Ikigai: cos'è la via giapponese per la felicità

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 14 Giugno, 2024

Volto di donna riflesso in un pezzo di specchio

Cosa significa la parola ikigai e perché è divenuta così popolare anche in Occidente? Come può questa antica filosofia di vita giapponese aiutare l'uomo moderno ad essere più felice? 

Approfondiamo insieme il metodo ikigai e le sue varie declinazioni.

Che cos'è l'ikigai?

Ikigai (生き甲斐) è una parola giapponese che significa letteralmente "ragione di vita". Il termine è infatti formato da "iki", cioè vivere, e da gai, ovvero "ragione", e può essere tradotto in italiano anche con la definizione "ragion d'essere". 

Si tratta di un concetto fondamentale nella cultura nipponica che affonda le sue radici nell'antichità e che è ampiamente presente soprattutto nella regione di Okinawa, e da qui si è poi diffuso in tutto il mondo.

Okinawa è considerata una delle poche zone in tutto il pianeta a poter vantare un'altissima percentuale di ultracentenari e (anche) per questo motivo, gli studiosi hanno ritenuto che un tasso di longevità così alto potesse essere messo in relazione con la particolare filosofia di vita che permea gli abitanti dell'area di Okinawa, ovvero l'ikigai.

Secondo quanto emerso dalle ricerche condotte da Héctor Garcia e Francesc Miralles, la particolare resistenza fisica degli abitanti di alcuni villaggi giapponesi non andrebbe individuata solo nel loro stile vita particolarmente salutare, ma anche nell'importanza che riveste, per queste popolazioni, il concetto dell'ikigai. 

Perseguire l'ikigai mantiene giovane il corpo e la mente, contribuisce ad avere relazioni sociali soddisfacenti e aiuta a sentirsi energici fino in tarda età, riducendo il rischio di incorrere in depressione e malinconia, come dimostrano le popolazioni studiate da Garcia e Miralles. 

undefined

L'ikigai si riferisce infatti all'importanza di avere uno scopo nella vita, ovvero un motivo per fare del proprio meglio ogni giorno. Si tratta di un concetto estremamente importante che aiuta a trovare un senso alla propria esistenza e non sprecare i propri talenti.

Secondo la cultura giapponese, ogni essere umano viene al mondo con alcune capacità speciali che costituiscono dei tasselli fondamentali della sua individualità; scoprirli, e trovare poi il modo di integrarli nella quotidianità, rappresenta l'obiettivo che tutti dovrebbero perseguire nella propria esistenza.

Si tratta di una vera e propria ricerca interiore che non si esaurisce mai perché le sue finalità cambiano al mutare della persone e degli avvenimenti. 

Lo scopo dell'ikigai è quello di realizzare le potenzialità dell'individuo e di condurlo a vivere un'esistenza appagante, serena e in linea con le sue inclinazioni.


Potrebbe interessarti anche:


Trovare il proprio ikigai significa avere una direzione precisa da seguire e rimanere nel solco delle proprie capacità, tuttavia vuol dire anche essere in grado di trovare un equilibrio fra le varie componenti della vita e impegnarsi duramente per portare a termine la propria realizzazione non solo dal punto di vista professionale, ma anche nell'ambito delle relazioni personali e sociali.

La filosofia dell'ikigai non è legata all'idea del successo materialistico, quindi, ma piuttosto mira a trovare soddisfazione nell'eseguire i piccoli compiti di ogni giorno e ad esprimere il proprio potenziale umano

Come trovare il proprio ikigai?

Trovare il proprio ikigai e, quindi, la propria realizzazione professionale e personale non è semplice e richiede una profonda conoscenza di sé stessi, nonché la volontà di mettersi in gioco e di scoprire alcune parti di sé che, forse, si preferirebbe mantenere nascoste.

In anni più recenti, lo studioso John Venn, partendo proprio dall'idea dell'ikigai giapponese, ha elaborato un diagramma, il quale si basa sull'intersezione di quattro elementi fondamentali, ovvero:

  • ciò che si ama fare, cioè le proprie passioni;
  • ciò in cui si è bravi: per delineare le proprie competenze e abilità può essere utile chiedere consiglio agli, agli insegnanti o ai propri famigliari, al fine di capire quali sono le aree in cui si eccelle; 
  • ciò per cui si può essere pagati;
  • ciò di cui il mondo ha bisogno, ovvero la propria missione.

Dal punto di vista professionale, il lavoro ideale è rappresentato dal punto in cui si vanno a intersecare le quattro aree dalle quali è composto il diagramma

undefined

Per individuare questo elemento di equilibrio può essere utile porsi alcune domande di autovalutazione, come ad esempio:

  • cosa mi piace fare?
  • quali abilità possiedo e cosa so fare bene?
  • per quali competenze o abilità potrei essere pagato?
  • cosa può essere utile al mondo?

L'ikigai si trova nel punto di intersezione tra le quattro aree ma una sua componente fondamentale è costituita dal contributo che si può apportare alla società. Occorrerà quindi domandarsi in che modo si possono usare i propri talenti e le proprie competenze per aiutare gli altri e per migliorare la società. 

L'individuazione dell'ikigai non è un traguardo fisso che rimane immutabile nel tempo, ma esso può evolversi insieme allo sviluppo personale dell'individuo. 

Vale la pena, quindi, rivedere periodicamente il proprio ikigai e osservare se vi possono essere delle modifiche da apportare, visto che esso cambia anche in relazione alla propria età anagrafica.

Questa filosofia non richiede di compiere scelte estreme, anzi, spesso è un modo per riflettere sui piccoli doveri quotidiani e per ritrovare un senso alla propria esistenza

Il suo obiettivo è infatti quello di rendere l'essere umano più consapevole delle proprie necessità (sia interiori che esteriori) e, quindi, anche più soddisfatto e felice.

Quando è utile l'ikigai?

Il tradizionale concetto di ikigai era originariamente legato al portare a termine il proprio compito, sia dal punto di vista famigliare che professionale e sociale; con il passare del tempo, tuttavia, il significato del termine si è ampliato fino a comprendere la ricerca individuale delle proprie passioni e del proprio posto nel mondo.

Anche nel contesto della società occidentale, l'ikigai può fornire diversi spunti utili e risultare prezioso in particolare per tutti coloro che vogliono realizzare a pieno le loro potenzialità professionali

Nei percorsi di orientamento lavorativo o in concomitanza con alcune fasi della vita particolari (la fine delle scuole superiori o dell'università oppure l'interruzione di un rapporto di lavoro, ad esempio), riflettere con attenzione sull'idea di ikigai può essere un modo efficace per delineare un percorso in grado di soddisfare pienamente le capacità personali e per calarle con efficacia nel contesto lavorativo attuale.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Alberto Galia
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Anna Nascimben | Editor
Anna Nascimben | Editor
in Mental health

1229 articoli pubblicati

a cura di Dr. Alberto Galia
Contenuti correlati
Una persona che parla con uno psicologo
Disordine patologico: quando può diventare un problema

Cos'è il disordine patologico e come si manifesta? Scopriamo qual è la differenza tra una persona mediamente disordinata e una che presenta un disturbo.

gruppo-di-amici-che-si-scambiano-i-regali
Un Natale senza barriere: come rendere le festività accoglienti per tutti

Natale e inclusione: ecco qualche accorgimento pratico in questa intervista sviluppata da Federica Carbone.