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Come imparare le tabelline? Ecco i metodi per memorizzarle

Ludovica Cesaroni

Ultimo aggiornamento – 10 Agosto, 2023

Scopriamo come imparare le tabelline

È innegabile che imparare le tabelline sia una delle prime sfide educative per i bambini in età scolare; tuttavia, anche per i genitori è importante trovare il giusto approccio per aiutare i propri figli in questo importante step dell’apprendimento che riguarda il percorso scolastico primario.

Spesso, infatti, memorizzare le tabelline può risultare difficile per un bambino, che si trova per la prima volta a fare i conti con un processo assai meno scontato dell’addizione o della sottrazione, e per il quale può essere utile affidarsi ad una strategia precisa ed efficace.

Esistono molti metodi per insegnare le tabelline, dalle più divertenti alle più complesse e impegnative. Tuttavia, qualsiasi tecnica si adotti, l'ostacolo più difficile rimane sempre quello di impararle a memoria; ecco, quindi, come far memorizzare le tabelline.

Perché è importante imparare le tabelline?

La maggior parte degli esperti concorda sull'importanza delle tabelline, non solo per velocizzare le operazioni aritmetiche, ma anche come base per gli apprendimenti matematici di ordine superiore.

Come sottolineato da molti matematici, le tabelline sono uno strumento utile e trasversale sia a scuola che nella vita di tutti i giorni, e il loro apprendimento ha la stessa utilità dell’alfabeto. Infatti, le tabelline sono utili anche nella vita quotidiana; ad esempio:

  • possono essere usate per calibrare le quantità in cucina;
  • fare di conto durante lo shopping;
  • tenere sotto controllo la spesa al supermercato;
  • calcolare il budget domestico.

Imparare le tabelline

Inoltre, la conoscenza delle tabelline è un requisito utile in molti test per il passaggio ai livelli scolastici successivi o per l'accesso a corsi universitari a numero chiuso, nel mondo occidentale. Ecco perché è importante sapere come insegnare le tabelline ai bambini.

Metodi per imparare le tabelline

La matematica è un linguaggio universale e utilizzato in tutto il mondo, ma i diversi Paesi hanno ideato approcci differenti per aiutare i bambini a trovare il miglior metodo per imparare le tabelline. Grazie ad un ventaglio così ampio di metodi, i bambini hanno maggiori possibilità di trovare la strategia a loro confacente per imparare le tabelline.

Metodo convenzionale per tabelline

Il metodo convenzionale per far imparare le tabelline consiste nella ripetizione mnemonica delle stesse per un numero imprecisato di volte; tuttavia, questo metodo richiede uno sforzo notevole e spesso porta a risultati deludenti. 

Ma i metodi per insegnare le tabelline sono in costante evoluzione e, se l’approccio tradizionale non funziona, è possibile provarne un altro.

Metodo steineriano per le tabelline

In base alle recenti scoperte neuroscientifiche sul collegamento tra movimento e mente, sono stati sviluppati metodi che coinvolgono corpo e mani nei processi di apprendimento delle tabelline. 

Alcune scuole, come quelle steineriane e montessoriane, utilizzano approcci psicomotori per associare le tabelline a gesti specifici o impararle a ritmo di marcia. Queste tecniche consentono ai bambini di trovare il proprio ritmo e di acquisire sicurezza nelle operazioni, grazie alla ripetizione e al coinvolgimento del corpo.

Metodo asiatico per le tabelline

Un altro metodo per insegnare le tabelline proviene dai Paesi asiatici, dove si utilizza una tavola simile a quella di Pitagora, ma con solo la metà dei numeri.

La tavola cinese elimina lo 0 e l'1 (poiché è dato per scontato che ogni numero moltiplicato per 1 è uguale a se stesso, e ogni numero moltiplicato per 0 è uguale a 0) e depennando tutti i calcoli ridondanti della tavola di Pitagora.

Utilizzando la proprietà commutativa, i bambini apprendono fin da subito che 3×5=5×3, cancellando la necessità di studiare il calcolo due volte e riducendo il carico mnemonico da 81 a 36 dati.

Questo metodo sembra avere successo nei Paesi asiatici e potrebbe essere un'alternativa valida per i bambini che hanno difficoltà nell'imparare le tabelline in modo tradizionale.

Metodo di Camillo Bortolato per le tabelline

Esistono altri metodi utilizzati nelle scuole italiane per imparare le tabelline; uno di questi è il metodo analogico di Camillo Bortolato, che utilizza strumenti specifici e sfrutta l'apprendimento associativo, le immagini e i suoni gancio, per aiutare i bambini nella memorizzazione delle tabelline.

Questo metodo mira a far creare ai bambini un'immagine mentale delle tabelline prima ancora di memorizzarle.

Metodo indiano per le tabelline

Quello indiano non è un vero e proprio metodo, ma una strategia per imparare le tabelline più velocemente. È curioso che questa tecnica, utilizzata in India, sia in realtà risalente al matematico italiano del XII secolo Leonardo Fibonacci e poi ripresa da testi di matematica vedica. 

