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Calcoli tonsillari: sintomi, cause e cura

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 04 Dicembre, 2023

Donna sofferente si tocca il collo

Cosa sono i calcoli tonsillari e da cosa sono determinati? Quali sintomi provocano e come accorgersi della loro presenza Esistono dei rimedi per eliminare la calcolosi tonsillare?

Ecco tutto quello che c'è da sapere questo argomento.

Cosa sono i calcoli tonsillari

Con il termine di calcoli tonsillari, o di tonsilloliti, si intendono delle formazioni calcifiche localizzate nell'area delle cripte tonsillari del palato e della lingua, le quali, a seconda della loro dimensione e gravità, possono dare luogo a diversi sintomi.

La zona dove è più probabile che si originino i calcoli alle tonsille è la cripta tonsillare, ovvero una cavità del tessuto linfoide che compone la tonsilla.

Esistono diverse tipologie di calcoli tonsillari, a seconda dei minerali che li formano e della loro dimensione.

Quelli piuttosto piccoli passano in genere inosservati e non provocano sintomi evidenti, mentre quelli più grandi danno luogo a una serie di manifestazioni piuttosto evidenti, sebbene siano più rari.

I minerali che compongono le cosiddette "pietre tonsillari" sono principalmente il calcio, il fosforo e il magnesio.

Si stima che circa il 10% della popolazione soffra di questo problema, in particolare i soggetti maggiormente colpiti sarebbero gli adulti, mentre trovare la presenza di calcoli tonsillari nei bambini è piuttosto raro.

Essi si presentano nella veste di formazioni solide di colore bianco-giallastro, la cui consistenza può essere morbida e friabile, oppure più dura.

Nella maggior parte dei casi essi sono grandi da 1 a 3 mm e tendono a risolversi spontaneamente, tuttavia quando raggiungono dimensioni maggiori, possono dare luogo a fastidiose manifestazioni.


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Sintomi dei tonsilloliti 

I sintomi riconducibili alla presenza di tonsilloliti non sono sempre evidenti, soprattutto se le formazioni minerali sono di piccole dimensioni.

Queste ultime, anzi, tendono ad essere asintomatiche, mentre quelle più grandi possono provocare:

  • alitosi. L'alito cattivo sarebbe causata dall'abbondante presenza di solfuri (ovvero ossidi di zolfo) in tutti quei soggetti che soffrono di calcoli alle tonsille, i quali sono, infatti, i diretti responsabili dell'alitosi;
  • dolore alle orecchie. Tale sintomo è causato dal fatto che le tonsille sono ricche di fibre nervose nelle quali passano i collegamenti tra sistema nervoso centrale e stimoli sonori;
  • mal di gola;
  • difficoltà a deglutire e dolore. Questo sintomo è dovuto alla particolare posizione dei tonsilloliti all'interno del corpo: qualora i calcoli tonsillari fossero localizzati in zone attraversate spesso da cibo e da liquidi, ciò potrebbe determinare un evidente difficoltà a deglutire;
  • gonfiore alle tonsille e frequenti infiammazioni in questa zona del corpo;
  • presenza di residui bianco-giallastri nel retro della gola;
  • tosse persistente;
  • sensazione di avere qualcosa di intrappolato in gola che provoca fastidio;

Essi, inoltre, sono responsabili di una manifestazione tipica, ovvero la presenza di materiale agglomerato di colore biancastro nell'area delle tonsille, nonché di frequenti e ripetute infiammazioni delle stesse.

Per effettuare una diagnosi di calcolosi tonsillare, è indispensabile rivolgersi a un medico, il quale procederà dapprima con un esame visivo del cavo orale del paziente con relativa anamnesi, così da accertare la presenza di uno o più tonsilloliti.

In seguito il professionista può effettuare un'analisi ai raggi X o una TAC per determinare la posizione, la dimensione e la tipologia di calcolo, nonché per escludere l'eventuale possibilità di una patologia più seria, come ad esempio una neoplasia, un granuloma calcificato o altre problematiche.

Calcoli tonsillari: quali cause?

Le cause che determinano i tonsilloliti non sono del tutto certe, sebbene secondo l'opinione prevalente, un fattore chiave nell'indurre le calcificazioni sarebbe la presenza di una condizione di tonsillite cronica, ovvero quel processo infiammatorio ai danni delle tonsille che si verifica in seguito all'aggressione di batteri (in particolare lo streptococco beta emolitico di gruppo A e lo Staphylococcus auerus) o virus.

