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Episiotomia e parto: ecco tutto ciò che occorre sapere

Ludovica Cesaroni

Ultimo aggiornamento – 06 Marzo, 2023

Scopriamo cos'è e come trattare l'episiotomia

Nonostante il passaggio del neonato attraverso il canale uterino avvenga in modo naturale, a volte potrebbe non essere sufficiente. Per questo, al fine di facilitare il parto, il medico o l’ostetrica potrebbero aver bisogno di praticare un taglio nell'area tra la vagina e l'ano (perineo). Questa pratica è chiamata episiotomia.

Cerchiamo di scoprirne di più.

Quando è necessaria un'episiotomia

Un'episiotomia può essere raccomandata se il bambino sviluppa una condizione nota come sofferenza fetale, in cui la frequenza cardiaca del bambino diventa più lenta prima della nascita.

Ciò significa che il bambino potrebbe non ricevere abbastanza ossigeno e deve venire alla luce rapidamente, per evitare il rischio di lesioni alla nascita o natimortalità.

Un altro motivo per un'episiotomia è perché è necessario allargare la vagina in modo che gli strumenti, o l'aspirazione ventosa, possano essere utilizzati senza rischi per finalizzare il parto.

Questo può essere necessario se si verificano condizioni come:

  • parto podalico: in questa situazione il bambino non è nella posizione corretta e quindi nasce con il sedere o i piedi, anziché uscire prima con la testa.
  • problemi di cuore: è presente una grave condizione di salute, come una malattia cardiaca e si raccomanda che il parto sia il più rapido possibile, per ridurre ulteriori rischi per la salute.

Non sempre è necessario praticare un’episiotomia. Essa è particolarmente raccomandata nel caso in cui:

  • il bambino è in difficoltà e deve nascere in fretta;
  • c'è bisogno di utilizzare la ventosa ostetrica.

In Italia, il 13,8% dei parti nel 2020 ha comportato un'episiotomia. Tale percentuale è risultata dalla media delle varie regioni italiane, che subiscono delle variazioni anche abbastanza importanti tra loro.

Se viene fatta l’episiotomia per forza deve essere suturata. Se si crea una lacerazione spontanea non sempre viene suturata dipende dal grado di lacerazione. 

Come viene eseguita un'episiotomia

Un'episiotomia è solitamente una procedura semplice: viene utilizzato un anestetico locale per intorpidire l'area intorno alla vagina in modo da non sentire alcun dolore. Se la donna ha già ricevuto un'epidurale, la dose può essere ricaricata prima che venga effettuato il taglio.

Quando possibile, il medico o l'ostetrica eseguiranno un piccolo taglio diagonale dalla parte posteriore della vagina (medio-laterale). Il taglio viene ricucito con punti riassorbibili dopo il parto.

Recupero da un'episiotomia

I tagli dell'episiotomia vengono solitamente riparati entro un'ora dalla nascita del bambino. Il taglio può sanguinare all'inizio, ma questo dovrebbe cessare con la pressione e i punti.

I punti dovrebbero guarire entro 1 mese dalla nascita. Per sapere quali attività è meglio evitare durante il periodo di guarigione, è consigliabile consultarsi con la propria ostetrica.

Affrontare il dolore dell'episiotomia

È comune e normale sentire un po' di dolore dopo un'episiotomia. Gli antidolorifici come il paracetamolo possono aiutare ad alleviare il dolore (si tratta di un farmaco sicuro da utilizzare anche durante l'allattamento).

Si ritiene, inoltre, che sia sicuro assumere ibuprofene durante l'allattamento, ma prima è opportuno consultare il proprio medico.

L'aspirina, invece, non è raccomandata, in quanto può essere trasmessa al bambino attraverso il latte materno.

I medicinali soggetti a prescrizione medica possono influire sulla capacità di allattare in modo sicuro. Il medico di famiglia o l'ostetrica possono fornire preziosi consigli in merito.

Oltre ai farmaci, si può provare ad alleviare il dolore attraverso alcuni stratagemmi che non richiedono assunzione:

  • mettere un impacco di ghiaccio o cubetti di ghiaccio avvolti in un asciugamano sul taglio. Evitare di mettere il ghiaccio direttamente sulla pelle, in quanto ciò potrebbe causare danni;
  • esporre i punti all'aria aperta: togliersi la biancheria intima e sdraiarsi su un asciugamano sul letto per circa 10 minuti una o due volte al giorno.
  • applicare delle pomate sulla sutura. 

