icon/back Indietro Esplora per argomento

Come riconoscere la cheratosi attinica? Ci sono segnali importanti

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 24 Febbraio, 2022

Cheratosi attinica: cure

La cheratosi attinica (detta anche cheratosi solare) consiste in un disturbo della pelle molto comune, soprattutto dopo i quarant’anni d'età. La sua tarda insorgenza è dovuta all’accumulo negli anni di raggi solari che aumenta, ovviamente, in modo preponderante con l’avanzare degli anni. 

In ambito medico, la cheratosi attinica viene considerata come una lesione di tipo precanceroso, sebbene vi siano molti autori che considerato questo disturbo già come un carcinoma spinocellulare in situ. Nel 26% dei casi la cheratosi attinica regredisce spontaneamente. Purtroppo, però, in più della metà dei pazienti può evolvere in carcinomi cutanei a cellule squamose e, pertanto, la rimozione si rende necessaria.

La cheratosi attinica si presenta sulla pelle come una minuscola papula oppure come una sorta di macchia erimatosa ricoperta da croste secche e ruvide al tatto. Sebbene si sviluppi molto lentamente, la macchia può arrivare fino a cinque-sei centimetri, occupando una vasta area di pelle. 

Il più delle volte, la cheratosi attinica che, ricordiamo, è anche conosciuta come cheratosi solare, essendo strettamente connessa all’esposizione dei raggi solari, si manifesta nelle zone cutanee più esposte al sole, come viso, mani e cuoio capelluto nei calvi. Raramente insorge anche sulle labbra, prendendo il nome di cheilite attinica. 

Approfondiamo di più.

Cos’è la cheratosi attinica o cheratosi solare

La cheratosi attinica, spesso abbreviata come CA, insorge generalmente in più aree del corpo. 

Si tratta un disturbo della pelle che provoca lesioni cutanee di tipo squamoso e crostoso. Come è stato specificato precedentemente, insorge nelle zone più colpite dal sole, come viso e cuoio capelluto, ma anche sulle orecchie, sugli avambracci ed infine su spalle e collo. 

Il suo sviluppo è davvero molto lento. In alcuni casi, regredisce in modo spontaneo per poi ricomparire in un secondo momento. 

La lesione causata dalla cheratosi attinica presenta una colorazione rossastra, marroncina o rosea e talvolta può causare anche prurito e tensione cutanea. In alcuni casi, la cute danneggiata tende ad infiammarsi, circondandosi con una linea sottile rossastra.  

Infine, chi soffre di cheratosi attinica può essere soggetto anche ad altri tipi di tumori della pelle, essendo stato esposto a lungo sotto il sole durante l’arco della sua vita. 

Come curare la cheratosi solare (cheratosi attinica)

Innanzitutto, è bene specificare che non tutte le cheratosi attiniche evolvono in stati cancerosi, e che prima di ogni trattamento è decisamente consigliato il prelievo di un campione tramite bisturi. 

Le cure per le cheratosi solare sono:

  • Terapia topica, attraverso l’applicazione di creme, in combinazione anche con altri trattamenti, in monoterapia.
  • Crioterapia, trattamento più comune per curare la cheratosi, specie in presenza di più cheratosi attiniche. Il procedimento consiste nell’applicare sulle lesioni l’azoto liquido con un batuffolo di corone che provocherà il congelamento dell’area cutanea e la successiva formazione di una crosta.
  • Peeling chimico, che utilizza l’acido tricloroacetico direttamente sulla pelle per esfoliare gli strati più esterni e superficiali, permettendo la rigenerazione cutanea nel giro di una settima.
  • Terapia laser, proiettato direttamente sulla zona della cheratosi attinica per rimuovere il tessuto lesionato, con il pregio di non causare sanguinamento. Questa operazione è perfetta per trattare le zone più delicate del corpo, come cuoio capelluto e viso.
  • Terapia fotodinamica, altra terapia che permette di trattare zone molto delicate del viso, senza lesionare la pelle. Questo metodo prevede una prima fase di applicazione di un agente fotosensibilizzante sulle aree colpite, e una seconda fase di esposizione a luce di elevata sensibilità. In questo modo è possibile eliminare selettivamente le varie cheratosi con pochissimi effetti collaterali. 
  • Combinazione di più terapie, spesso impiegate per garantire dei migliori risultati e per ridurre l’insorgenza di effetti collaterali.

Prevenire la cheratosi solare

Essendo la cheratosi un disturbo indotto dall’elevata esposizione ai raggi solari, è un dato scontato che per prevenire tale malattia sia necessario proteggere bene la pelle dal sole. In particolar modo, è necessario prestare attenzione a:

  • Non esporsi nelle ore più calde al sole, specialmente d’estate
  • Evitare ustioni solari
  • Evitare abbronzature artificiali
  • Coprire le zone più esposte al sole con vestiti leggeri, cappelli e occhiali da sole
  • Utilizzare sempre creme con filtri solari adatti al proprio fototipo e, comunque, mai inferiore ad un fattore di protezione 15. Se invece è necessario essere esposti al sole per molte ore durante l’arco della giornata, si consiglia l’utilizzo di una crema con fattore protettivo non inferiore a 30.

Inoltre, gli esperti consigliano di effettuare spesso dei controlli dermatologici per prevenire l’insorgenza o la complicazione di alcuni disturbi della pelle. In particolar modo, è necessario portare all’attenzione dello specialista l’eventuale e improvvisa insorgenza di “macchie” e zone rossastre, specialmente se sono pruriginose o dure e squamose al tatto. 

Condividi
Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Roberta Nazaro
Roberta Nazaro
in Salute

346 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
zanzara-e-neonato-come-proteggere-i-piu-piccoli-dalle-punture
Zanzara e neonato: come proteggere i piccoli dalle punture

La zanzara rappresenta un pericolo concreto per il neonato. Alcuni prodotti repellenti potrebbero essere dannosi per loro. Vediamo quelli adatti.

Uomo si gratta
Pulci nell'uomo: cosa fare?

Le pulci sono particolari parassiti che si cibano del sangue dei mammiferi e preoccupano per la loro contagiosità: possono colpire anche l'uomo? Scoprilo!

icon/chat