I trigliceridi sono delle molecole lipidiche che vengono assunti attraverso gli alimenti e attraverso il sangue giungono nelle cellule adipose dove vengono immagazzinate come riserva energetica.
Un trigliceride è costituito da una molecola di glicerolo e tre di acidi grassi.
Si parla di trigliceridi semplici quando tutti e tre gli acidi grassi sono uguali, mentre nei trigliceridi complessi uno o più acidi grassi sono diversi dagli altri.
I valori dei trigliceridi sono influenzati dalla dieta, dal sesso, dall'età e dalla metodica adottata nell'esecuzione dell'esame e variano fra 40 e 170 mg / dl. Nel caso si riscontrino valori superiori al limite massimo si parla di ipertrigliceridemia, nel caso di valori inferiori al limite minimo si parla di ipotrigliceridemia.
Le condizioni legate a squilibri dei valori dei trigliceridi sono molteplici. In particolare le condizioni che provocano una ipertrigliceridemia sono:
Le condizioni responsabili dell'ipotrigliceridemia sono:
La trigliceridemia (quota dei trigliceridi presenti nel sangue) si valuta mediante un'apposita analisi su un piccolo campione di sangue venoso. Prima di effettuare il prelievo è necessario:
Il livello di trigliceridi nel sangue viene generalmente misurato per valutare il rischio cardiovascolare del paziente. Alti livelli di trigliceridi, infatti, possono favorire la crescita di placche aterosclerotiche ed ostacolare la dissoluzione dei trombi, aumentando il rischio di subire incidenti cardiovascolari come infarto ed ictus. L'ipertrigliceridemia, inoltre, può causare uno stato di sofferenza del pancreas.