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Vaccino anti-varicella: quando farlo e quali sono gli effetti collaterali

Simona Fenzi | Blogger

Ultimo aggiornamento – 08 Novembre, 2019

Vaccino contro la varicella: gli effetti collaterali

I vaccini sono importanti per difenderci da malattie che, se contratte, possono portare anche a complicanze. Ce ne sono molti in circolazione, tra cui il vaccino contro la varicella, una malattia che si presenza con uno sfogo cutaneo pruriginoso, che alle volte la porta a confondersi con altre patologie dermatologiche.

La varicella nei bambini sotto i 12 anni di età è una malattia piuttosto diffusa, mentre è più rara negli adulti. 

Quando vaccinarsi contro la varicella?

Il vaccino anti-varicella va somministrato ai bambini in due diverse dosi. La prima, tra i 12 e i 15 mesi di età, mentre la seconda (richiamo vaccino varicella) molto più tardi, quando i bambini hanno 5-6 anni di età.

Può anche essere somministrata prima, comunque sempre dopo almeno tre mesi dalla prima dose. Per evitare che la varicella colpisca gli adulti o i ragazzi dai 12 anni in su, è possibile somministrare il vaccino anche a questi, a patto che non abbiano mai avuto la malattia, neppure in forma lieve.

Anche in questo caso, il vaccino è in due dosi, da inoculare ad almeno 28 giorni di distanza l’una dall’altra. Questo tipo di vaccino può essere somministrato insieme a quelli per altre patologie. Ne sono un esempio l’MPRV, che immunizza sia da varicella che da morbillo, parotite e rosolia (MPR) e che va, in questo modo, a sostituire due diverse somministrazioni nei bambini e nei dodicenni.

Vaccino per la varicella: quali sono gli effetti collaterali e dopo quanti giorni insorgono?

Sull’efficacia delle vaccinazioni esistono diversi falsi miti; infatti, c’è chi le reputa inutili se non addirittura pericolose. Esistono delle categorie che non dovrebbero sottoporsi a questo tipo di vaccino e sono coloro che hanno avuto gravi reazioni allergiche alla gelatina, alla neomicina o a una precedente dose di vaccino contro la varicella.

Un altro caso in cui si deve fare particolare attenzione è quello delle donne in età fertile, che devono usare un efficace contraccettivo nei tre mesi successivi al vaccino e per le quali va esclusa l’evenienza di una gravidanza in corso al momento della somministrazione.

È bene che si consulti un medico in tutti i seguenti casi:

  • Chi si sottopone a trattamenti che agiscono sul sistema immunitario (steroidi), per più di due settimane in modo continuo.
  • Chi è affetto da tumore, di qualsiasi tipo.
  • Chi è sotto trattamento per la cura di un tumore, sia esso farmacologico che con l’uso di radiazioni.
  • Chiunque sia affetto da HIV/AIDS o altra patologia a carico del sistema immunitario.

È opportuno evitare di vaccinarsi quando si è malati, anche in modo moderato. In soggetti che si sono sottoposti a trasfusioni di sangue o prodotti ematici, come le immunoglobuline, è necessario chiedere al medico il lasso di tempo che deve trascorrere prima di poter essere vaccinati.

Gli effetti collaterali insorgono dopo poche ore (o giorni). Il consiglio è di rivolgersi al pediatra, qualora si notino delle anomalie.

Il vaccino antivaricella è sempre efficace? Quanto dura l’immunità?

Ci sono casi in cui, però, il vaccino per la varicella è inefficace, forse a causa di una perdita di immunizzazione nel corso degli anni o a causa di una mancata risposta dell’organismo a sviluppare anticorpi dopo il vaccino.

Gli anticorpi prodotti vengono misurati col test gpElisa che ha dimostrato come, dopo un mese dalla somministrazione, questo produca una sieroconversione nel 95% dei bambini sottoposti a vaccinazione.

Uno studio americano, compiuto su 148 bambini sani, dall’età media di 12,5 anni, ha evidenziato come, dopo una dose di vaccino, la sieroconversione fosse invece del 76%, utilizzando però il test FAMA. Per migliorare questa situazione, si è arrivati a una riduzione del lasso di tempo tra la prima e la seconda somministrazione.

Varicella: quali sono le complicazioni?

Chiunque si sia sottoposto al vaccino non dovrebbe mai presentare i sintomi della varicella e, nel caso in cui questi dovessero comparire, lo faranno solo in modo leggero e con un tempo di ripresa molto più rapido. I sintomi della varicella, causata dal virus varicella zoster, sono la fuoriuscita di macchioline rossastre, che si mutano in vescicole, presenti sulla maggior parte del corpo.

I rischi legati alla varicella sono comunque maggiori rispetto a quelli connessi con il vaccino, a meno che non si siano manifestate in passato gravi reazioni allergiche ai suoi componenti. Nei  rari casi in cui si presentano  effetti collaterali , più frequenti dopo la seconda dose di vaccino, si hanno:

  • Dolore o gonfiore dove è stato inoculato in vaccino
  • Febbre
  • Lieve eruzione cutanea
  • Convulsioni legate alla febbre (molto rare)
  • Polmonite (rara)

Estremamente rari sono i casi in cui si siano verificati complicazioni cerebrali o diminuzione delle cellule del sangue in seguito all’inoculazione, ma non è chiaro se siano fenomeni che possano essere realmente connessi con il vaccino.

I rischi e le modalità del contagio della varicella

Il periodo di incubazione della varicella è di 13-17 giorni; nelle ultime 48 ore, prima della comparsa dei sintomi primari, è caratterizzata da febbre, malessere, perdita di appetito e tosse leggera. Il soggetto che ne è affetto è contagioso da 48-36 ore prima che compaiano le macchie, fino a quando queste non sono diventate croste.

Il contagio della varicella è piuttosto violento e colpisce il 90% di chi ne è esposto ed è sieronegativo. In un soggetto vaccinato, che abbia presentato i sintomi della malattia, il rischio sarà molto ridotto, non diventando davvero grave a meno che in famiglia non ci siano soggetti con patologie  al sistema immunitario o in stato di gravidanza .

La varicella in gravidanza è particolarmente pericolosa nelle prime 20 settimane, quando può portare a malformazioni fetali, nella percentuale del 2%.

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Scritto da Simona Fenzi | Blogger

La scrittura mi ha sempre accompagnata durante ogni fase della mia vita, prima per imparare adesso per diffondere un messaggio. Su Pazienti.it cerco di trasmettere come possiamo prenderci cura di noi ogni giorno, seguendo la regola che volersi bene aiuta a vivere meglio.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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