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La dieta dei 3 giorni per far rivivere l’intestino

Simona Soldi | Biologa

Ultimo aggiornamento – 05 Settembre, 2018

dieta dei tre giorni per riequilibrare la flora batterica intestinale

Pensi che i batteri siano solo cattivi? Ti dovrai ricredere. Batteri e microbi, come funghi e virus, sono spesso considerati come fonti di malattia. In realtà giocano un ruolo fondamentale nel mantenere l’organismo in salute, grazie alla presenza del microbiota.

L’intestino, infatti, contiene miliardi di batteri che permettono non solo una corretta digestione, ma influiscono positivamente sul sistema immunitario e sulla regolazione del peso. Vediamo come mantenere sempre sano l’intestino, con un reset di soli tre giorni.

Perché è importante avere un microbiota sano

I batteri sono una parte fondante dell’organismo umano. Basti pensare che circa un chilo e mezzo del nostro peso corporeo è costituito proprio dal microbiota, formato da trilioni di microrganismi localizzati all’interno dell’intestino.

Se questo non è abbastanza curioso, di certo risulta sorprendente sapere su quante funzioni del corpo umano influiscono tutti questi batteri:

  • Sistema immunitario
  • Assorbimento degli elementi nutritivi
  • Obesità
  • Malattie cardiache
  • Diabete
  • Cancro
  • Sbalzi d’umore
  • Depressione

Inoltre, un gran numero di malattie croniche e autoimmuni sono state collegate ad uno squilibrio del microbiota intestinale, noto anche come disbiosi.

Appare dunque di fondamentale importanza prestare attenzione alla salute dell’intestino che, secondo i ricercatori, è possibile ripristinare con una dieta di tre giorni.

La dieta dei tre giorni: cosa mangiare

Primo giorno

Dormire in linea con il proprio ritmo circadiano è importante sia per una buona qualità del sonno sia per avere un intestino sano. Infatti, il microbiota intestinale segue il ritmo circadiano di tutto l’organismo, che non dovrebbe mai essere interrotto.

Una dieta a base di proteine animali, zuccheri, grassi e povera di fibre causa un impoverimento del microbiota, specialmente dei batteri considerati buoni come i bifidobatteri e gli eubatteri. La dieta mediterranea sembra proprio quella più indicata, essendo ricca di:

  • Verdura
  • Frutta
  • Cereali integrali
  • Prodotti caseari

Inoltre, prevede un consumo ridotto di carni rosse e cibi processati, favorendo la riproduzione di batteri come i lactobacilli e bifidobatteri. Senza contare che prevede un consumo di vino rosso – in qualità ovviamente molte ridotte -, che si presenta come un vero concentrato di polifenoli, sostanze che favoriscono l’abbassamento della pressione e del colesterolo.

Durante il primo giorno di dieta ricostituente, si consiglia di fare una corsetta di circa mezzora che permette di ridurre:

  • Stress ormonale, che influisce negativamente sul microbiota
  • Infiammazioni
  • Insulino-resistenza

Inoltre, l’attività fisica contribuisce a regolarizzare l’intestino e a migliorare il metabolismo. Infine, per concludere una lunga giornata, è consigliabile andare a letto presto, intorno alle undici per evitare che la privazione del sonno influisca negativamente sui batteri intestinali.

Secondo giorno

Sveglia presto, alle sette e mezza. I pasti del secondo giorno devono essere principalmente incentrati sulle fibre non digeribili dallo stomaco, come gli alimenti prebiotici che migliorano la salute dei batteri già presenti, senza aggiungerne di nuovi con alimenti probiotici.

Gli alimenti più consigliati sono:

  • Lamponi
  • Piselli
  • Broccoli
  • Fagioli
  • Lenticchie
  • Cereali integrali

Tutti questi cibi favoriscono i bifidobatteri, indispensabili per l’organismo. Durante la giornata si consiglia di eliminare o ridurre al massimo l’assunzione di zuccheri, che favoriscono la proliferazione dei batteri dannosi per la salute e riducono la biodiversità nell’intestino.

Inoltre, è possibile assumere alimenti fermentati, come:

  • Kombucha, una specie di tè fermentato
  • Kefir
  • Miso, un condimento derivato dai semi della soia gialla
  • Sottaceti

Questi alimenti probiotici migliorano la salute intestinale e la digestione, introducendo microbi buoni.
Per le attività di questa giornata, è prevista l’esposizione ai microbi esterni, che al contrario di quanto si pensa è utile per:

  • Ridurre lo sviluppo di allergie
  • Sostenere il sistema immunitario
  • Incoraggiare la diversità del microbioma

Quindi, al via giochi all’aria aperta e animali domestici, così come una bella ora di puro relax sdraiati sul prato.
Infine, ancora una volta è necessario andare a dormire verso le undici per mantenere un corretto ciclo circadiano.

Terzo giorno

Sveglia presto, tra le sei e mezza e le sette, dopo una lunga nottata di sonno. L’alimentazione del giorno dovrebbe essere prevalentemente vegetariana, senza carne per migliorare la salute del microbiota e in particolare di una tipologia di batteri noti come Prevotella.

Si consiglia di evitare anche il consumo dei dolcificanti artificiali che alterano l’equilibrio del microbiota oltre ad essere cancerogeni. L’idratazione è la chiave per avere un intestino sano, ed è per questo motivo che il terzo giorno prevede un paio di bicchieri di acqua in più rispetto al solito.

Le attività previste per la giornata sono:

  • Limitare l’igiene orale per permettere la proliferazione dei batteri buoni in bocca
  • Dedicarsi ad attività che riducano lo stress

Per i restanti giorni della settimana è consigliabile seguire una dieta sana, ricca di verdure e di alimenti sempre nuovi, ma povera di carne. Non dimenticate di fare molta attività fisica, oltre a seguire scrupolosamente il proprio ritmo circadiano per il ciclo di sonno-veglia!

Che ne dite di provare?

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Simona Soldi | Biologa
Scritto da Simona Soldi | Biologa

Sono laureata in Biotecnologie Farmaceutiche, dopo la laurea mi sono occupata di ricerca in biologia molecolare e genetica presso il Dipartimento di Farmacologia Preclinica e Clinica dell’Università di Firenze e, successivamente, presso il Laboratorio di Genetica del Lievito dell’International Centre For Genetic Engineering and Biotechnology di Trieste, collaborando a progetti di testing di sostanze farmacologicamente attive su modelli di lievito e a progetti di ingegneria genetica.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Simona Soldi | Biologa
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