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Cicatrici bianche e rosse dell'acne: qual è la differenza

Redazione

Ultimo aggiornamento – 18 Gennaio, 2022

Cicatrici da acne

Combattere le cicatrici e i segni dell’acne può essere molto più difficile di quanto si creda. Le macchie scure o chiare legate all’acne possono essere, infatti, causa di imbarazzo e di stress.

Cicatrici, segni e macchie da acne: cosa sono

L’acne è una malattia cronica della pelle a decorso benigno, caratterizzata da un processo infiammatorio che coinvolge il follicolo pilifero e la sua ghiandola sebacea.

Questa malattia colpisce principalmente il viso, ma può manifestarsi anche su spalle, dorso e regione pettorale del torace (tronco).

Le caratteristiche principali dell’acne sono l’aumento della produzione di sebo, la formazione di punti neri (comedoni) e foruncoli infiammati (papule) o pieni di pus (pustole); nei casi gravi, insorgono anche macchie e cicatrici acneiche.

Le cicatrici e i segni dell’acne sono, dunque, una complicazione dell’acne e, in base alle caratteristiche morfologiche, si possono distinguere in:

Le cicatrici da acne atrofiche formano degli avvallamenti nella pelle (il classico aspetto della pelle butterata), con segni più o meno rotondeggianti e profondi che si manifestano maggiormente sul viso. Questo accade quando il tessuto connettivo del derma non è presente in quantità sufficienti, provocando così una depressione.

Le cicatrici ipertrofiche, invece, sono più caratteristiche di schiena e zona pettorale (tronco). Tendono a essere in rilievo sulla pelle, per la iperproduzione di un tessuto di riparazione, proprio nel punto dell’infiammazione.

Da segnalare che, quando una cicatrice ipertrofica continua ad accrescersi, questa si trasforma in cheloide, assumendo rilievo maggiore e talvolta una colorazione rosso-violacea.

Macchie da acne: perché persistono

Le cause dell’insorgenza di macchie da acne sono da ricercare nel processo infiammatorio sottostante le lesioni pustolose, nodulari o cistiche dell’acne.

In particolare, le macchie sono costituite dall’iperpigmentazione post-infiammatoria dopo la guarigione della lesione: il tessuto cutaneo, infatti, quando è ferito, tende ad accumulare melanina nella zona interessata, per proteggerla dalla luce solare. Il problema risiede, però, nel fatto che la melanina permane nella zona anche dopo che il cosiddetto brufolo è scomparso, lasciando un segno sulla pelle. Poiché la produzione di melanina è stimolata dalla luce solare, va da sé che una maggiore esposizione al sole porti a una maggiore quantità di melanina.

La persistenza della stessa, e quindi della macchia sulla pelle, è causata dall’esposizione errata al sole diretto, senza protezione, nelle fasi iniziali della comparsa dei brufoli. La situazione peggiora e la macchia si fa più evidente, se le lesioni vengono “stressate”.

È dunque importante proteggersi con creme solari adatte, con una fotoprotezione media (minimo SPF 30) o alta (SPF 50), soprattutto in estate, ma senza mai abbassare la guardia in inverno.

Cosa fare in questi casi: le terapie anti-acne, cicatrici e cheloidi

Le possibilità di intervento terapeutico su cicatrici ipertrofiche e cheloidi prevedono il ricorso a trattamenti fisici (es. crioterapia, laser) oppure farmacologici (es. iniezione di steroidi intralesionali). 

Le cicatrici da acne depresse atrofiche, se non profonde, possono beneficiare di trattamenti ambulatoriali come peeling, laser e anche di trattamenti domiciliari per uso topico, semplici da applicare, come gel o creme. Senza complicanze e discromie o arrossamenti, si può procedere con trattamenti più semplici.

Insomma, per evitare che le cicatrici da acne possano essere motivo di frustrazione, soprattutto quando tendono a permanere nel tempo, è bene rivolgersi a un dermatologo, in grado di indirizzare alla giusta cura, utile per ridurre al minimo la visibilità di questi inestetismi.

Al di là degli interventi estetici e medici per ridurle, però, teniamo a mente un gesto importante per prevenire la loro comparsa: per quanto allettante possa sembrare, cerchiamo sempre di evitare di schiacciare o spremere le pustole acneiche.

In questo modo, si eviterà anche di irritare la pelle e danneggiare il tessuto sottostante, il che può appunto condurre alla formazione delle tanto antiestetiche cicatrici.

*In collaborazione con Galderma.

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