimitata, di un grande foglio excell che è la vita quotidiana. Vorrei tanto sentirmi oggetto del suo desiderio sessuale, vorrei vedere in lei una passionalità espressa in qualche modo, ma non è il tipo. Avverto nettamente in lei la mancanza di un desiderio mentale di base, ed in aggiunta una difficoltà nel veicolarlo, quell’eventuale desiderio. Una volta mi ha detto che vorrebbe che fossi in grado di leggerle il pensiero, così da capire al volo quando è disponibile, senza bisogno di segnali esterni. È da un anno che ne parliamo apertamente e con una certa frequenza. Tempo che ho speso anche praticando molta introspezione, riflettendo su che tipo di uomo sono e non sono, pensando a dove migliorare, a quali strategie attuare, cercando anche di immedesimarmi in un tipo di maschio diverso, uno che si fa meno problemi. Senz’altro mi sento arricchito, in un certo senso, ma il problema pratico è rimasto identico. Lei non è in grado di essere diversa da come è neanche di una virgola. I primi tempi non era così. Pur non avendo mai mostrato un certo tipo di femminilità nutriva comunque molto desiderio. È ora chiaro che quel desiderio e quella facile eccitabilità fossero legati a condizioni temporanee, e cioè alla novità della conquista e della reciproca conoscenza. Ho capito che il problema è purtroppo strutturale. Non siamo, in realtà, due tipi sessualmente compatibili. Da un lato io, sessualmente ancora attivo, desideroso, che non soffro come altri del calo del desiderio da sindrome della “solita minestra”, ma allo stesso tempo monogamo, mai stato play-boy, sensibile, che ho bisogno di sentire il “suo” desiderio, perché non sono in grado di godere il sesso “a prescindere”, che penso che la coppia sia il luogo ideale dove vivere il sesso, che credo che essere capaci di realizzare una sessualità appagante e mai sopita dentro il matrimonio sia una delle cose più sublimi della vita. Dall’altro c’è lei, con quelle sue diverse caratteristiche, accentuate da una certa insicurezza, permalosità, tendenza a sentiresti sbagliata e giudicata e a reagire di conseguenza. Per il resto siamo molto uniti, ci amiamo, abbiamo due figli meravigliosi ed abbiamo investito tanto nella famiglia. Questo rende per me impensabile l’idea di una separazione, come impensabile vivo l’idea di cercare appagamento altrove, un controsenso per come sono fatto. Non ultimo, mettiamoci anche la mia età. Mi sforzo di dirmi che non è giusto nei miei confronti permettere che questo limite mini la mia serenità, che esistono altre forme di appagamento nella vita, ma so anche quanto un vita sessuale appagante sia funzionale al mio benessere psico-fisico, e quanto ne possano giovare tutti gli altri aspetti della mia esistenza, e non mi sento per niente sbagliato. In conclusione, non riesco ad evitare di sentirmi frustrato, e scivolo facilmente nella depressione ed autocommiserazione. Che fare?

Risposta

Gentile Signore,
dalla tua richiesta traspare tristezza e frustrazione. Talvolta, quando "ci si mette insieme" non si ha ancora chiarezza su tutti i propri aspetti, compreso quello sessuale. E quando uno se ne rende conto è già passato molto tempo. Eppure una strada c'è.

La psicoterapia sessuale serve proprio anche per il desiderio sessuale ipoattivo e per cercare una migliore intesa sessuale. Nel caso vostro, si può cominciare in coppia, per definire il problema insieme.

Successivamente sarà il/la psicoterapeuta che vi indicherà se continuare in coppia oppure effettuare una terapia individuale per chi ne ha la necessità.

Vi occorre individuare uno/a psicologo psicoterapeuta perfezionato come sessuologo clinico. L'elenco lo trovate sul sito fissoline, tasto ALBO. Non attendete oltre, il tempo non ritorna. 
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Risposta a cura di
Carla Maria Brunialti Psicologo
Carla Maria Brunialti
psicologosessuologo
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