L’anginofobia è la paura irrazionale di soffocarsi a causa di qualcosa che potrebbe andare di traverso, come ad esempio cibo, pillole, liquidi o saliva.
Questa fobia rientra nella lista delle fobie specifiche, ovvero tutte quelle paure che scattano in modo esagerato di fronte a comuni episodi della vita quotidiana.
Può colpire tutti indistintamente (bambini, adolescenti e adulti).
Ma si può uscirne? Vediamo insieme come.
Come combattere l’anginofobia: esistono degli esercizi?
Chi soffre di anginofobia cerca di combatterla, erroneamente, eliminando progressivamente dalla propria dieta gli alimenti percepiti come più pericolosi.
Questi, secondo chi è colpito da questa fobia, sarebbero:
- carne;
- affettati crudi;
- mozzarella;
- pasta lunga;
- verdure croccanti o fibrose.
In questo modo, però, si finisce per rafforzare la propria paura, perché ci si convince di essere guariti grazie a queste restrizioni, arrivando – addirittura – a mangiare soltanto cibo frullato.
Evitare i cibi ritenuti a rischio, il soggetto riduce l’apporto calorico andando incontro a conseguenze tipiche della malnutrizione:
- debolezza;
- senso di stordimento;
- difficoltà di concentrazione;
- calo della massa muscolare;
- vertigini;
- caduta dei capelli;
- variazioni dell’umore.
Eliminare i cibi pericolosi, però, non è una valida soluzione per l’anginofobia: il primo passo è rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
Solitamente l’approccio scelto consiste in una serie di esercizi per l’anginofobia in cui, di norma, si riavvicina la persona al cibo procedendo per gradi, a partire dai piccoli assaggi.
Se chi ne soffre è un bambino, diventa fondamentale che il terapeuta dia istruzioni precise a tutti i soggetti che si prendono cura di lui al momento dei pasti.
Esistono diverse tecniche e esercizi che possono aiutare ad uscire dal tunnel dell’anginofobia, aiutando chi ne soffre a riprendere in mano la propria vita.
Ecco alcuni approcci:
- terapia cognitivo comportamentale, per correggere il modo di pensare e le proprie reazioni;
- terapia di esposizione, in cui si espone frequentemente il soggetto a situazioni che possono indurre la sintomatologia, educandolo all’argomento e desensibilizzandolo alla paura specifica;
- terapia comportamentale dialettica, tramite la quale si ha l’obiettivo di aiutare la persona ad accettare le proprie reazioni e a prevenire le proprie paure.
Infine, è bene stare attenti anche al fattore psicologico: nelle occasioni conviviali, chi soffre di anginofobia rischia di subire commenti che possono aumentare il suo disagio.
Se si mangia con una persona affetta da questo disturbo, quindi, è bene tenere alcuni comportamenti:
- non fissarla con insistenza mentre mangia;
- astenersi dai giudizi non richiesti;
- cercare di alleggerire la tensione a tavola.
Come si manifesta a da cosa è dovuta: sintomi e cause dell’anginofobia
Come detto, una persona che soffre di anginofobia sviluppa un senso di ansia crescente nei confronti del cibo.
Il primo piatto a incutere preoccupazione è la carne, seguita dagli alimenti duri e fibrosi – ma, nei casi più gravi, qualsiasi cibo può diventare un problema.
Il soggetto inizia, quindi, ad agitarsi man mano che si avvicina il momento del pasto, fino all’insorgere di veri e propri attacchi di panico.
Alcuni sintomi dell’anginofobia sono anche conseguenze della stessa fobia.
Eccoli:
- anemia;
- apatia;
- difficoltà di concentrazione;
- perdita della memoria;
- ipotermia;
- eccesso di sudorazione;
- palpitazioni cardiache;
- nausea;
- mal di stomaco.
Normalmente, si associa l’anginofobico a chi ha subìto traumi in giovane età e ha rischiato di soffocare mangiando.
La cosa certa, però è che questo pensiero sarebbe un innesco: ecco perché sarebbe d’aiuto chiedere il supporto della psicoanalisi.
Inoltre, si potrebbe sviluppare maggiormente l’anginofobia se:
- ci sono state gravi reazioni allergiche con relativo soffocamento;
- si soffre di malattie coronariche o ipertensione;
- si fa molta difficoltà a deglutire (disfagia);
- se un conoscente o un familiare soffre di problemi cardiaci e/o ha subito un attacco di cuore;
- si soffre di asma;
- è capitato di soffocarsi ingerendo delle medicine.
In ogni caso, è sempre ottima cosa riconoscere di soffrire di questo disturbo e chiedere un aiuto psicologico.