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Come interpretare una risonanza magnetica all'encefalo fatta dopo un malore?

Ho avuto un brutto malore e sono andata dal neurologo sotto consiglio del medico di famiglia. Ho fatto una risonanza magnetica encefalo, con questo referto: "perdita di conoscenza ndd, esame eseguito con sequenze EPI e TSE pesate in T1,T2 e DWi secondo piani assiali, sagittali e coronali completato con somministrazione endovenosa di mezzo di contrasto paramagnetico. Non aree di restrizione del coefficiente di diffusione delle molecole idriche. Minuta area di alterato segnale. Iperintensa nelle sequenze a lungo TR in sede sottocorticale frontale destra in rapporto ad esito aspecifico. Dilatazione degli spazi di Wirchow-Robin in sede binucleocapsulare. Piccola nastriforme stria di potenziamento in sede cortico-sottocorticale parietale destra in rapporto ad anomalia di sviluppo venoso. Non ulteriori aree di anomalo potenziamento dopo somministrazione endovenosa di mezzo di contrasto".

Risposta

A prescindere dal risultato della risonanza magnetica all'encefalo, se il "malore" è stato caratterizzato effettivamente da una perdita di coscienza sono necessarie di base indagini cardiovascolari, come ECG basale ed EcoDoppler vasi cerebroafferenti, a cui suppongo ti abbiano sottoposta.

Nello specifico del referto della risonanza invece, la presenza di un "esito aspecifico", che sarebbe come un cicatrice per capirsi, impone un'attenta valutazione dei fattori di rischio cerebrovascolare (monitoraggio valori di pressione arteriosa, profilo lipidico, dosaggio omocisteinemia, eventuale approfondimento con ECG secondo Holter ed ecocardiogramma transtoracico) per impostare eventuali terapie di prevenzione per ulteriori eventi vascolari.

Vista poi la presenza della formazione di tipo venoso a sede cortico-sottocorticale, anche se di per sè di scarso interesse, e vista la sintomatologia, potrebbe essere utile un EEG basale

Queste sono indicazioni di massima da prendere come informazioni generiche e non possono sostituirsi ad una valutazione clinica ambulatoriale con lo specialista; il quadro clinico/strumentale va necessariamente approfondito nelle adeguate sedi per impostare eventuali approfondimenti e terapie.
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Risposta a cura di
Dr.ssa Giovanna Bellini Medico Chirurgo
Dr.ssa Giovanna Bellini
Neurologo
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