Come una semplice finestra può aiutare a tenere sotto controllo il diabete (secondo la scienza)

Mattia Zamboni | Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano
A cura di Mattia Zamboni
Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano

Data articolo – 20 Dicembre, 2025

Una ragazza che guarda fuori dalla finestra

Secondo un recente studio, stare seduti vicino a una finestra non è solo piacevole per la vista, ma può avere effetti concreti sui livelli di zucchero nel sangue nelle persone con diabete di tipo 2.

Questo perché le cellule seguono ritmi circadiani di circa 24 ore, cicli biologici che regolano numerose funzioni, inclusa la glicemia, e sono fortemente influenzati dall’esposizione alla luce.

Scopriamo di più.

Luce artificiale Vs Luce naturale

Studi precedenti mostrano come l’esposizione alla luce artificiale durante la notte possa disturbare questi ritmi e portare a un aumento dei livelli di zucchero nel sangue. Al contrario, la luce naturale durante il giorno sembra favorire una migliore risposta dell’organismo all’insulina, l’ormone chiave per mantenere stabili i livelli glicemici.

Nonostante ciò, la maggior parte delle persone trascorre gran parte del tempo al chiuso, e fino a poco tempo fa gli effetti della luce solare filtrata da una finestra erano poco indagati, sottolinea il Dr. Joris Hoeks dell’Università di Maastricht, autore dello studio principale.

Per approfondire, i ricercatori hanno condotto uno studio su 13 persone con diabete di tipo 2, con età media di 70 anni: i partecipanti hanno trascorso 4 giorni e mezzo giorni in stanze illuminate esclusivamente dalla luce naturale di grandi finestre, dalle 8:00 alle 17:00.

Durante il giorno, la maggior parte del tempo era passata seduti a una scrivania, utilizzando telefoni e computer con luminosità ridotta.


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La sera, la luce artificiale era tenue e l’uso dei dispositivi cessava alle 23:00, prima del sonno completo fino alle 7:00. I pasti erano controllati per evitare variazioni di peso e gli esercizi fisici venivano svolti agli stessi orari ogni giorno.

Per confronto, gli stessi partecipanti hanno poi svolto un esperimento analogo in stanze senza finestre, illuminate solo artificialmente, un mese prima o dopo la fase con luce naturale. Durante entrambe le sessioni, i livelli di zucchero nel sangue sono stati monitorati in continuo, anche se solo 10 partecipanti hanno fornito dati completi.

L’importanza delle cellule fotosensibili

I risultati sono stati significativi: durante la settimana con luce naturale, la glicemia è rimasta entro un intervallo considerato sano per il 50% del tempo, mentre nell’esperimento con sola luce artificiale questo dato è sceso al 43%. L’intervallo definito come “sano” variava tra 4,4 e 7,2 millimoli per litro, in linea con quanto indicato da NHS e CDC.

Anche differenze apparentemente piccole possono avere un impatto reale: più tempo trascorso fuori da un intervallo sicuro aumenta il rischio di complicazioni, come problemi cardiovascolari, spiega Hoeks.

Il meccanismo alla base di questo effetto riguarda le cellule fotosensibili dell’occhio, fondamentali per regolare i cicli metabolici. Queste cellule reagiscono in modo più efficace alle lunghezze d’onda corte, predominanti nella luce naturale.Una ragazza che guarda fuori dalla finestra

Sebbene siano necessari ulteriori studi per confermare questi risultati, la luce solare rappresenta oggi una strategia semplice, gratuita e accessibile a tutti per supportare il controllo della glicemia.

Non è ancora chiaro se gli stessi benefici si estendano a persone con diabete di tipo 1 o prediabete, ma per chi convive con il diabete di tipo 2, sedersi vicino a una finestra può rivelarsi un aiuto concreto.

  • Cell MetabolismNatural daylight during office hours improves glucose control and whole-body substrate metabolism
  • NIHSleep and Circadian Rhythm Disturbances in Diabetes: A Narrative Review

Ultimo aggiornamento – 19 Dicembre, 2025

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