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Allergico ai kiwi dopo un trapianto di midollo osseo

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 29 Marzo, 2016

È possibile sviluppare delle reazioni allergiche appartenenti al donatore, dopo un trapianto di midollo osseo? A quanto pare si, perché è proprio quello che è successo a un paziente dopo aver ricevuto il midollo osseo da sua sorella. Ecco i dettagli del caso.

Perché il paziente aveva bisogno di un trapianto?

Dopo essersi sottoposto alla chemioterapia per curare la sua leucemia, un uomo di 46 anni ha ricevuto un trapianto di midollo osseo dalla sorella, trovata fortunatamente donatrice compatibile. Tuttavia, non molto tempo dopo l’operazione, per la prima volta nella sua vita, il paziente ha avuto una reazione allergica al kiwi. Dopo alcune analisi, si è scoperto che l’allergia gli è stata trasmessa attraverso il midollo.

È la prima volta che accade un caso del genere?

Nonostante non sia la prima volta che un’allergia viene trasferita in questo modo, secondo gli autori del nuovo studio, è però la prima volta che i ricercatori hanno potuto provare in modo definitivo che l’allergia derivasse proprio dal donatore delle cellule. Il caso, per la sua straordinarietà, è stato riportato sul Journal of the European Academy of Dermatology and Venereology (Rivista dell’Accademia Europea di Dermatologia e Venereologia).

Perché dopo la chemioterapia è necessario un trapianto?

In seguito alla cura intensiva per leucemia linfocitica, gli alti dosaggi di farmaci chemioterapici uccidono non solo le cellule cancerogene, ma anche quelle del midollo osseo, che comprendono specifiche cellule staminali, note come cellule staminali ematopoietiche, che dividono e diffondono ogni tipo di cellula presente nel sangue, come globuli rossi e bianchi.

Ciò significa che i pazienti leucemici hanno bisogno di un trapianto di midollo osseo da un donatore per poter ripopolare le cellule staminali ematopoietiche.

Cosa causa l’allergia?

Le allergie sono causate dagli anticorpi prodotti dai globuli bianchi in risposta a sostanze innocue, come polline, noccioline o in questo caso kiwi. Si era già avuti casi del genere con precedenti trapianti di midollo osseo, tuttavia gli scienziati non avevano finora avuto la certezza che le allergie fossero dovute al semplice trasferimento di alcuni anticorpi a specifiche sostanze e della loro efficacia nel tempo. Grazie a questo caso, i ricercatori hanno potuto rintracciare l’origine degli anticorpi, con una tecnica nota come ibridazione fluorescente in situ.

Perché il caso è straordinario?

Come è stato descritto in precedenza, il caso ha fornito per la prima volta la prova concreta del trasferimento di allergia. Lo studio ha, inoltre, aperto la porta a numerose ricerche nel campo delle allergie che possono essere trasmesse e curate.

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Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Roberta Nazaro
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