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Si può allattare con la febbre sì o no?

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 19 Marzo, 2024

Una donna allatta sul divano

È vero che si può allattare con la febbre oppure sarebbe meglio evitare? Quali sono le linee guida da seguire in caso di influenza in allattamento?

Ecco tutto quello che c'è da sapere su questo argomento.

Si può allattare con la febbre?

Dopo la nascita del bambino e l'avvio dell'allattamento al seno, può capitare che la mamma sia soggetta a un rialzo della temperatura.

Questo può avvenire per diverse ragioni, dalla comparsa della mastite al virus influenzale, fino a un semplice raffreddore.

Sono tuttavia molte le donne che si chiedono se l'allattamento con la febbre è possibile o se, invece, sia controindicato. 

Contrariamente a quanto si può pensare, si può allattare con la febbre senza particolari problemi, qualora la mamma se la senta.

In presenza di un'infezione, infatti, il corpo materno comincia a produrre degli anticorpi, i quali hanno lo scopo di contrastare lo stato infiammatorio e di superare la malattia.


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Questi passano naturalmente nel latte materno e, di conseguenza, anche al bambino, il quale si gioverà di una forma di protezione in più derivatagli dagli anticorpi materni.

Per questo motivo, l'allattamento quando la madre presenta febbre o altri lievi sintomi (come ad esempio raffreddore, diarrea, o nausea) è permesso e non costituisce un impedimento.

Allattamento e febbre della mamma: cosa sapere

Avere la febbre in allattamento è un'eventualità molto comune e, se la mamma desidera continuare ad allattare il suo bambino, può farlo tranquillamente.

Continuare ad allattare mentre si sta male può, tuttavia, risultare molto faticoso, pertanto è consigliabile chiedere un aiuto nella gestione del neonato e cercare di riposare il più possibile tra una poppata e l'altra.

È possibile assumere dei farmaci per contrastare il rialzo della temperatura, scegliendo ovviamente tra quelli considerati più sicuri (come ad esempio il Paracetamolo) o chiedendo consiglio al proprio medico.

In commercio esistono numerosi medicinali che sono compatibili con l'allattamento al seno, tuttavia è importante ridurre al minimo necessario il  trattamento farmacologico e assume farmaci solo se necessario, cercando di non eccedere con le dosi.

Oltre al Paracetamolo (di cui si consiglia di non superare i tre grammi al giorno), per contrastare l'influenza in allattamento o altri tipi di malattie non gravi, è anche possibile prendere l'Ibuprofene, il quale ha la capacità di ridurre l'infiammazione, di abbassare la febbre e di contrastare l'infezione.

Come detto in precedenza, si può allattare con il raffreddore, tuttavia occorre tenere presente che l'assunzione di alcuni medicinali ad azione espettorante e decongestionante potrebbe ridurre la produzione di latte, pertanto prima di utilizzarli è preferibile chiedere consiglio al proprio medico. 

Essenziale è, inoltre, reidratarsi per compensare i liquidi persi con la febbre. È quindi raccomandabile introdurre generose quantità di liquidi e osservare una dieta leggera ma sostanziosa.

Una certa attenzione dev'essere posta, poi, alle norme igieniche: è preferibile infatti lavarsi bene le mani col sapone sia prima che dopo aver allattato il bambino e cercare di starnutire distante da lui o indossando una mascherina chirurgica.

Allattamento e febbre del neonato

Qualora il rialzo della temperatura corporea in allattamento non riguardi la mamma, ma il neonato, è fortemente raccomandabile proseguire con l'alimentazione al seno.

Una donna allatta

Un bimbo che manifesta tosse, raffreddore, febbre e diarrea trae numerosi benefici dal latte materno, il quale lo aiuta a rinforzare le sue difese immunitarie e a tranquillizzarsi.

In particolare quando a essere presenti sono sintomi gastrointestinali, come la diarrea o il vomito, l'allattamento al seno contribuisce a mantenere sempre idratato il bambino, mentre il gesto della suzione ha la capacità di indurre uno stato di rilassamento generale che, in caso di malattia, è molto utile.  

Stando alle ultime evidenze scientifiche, sembra inoltre che la madre di un bambino malato e allattato al seno produca una quantità maggiore di anticorpi, i quali passano al bimbo attraverso il latte materno e lo aiutano a contrastare l'infiammazione.

Allattare con febbre causata da mastite

Talvolta il legame tra febbre e allattamento non è causato direttamente da una patologia influenzale, bensì dalla mastite, ovvero una condizione molto comune che provoca un rialzo della temperatura e uno stato di malessere generale.

La mastite è un'infiammazione della mammella che provoca un intenso dolore e che molto spesso richiede la somministrazione di FANS o dell'antibiotico.

Anche in presenza di mastite o di ingorgo mammario, tuttavia, è raccomandabile continuare ad allattare, sebbene il rialzo della temperatura causato dalla febbre possa essere repentino e arrivare fino a 39,5°-40°.

In questo caso viene solitamente prescritto del Paracetamolo abbinato allo svuotamento dei dotti mammari dal latte che, se non venisse eseguito, potrebbe peggiorare la situazione.

L'unico caso in cui viene sconsigliato di proseguire con l'allattamento al seno è se, oltre alla mastite è presente anche un ascesso mammario; tuttavia  si raccomanda di continuare con lo svuotamento dei seni o il rischio è che si verifichi un peggioramento della stasi di latte e che la mastite peggiori.

Influenza e allattamento al seno

Allattare con influenza e raffreddore è possibile se la mamma se la sente in quanto i vari sintomi che si accompagnano a questa patologia non sono incompatibili con l'attaccamento al seno del bambino.

Febbre, diarrea, vomito, tosse e naso chiuso non pregiudicano l'allattamento né tantomeno la produzione di latte, inoltre interrompere l'alimentazione al seno quando sono già comparsi questi sintomi non espone maggiormente il neonato al rischio di contrarre un eventuale virus.

L'allattamento con influenza è quindi consentito, a patto che la donna cerchi di riposare e di idratarsi il più possibile in quanto il rischio di perdere un'eccessiva quantità di liquidi è concreta.

Anche se in presenza di vomito o diarrea, il latte materno continua a mantenere le stesse caratteristiche organolettiche, con la differenza che esso sarà più ricco di anticorpi e, di conseguenza, ancor più utile al neonato.

Qualora la mamma fosse influenzata, potrà continuare ad allattare al seno assumendo, se dovesse averne bisogno, farmaci antinfiammatori, antidolorifici o antipiretici, facendo sempre attenzione a rispettare le indicazioni fornite dal proprio medico.

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Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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