La formazione del calcolo tonsillare si ha nella zona delle cripte tonsillari, ovvero in quelle aree in cui vengono intrappolati batteri, residui i cibo o di muco, germi e altri detriti; qui l'organismo adibisce particolari cellule del sistema immunitario allo smaltimento di tali sostanze di rifiuto, le quali vengono sistematicamente eliminate.

Qualora il materiale di scarto localizzato nelle cripte non venisse correttamente eliminato, esso può iniziare un processo di calcificazione, rendendo di conseguenza ancora più ardua la sua naturale eliminazione.

Altre cause che possono facilitare la formazione di questi sedimenti minerali sono:

  • scarsa igiene orale che dà luogo ad accumuli di batteri nelle tonsille;
  • reflusso gastroesofageo;
  • faringotonsilliti recidivanti;
  • assunzione di alcuni farmaci, come cortisonici o antibiotici, per via inalatoria;
  • particolare aspetto anatomico delle tonsille, chiamato "tonsille criptiche", che può aumentare le probabilità di soffrire di questo problema. Le tonsille criptiche si caratterizzano per una superficie più ampia nella quale cibo, batteri, residui di muco o altre tipologie di scarti possono accumularsi e dare luogo, man mano che passa il tempo, alla formazione di calcoli dovuti al processo di sedimentazione;
  • eccessiva produzione di muco da parte dei seni nasali e conseguente accumulo nelle tonsille.

Quale cura per i tonsilloliti

La cura per i calcoli tonsillari dipende essenzialmente dai sintomi che essi provocano e dalla loro dimensioni.

Quando sono ancora molto piccoli, è probabile che tendano a sparire spontaneamente, mentre se provocano infiammazioni di natura batterica (come le tonsilliti croniche), allora il medico potrà prescrivere una terapia antibiotica e consigliare l'esecuzione di gargarismi con acqua e sale al fine di facilitarne l'espulsione.

Per rimuovere tonsilloliti di gradi dimensioni, tuttavia, l'unico rimedio efficace è la chirurgia, la quale restituisce generalmente un esito positivo.

Questo tipo di intervento si esegue in regime di anestesia locale e prevede delle incisioni in modo da estrarre le calcificazioni, tuttavia, se il soggetto è predisposto e non attua delle strategie preventive, i calcoli potrebbero comparire nuovamente.

Un'altra tecnica per rimuovere i calcoli che negli ultimi anni ha avuto un notevole successo è quella che prevede l'utilizzo del laser.

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Attraverso la laser criptolisi, infatti, il medico interviene modificando i bordi delle cripte tonsillari, con l'obiettivo di impedire l'accumulo di materiali di scarto al loro interno e prevenire, quindi, anche la possibilità che si formino dei nuovi tonsilloliti.

Se di piccole dimensioni, è anche possibile procedere ad un'auto rimozione dei calcoli mediante un bastoncino, tuttavia quest'operazione non è consigliata a causa della probabilità di danneggiare le ghiandole tonsillari.

Calcoli tonsillari: i rimedi per prevenirli

È possibile attuare delle strategie preventive volte a salvaguardare la salute del cavo orale.

In particolare, è opportuno:

  • eseguire sempre un'accurata igiene orale, lavando i denti almeno tre volte al giorno;
  • utilizzare dei probiotici al fine di riequilibrare la flora batterica orofaringea;
  • utilizzare farmaci anti reflusso qualora si soffrisse di questo disturbo;
  • detergere le cavità delle tonsille per evitare la formazione di calcoli;
  • prendere in considerazione la possibilità di eseguire un intervento di tonsillectomia (ovvero l'asportazione delle tonsille palatine) se si soffre di tonsilliti croniche. Tale rimedio, tuttavia, non è consigliato a tutti ma solamente ai pazienti con un grave problema di calcolosi, in quanto l'asportazione delle tonsille elimina la funzione di filtro delle stesse;
  • effettuare gargarismi con acqua e sale;
  • sottoporsi a regolari visite dal dentiste e a sedute di igiene dentale, al fine di rimuovere gli accumuli di placca nel cavo orale;
  • idratarsi a sufficienza, in quanto l'acqua favorisce l'eliminazione dei calcoli posizionati nelle tonsille;
  • non fumare.
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Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr.ssa Emiliana Meleo
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