Anginofobia: cos’è e come affrontarla

Mattia Zamboni | Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano
A cura di Mattia Zamboni
Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano

Data articolo – 06 Settembre, 2022

Si può combattere l'anginofobia? Un focus

L’anginofobia è la paura irrazionale di soffocarsi a causa di qualcosa che potrebbe andare di traverso, come ad esempio cibo, pillole, liquidi o saliva.

Questa fobia rientra nella lista delle fobie specifiche, ovvero tutte quelle paure che scattano in modo esagerato di fronte a comuni episodi della vita quotidiana.

Può colpire tutti indistintamente (bambini, adolescenti e adulti).

Ma si può uscirne? Vediamo insieme come.

Come combattere l’anginofobia: esistono degli esercizi?

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Chi soffre di anginofobia cerca di combatterla, erroneamente, eliminando progressivamente dalla propria dieta gli alimenti percepiti come più pericolosi.

Questi, secondo chi è colpito da questa fobia, sarebbero

  • carne; 
  • affettati crudi; 
  • mozzarella;
  • pasta lunga; 
  • verdure croccanti o fibrose. 

In questo modo, però, si finisce per rafforzare la propria paura, perché ci si convince di essere guariti grazie a queste restrizioni, arrivando – addirittura – a mangiare soltanto cibo frullato.

Evitare i cibi ritenuti a rischio, il soggetto riduce l’apporto calorico andando incontro a conseguenze tipiche della malnutrizione

  • debolezza; 
  • senso di stordimento;
  • difficoltà di concentrazione;
  • calo della massa muscolare;
  • vertigini;
  • caduta dei capelli;
  • variazioni dell’umore. 

Eliminare i cibi pericolosi, però, non è una valida soluzione per l’anginofobia: il primo passo è rivolgersi ad uno psicoterapeuta

Solitamente l’approccio scelto consiste in una serie di esercizi per l’anginofobia in cui, di norma, si riavvicina la persona al cibo procedendo per gradi, a partire dai piccoli assaggi. 

Se chi ne soffre è un bambino, diventa fondamentale che il terapeuta dia istruzioni precise a tutti i soggetti che si prendono cura di lui al momento dei pasti.

Esistono diverse tecniche e esercizi che possono aiutare ad uscire dal tunnel dell’anginofobia, aiutando chi ne soffre a riprendere in mano la propria vita.

Ecco alcuni approcci:

  • terapia cognitivo comportamentale, per correggere il modo di pensare e le proprie reazioni;
  • terapia di esposizione, in cui si espone frequentemente il soggetto a situazioni che possono indurre la sintomatologia, educandolo all’argomento e desensibilizzandolo alla paura specifica;
  • terapia comportamentale dialettica, tramite la quale si ha l’obiettivo di aiutare la persona ad accettare le proprie reazioni e a prevenire le proprie paure.

Infine, è bene stare attenti anche al fattore psicologico: nelle occasioni conviviali, chi soffre di anginofobia rischia di subire commenti che possono aumentare il suo disagio.

Se si mangia con una persona affetta da questo disturbo, quindi, è bene tenere alcuni comportamenti

  • non fissarla con insistenza mentre mangia;
  • astenersi dai giudizi non richiesti; 
  • cercare di alleggerire la tensione a tavola.

Come si manifesta a da cosa è dovuta: sintomi e cause dell’anginofobia

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Come detto, una persona che soffre di anginofobia sviluppa un senso di ansia crescente nei confronti del cibo. 

Il primo piatto a incutere preoccupazione è la carne, seguita dagli alimenti duri e fibrosi – ma, nei casi più gravi, qualsiasi cibo può diventare un problema

Il soggetto inizia, quindi, ad agitarsi man mano che si avvicina il momento del pasto, fino all’insorgere di veri e propri attacchi di panico.

Alcuni sintomi dell’anginofobia sono anche conseguenze della stessa fobia.

Eccoli:

  • anemia;
  • apatia;
  • difficoltà di concentrazione;
  • perdita della memoria;
  • ipotermia;
  • eccesso di sudorazione;
  • palpitazioni cardiache;
  • nausea;
  • mal di stomaco.

Normalmente, si associa l’anginofobico a chi ha subìto traumi in giovane età e ha rischiato di soffocare mangiando.

La cosa certa, però è che questo pensiero sarebbe un innesco: ecco perché sarebbe d’aiuto chiedere il supporto della psicoanalisi.

Inoltre, si potrebbe sviluppare maggiormente l’anginofobia se:

  • ci sono state gravi reazioni allergiche con relativo soffocamento;
  • si soffre di malattie coronariche o ipertensione;
  • si fa molta difficoltà a deglutire (disfagia);
  • se un conoscente o un familiare soffre di problemi cardiaci e/o ha subito un attacco di cuore;
  • si soffre di asma;
  • è capitato di soffocarsi ingerendo delle medicine.

In ogni caso, è sempre ottima cosa riconoscere di soffrire di questo disturbo e chiedere un aiuto psicologico.

Ultimo aggiornamento – 28 Novembre, 2022

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