Per questo trucco occorre imparare comunque le tabelline fino al 5, mentre per quelle successive si utilizza la seguente strategia; ad esempio, per calcolare 7x8:

  • si sottraggono 5 unità a entrambi i fattori (7-5=2 e 8-5=3);
  • si alzano sulle mani le dita rimanenti (2 sulla mano sinistra e 3 sulla mano destra);
  • si sommano le dita alzate e si ottiene il numero delle decine, ovvero 5;
  • si moltiplicano le dita rimanenti (3 nella mano destra e 2 nella sinistra);
  • si ottiene 6, che è la seconda cifra del risultato, che sarà 56.

Questa tecnica è applicabile per tutte le tabelline successive al 5.

Metodo giapponese per imparare le tabelline

Un’altra tecnica arriva dall’estremo Oriente, ovvero dal Giappone. In questo caso il risultato si ottiene contando i punti che derivano dall’intersezione di più linee.

Ad esempio, per avere il risultato di una tabellina semplice come 3x4 si dovranno disegnare 3 linee oblique a sinistra su cui incrociare 4 linee oblique sulla destra. Il numero di intersezioni (punti) che si verrà a creare è 12, ovvero il risultato dell’operazione.

Questa tecnica si può fare con qualsiasi numero, basta prestare attenzione ai decimali: per moltiplicazioni a due cifre, infatti, le linee saranno sempre sovrapposte, per creare un insieme di linee unico, ma con uno spazio più ampio tra i decimali coinvolti, in modo che i punti di intersezione di ogni cifra risultante siano visivamente ben incolonnati.

Imparare le tabelline giocando

Oltre ai metodi sopra descritti, più tecnici, esistono anche modi divertenti per imparare le tabelline. Tra questi ci sono, ad esempio, i classici giochi di carte, ma anche giochi che prevedono il movimento fisico, come le cacce al tesoro che utilizzano le tabelline invece degli indovinelli, oppure staffette e percorsi a ostacoli che richiedono di trovare e accoppiare l'operazione al risultato corretto.

Alcuni giochi statici includono la tombola della moltiplicazione, dove le moltiplicazioni sono estratte al posto dei numeri singoli, o la battaglia navale, con le tabelline come coordinate.

Inoltre, si possono utilizzare filastrocche, cantilene e storie per ripassare le tabelline divertendosi, ma è importante verificare che il bambino abbia compreso il processo che porta alla tabellina (e non memorizzi semplicemente la filastrocca senza comprendere i calcoli matematici sottostanti).

Un altro gioco interessante è il mandala delle tabelline, un cerchio con dieci pioli contrassegnati con un numero da 0 a 9: utilizzando uno spago, si ripete la tabellina partendo dallo zero e proseguendo nei numeri in successione.

Ecco un esempio per la tabellina del 2:

  • si comincia dallo zero, si conta fino a 2 e si passa lo spago;
  • si conta di nuovo aggiungendo 2, si arriva al 4 e si passa nuovamente lo spago;
  • si aggiunge ancora 2 e si arriva al 6, e così via fino al 20.

In questo modo, si può creare una forma geometrica differente a seconda della tabellina studiata, permettendo di materializzare concetti astratti e ancorare i numeri alle forme geometriche realizzate.

Il Metodo Montessori per imparare le tabelline

Un capitolo a parte va riservato al metodo Montessori, che sfrutta più strategie per insegnare le tabelline; esso si differenzia dai tradizionali approcci mnemonici e si concentra sulla comprensione concreta del processo della moltiplicazione.

Questo metodo prevede un percorso lungo e articolato che inizia nell'asilo montessoriano (la "Casa dei bambini") e prosegue nella scuola Primaria, attraverso l'uso di materiali appositamente progettati, con cui gli alunni apprendono l'operazione della moltiplicazione.

Studiare le tabelline con il metodo Montessori non è noioso o difficile per i bambini, poiché non si rendono conto di stare effettivamente studiando le tabelline, ma lavorano con materiali che favoriscono in modo diverso la ripetizione delle sequenze tipiche delle tabelline.

Tra questi vi sono:

  • il decanomio, che rappresenta graficamente la tavola pitagorica. In questa tabella, ad ogni intersezione, è presente il risultato della rispettiva tabellina, contraddistinto da un colore specifico;
  • le catene corte, in cui le 10 catene (che rappresentano i numeri da 1 a 10) contengono, ciascuna, il proprio numero al quadrato, ovvero quel numero moltiplicato per se stesso. (È sufficiente contare le palline per conoscerne il risultato).
  • la tavola della moltiplicazione, una tavoletta di legno con dei fori, impiegata per far apprendere le tabelline in modo divertente. Nella parte superiore sono scritti i numeri da 1-10, mentre a sinistra viene inserito un gettone dove è scritto un numero (il moltiplicando, sempre da 1-10). Il bambino inserirà nei fori il numero di palline rosse corrispondenti al moltiplicatore per il numero di file corrispondenti al moltiplicando. Contando le palline, avrà il risultato della tabellina.
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Ludovica Cesaroni
Scritto da Ludovica Cesaroni

Amo definirmi una creativa dalla forte impronta razionale. Scrivere, disegnare e creare con le mani sono le mie grandi passioni, ma il pungolo della curiosità mi ha sempre portato a interrogarmi sui grandi misteri della vita e a informarmi sui 'piccoli misteri' dell'uomo.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
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