È insolito che il dolore dopo un'episiotomia duri più di 2 o 3 settimane. Se il dolore dura più a lungo, occorre parlarne con il medico.

Cosa fare dopo l’episiotomia

Nel caso in cui insorgano delle complicazioni a seguito dell’episiotomia, è importante non sottovalutarle. Chiamare l’ostetrica o il medico di famiglia a seguito di un’episiotomia o di una lacerazione, è doveroso se:

  • i punti diventano più dolorosi;
  • si notano perdite maleodoranti;
  • la pelle appare rossa e gonfia attorno al taglio (incisione) o alla lacerazione  (si può utilizzare uno specchio per controllare).

Ciascuno di questi sintomi può significare che c’è un'infezione in corso.

Andare in bagno dopo l’episiotomia

Mantenere il taglio e l'area circostante puliti sono misure necessarie per prevenire l'infezione. Dopo essere andato in bagno, è buona cosa versare dell'acqua sulla zona vaginale per sciacquarla. 

Anche versare acqua tiepida/fredda sulla zona esterna della vagina mentre si urina può aiutare ad alleviare il disagio; sembrerebbe, inoltre, che accovacciarsi sul water, piuttosto che sedersi su di esso, riduce la sensazione di bruciore durante la minzione.

Quando si defeca, occorre assicurarsi di pulire delicatamente dalla parte anteriore a quella posteriore. Questo aiuterà a prevenire che i batteri nell'ano infettino il taglio e il tessuto circostante.

Se l’atto della defecazione risulta particolarmente doloroso, aiutarsi con l’alimentazione ricca di fibre e una giusta idratazione nel caso l'assunzione di lassativi può aiutare ad espellere le feci con minore sforzo. Questo tipo di medicinale viene solitamente utilizzato per trattare la stitichezza e rende le feci più morbide e, quindi, più facili da espellere.

Dolore durante i rapporti sessuali dopo l’episiotomia

Il dolore durante i rapporti sessuali è molto comune nei mesi successivi all'episiotomia, ma non è un evento considerato normale, bisognerebbe eseguire una valutazione del pavimento pelvico per curare la cicatrice e l’innervazione della pelvi che potrebbe portare a forte dolore. Non esistono delle regole prestabilite su quando ricominciare ad avere rapporti dopo il parto.

È importante dare al proprio organismo il tempo di guarire.

Rischio di infezione con episiotomia

Nei giorni successivi al parto, è bene prestare attenzione a qualsiasi segnale che mostri che il taglio o il tessuto circostante sia stato infettato, come ad esempio:

  • pelle rossa e gonfia;
  • fuoriuscita di pus o liquido dal taglio;
  • dolore persistente;
  • odore insolito.

Se sono presenti uno o più di questi sintomi, occorre informare il prima possibile un medico di famiglia, in modo da ricevere il trattamento di cui si ha bisogno.

Esercizi post episiotomia

Rafforzare i muscoli intorno alla vagina e all'ano, facendo esercizi per il pavimento pelvico, può aiutare a guarire più rapidamente dall’episiotomia e ridurrà la pressione sul taglio e sul tessuto circostante.

Un'ostetrica può spiegare come eseguire gli esercizi.

Tessuto cicatriziale post-episiotomia

In alcuni soggetti si può formare del tessuto cicatriziale eccessivo, sollevato o pruriginoso intorno al punto in cui si è verificata una lacerazione o dove è stata eseguita un'episiotomia. Se il tessuto cicatriziale sta causando problemi, è bene informare il medico: sarebbe opportuno che tutte le cicatrici della nascita venissero trattate, dopo la completa cicatrizzazione. 

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Ludovica Cesaroni
Scritto da Ludovica Cesaroni

Amo definirmi una creativa dalla forte impronta razionale. Scrivere, disegnare e creare con le mani sono le mie grandi passioni, ma il pungolo della curiosità mi ha sempre portato a interrogarmi sui grandi misteri della vita e a informarmi sui 'piccoli misteri' dell'uomo.

a cura di Letizia Samantha Zeverino
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Ludovica Cesaroni
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